E’ stato condannato con rito abbreviato a 14 giorni di detenzione e 3.000 euro di risarcimento nei confronti della moglie costituitasi parte civile, l’uomo che tirò uno schiaffo al figlio di 7 anni. La pena però è stata sospesa e non verrà menzionata nel casellario giudiziale. Il bancario parmigiano, 56enne, è stato condannato per abuso dei mezzi di correzione.
La vicenda che ha fatto scattare la denuncia da parte del pediatra risale al 2013 quando la madre si era assentata da casa e aveva affidato il figlio al padre per alcune ore. Al ritorno si è accorta che il bambino si era fatto la pipì addosso. Alla richiesta di spiegazione il marito ha risposto che il figlio le aveva ‘prese’ perché aveva fatto i capricci e non voleva lavarsi le mani.
La coppia era in via di separazione e la donna ha preferito quindi non denunciare subito l’accaduto. Poco tempo dopo però, durante una visita pediatrica, il medico ha notato quattro lividi sulla coscia che corrispondevano alle dita della mano che tirò il forte schiaffo. Il pediatra ha così denunciato il fatto alla procura e sono iniziati gli accertamenti.
L’uomo però ha dovuto rispondere davanti al giudice per le udienze preliminari anche di un altro episodio grave risalente al 2010 quando il figlio aveva solo 3 anni. In quella occasione il padre avrebbe scaraventato il bimbo sul divano facendolo piangere e vomitare dallo spavento.
