Greci (MNC): “Società di tennistavolo esclusa dalla Palestra Negri e favoritismi per...

Greci (MNC): “Società di tennistavolo esclusa dalla Palestra Negri e favoritismi per Raquette Srl”. Il Comune risponde alle accuse

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20160614_111150.jpgQuesta volta tocca all’assessore Giovanni Marani. Il nuovo attacco di Filippo Greci, presidente del Movimento Nuovi Consumatori (MNC), questa volta si scaglia contro l’assessore dello sport.

All’MNC si sono rivolti i dirigenti della società sportiva ASD Tennistavolo Center Parma, società che si è contraddistinta nella disciplina grazie alla squadra femminile in serie A1 che ha raggiunto anche il podio dello scudetto e vede nella squadra due ragazze della nazionale.

La società del Tennistavolo ha come membri della dirigenza dei liberi professionisti, professori dell’Università di Parma e medici dell’ospedale Maggiore legati dalla passione per questo sport. Ed è proprio questa passione che li ha visti costretti a rivolgersi non solo al MNC ma anche alla Procura della Repubblica per denunciare un abuso o ingiustizia che avrebbero subito da parte del Comune di Parma.

La società nel dicembre del 2014 aveva una concessione col Comune scaduta per lo sfruttamento della palestra Ercole Negri di proprietà pubblica ma gestita dal socio privato, Progetto Campus Srl. Nel giugno 2015 l’assessore allo Sport Giovanni Marani comunica alla squadra che aveva lasciato loro l’uso degli spazi per permettere di terminare la stagione agonistica anche se la concessione quadriennale era scaduta.

“Nel giugno del 2014 però l’assessore Marani si è premurato di rassicurare la società che tutto si sarebbe risolto. – dichiara Filippo Greci – Questi dettagli della vicenda sono tutti documentati e anche la procura è in possesso di questi dati vista la denuncia sporta da parte della ASD Tennistavolo”.

“Queste persone che si sono rivolte a me si ritengono prese in giro dall’assessore. – continua Greci – Sono arrabbiati perché nonostante la squadra abbia sfiorato lo scudetto e sono sicuramente un eccellenza sportiva per Parma, anche se si tratta di una disciplina di nicchia, si trovano ora senza una palestra, senza una sede. Secondo noi e secondo la società è chiaro che si è voluto estromettere l’Asd Tennistavolo e mandarlo via per favorire qualcun altro”. Nonostante le rassicurazioni dell’assessore infatti la società si è vista costretta a far allenare e giocare i propri giocatori a Reggio Emilia perché a parma non ha trovato un palestra che li ospitasse.

Greci riferisce anche che il contratto quadriennale era stato sottoscritto nel febbraio 2012, quindi con scadenza a febbraio 2016. Ma ad agosto 2015 è stato emesso un bando per l’assegnazione con lotto unico delle palestre di tennis tavolo, scherma e judo dell’Ercole Negri. L’idea quindi era quella di voler unire 3 società di queste discipline elencate che insieme potessero gestire la palestra. Il bando è stato vinto da un gruppo di 3 società unite: La Farnesina, Judo Center e Tennistavolo S.Polo. Le perplessità dei dirigenti della Tennistavolo è quindi più che altro sulle tempistiche. Un bando creato in fretta durante l’estate e che ha visto già 3 società pronte e in regola suscita in loro il sospetto che fosse già tutto programmato e che si volessero favorire altre società sportive.

Per quanto riferisce il legale Filippo Greci, Asd Tennis Tavolo Center Parma ha denunciato in procura che con Progetto Campus Srl sono in corso dei contenziosi sui pagamenti delle utenze della palestra. Infatti a febbraio 2014 era stata sospesa l’erogazione dell’acqua degli spogliatoi e il riscaldamento dell’impianto perché Progetto Campus chiedeva il pagamento di 20mila euro di bollette relative al 2011 quando però la squadra non occupava la palestra Negri. Secondo i dirigenti della società anche da parte del Comune si riconosceva l’illegalità del fatto ma non si sarebbe poi di fatto mossa per risolvere la situazione, lasciando la società del tennistavolo da sola nel cercare di risolvere la situazione. “E’ lecito che una società privata tagli l’acqua in una palestra che però è di proprietà pubblica?” si chiede ironicamente Greci. L’associazione avrebbe più volte tentato di contattare Giovanni Marani e il sindaco Federico Pizzarotti per risolvere la questione ma non gli sarebbe mai stato concesso un incontro.
Il Movimento Nuovi Consumatori tira fuori dal sacco poi un altra questione che riguarderebbe ancora l’assessore Marani. Si tratta della gestione del ristorante presso l’impianto sportivo vicino alla Cittadella, La Raquette Srl.
Anche questo è un impianto di proprietà comunale, gestito dal Cus. Società che ha stipulato un contratto di affitto di ramo d’azienda per il servizio di ristorazione con La Raquette, per 10mila euro all’anno. La denuncia che porta il presidente di MNC alla stampa è quindi: “Il Comune ne è informato? Non è stato fatto un bando pubblico per individuare il miglior offerente? Secondo me ci sarebbero società che avrebbero pagato molto più dei soli 10.000 euro all’anno. Inoltre vorremmo sapere se ci sono tutte le autorizzazioni per trasformare un bar in un ristorante perché le cose sono legiferate in modo diverso”. Ma soprattutto Filippo Greci si chiede se questa vicenda trova una risposta nel fatto che il co-amministratore della Raquette srl, Massimo Marani detto Momo, potrebbe essere il cugino di Giovanni Marani. Anche questa vicenda sarà oggetto di un esposto in Procura.

L’amministrazione comunale ha provveduto a specificare però che: “Contrariamente a quanto affermato durante la conferenza stampa, la scadenza del contratto di concessione per l’impianto del tennis tavolo presso il centro sportivo Ercole Negri (raccolta scritture private n. 16515 del 23/02/2012 art.2) era fissata a dicembre 2014. La concessione è stata revocata a seguito del mancato pagamento dei canoni di gestione ( Art. 16)”.

Stando alla risposta del Comune il bando di gara per l’affidamento della gestione e utilizzo delle palestre dedicate al judo, scherma e tennis tavolo presso il centro polisportivo “Ercole Negri” è stato pubblicato il 3 agosto e per tale procedura la società non ha presentato alcuna domanda di partecipazione.

“In ogni caso essendo la stessa in una situazione di insolvenza sui canoni dovuti dalla precedente concessione non sarebbe stata ammessa. – spiega in un comunicato l’amministrazione comunale – Il Servizio Sport ha organizzato più di un incontro con i rappresentanti della società nel corso dei quali è stata evidenziata l’impossibilità di questa a sostenere i costi di gestione dell’impianto. A seguito di tali oggettive criticità è stata ribadita l’opportunità di poter usufruire per la propria attività sportiva dell’impianto, previa richiesta al concessionario”.

Per quanto riguardano le accuse sul presunto favoritismo verso i parenti dell’assessore allo sport invece: “Non esiste alcun legame di parentela tra l’Assessore allo Sport e la persona citata nella conferenza stampa, Massimo Marani. Per quanto riguarda l’attività di ristorazione segnalate l’A.C. sta effettuando attraverso gli uffici competenti le verifiche del caso con l’Università, ente con il quale è attualmente in corso la stesura di un accordo quadro generale di collaborazione istituzionale”.

Arianna Belloli

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