Lo storico Festival Internazionale di Performing Arts Natura Dèi Teatri, diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Fondazione, torna e amplia la propria programmazione strutturandosi in due parti: la prima in apertura della stagione estiva, dal 16 giugno al 3 luglio e la seconda nella consueta collocazione autunnale, dal 17 novembre al 3 dicembre.
Il Festival è stato presentato stamani con il suo corposo calendario di appuntamenti. “L’edizione di Natura Dèi Teatri in partenza è particolarmente importante anche per la Fondazione Monteparma: da sempre sponsorizziamo le attività di Lenz, che apprezziamo per la serietà della ricerca e dell’innovazione”, ha subito sottolineato Cesare Amelio Bucci, consigliere di Fondazione Monteparma.
Assente per motivi istituzionali, il deputato Giuseppe Romanini in una nota fatta pervenire agli organizzatori ha ricordato che “questa rassegna è diventata uno dei più significativi appuntamenti annuali di creazione contemporanea di teatro, musica e performance a livello europeo per la costante ricerca, la robusta progettualità ed il respiro internazionale ai quali ci ha abituati. Da principio, negli anni ’90, abbinava teatro contemporaneo sperimentale e disvelamento al pubblico di luoghi straordinari del territorio provinciale; più di recente ha scelto location improbabili ma sempre assolutamente originali e suggestive, come sono d’altronde le stesse creazioni che propone. Dilata il tempo del festival con lo sdoppiamento giugno – novembre dopo aver sperimentato per qualche anno l’addensamento e la sovrapposizione con le altre rassegne teatrali sotto l’etichetta di “incontemporanea”. Ma la cosa che comunque sempre ce lo ha fatto amare – conclude Romanini – è il lavoro lungo, paziente, raffinato e solido sulla dignità umana che da anni porta avanti insieme al Dipartimento di salute mentale di Parma ed i suoi straordinari attori che, in occasione del festival, ci aiutano a sopperire ai nostri troppi “punti ciechi”, e, col tempo, sono diventati le nostre guide in percorsi onirici che ci svelano visoni impensabili della realtà che ci circonda”.
Per Patrizia Maestri, deputata del Pd, “da molto tempo Lenz agisce in maniera eccellente sul territorio, con creatività, idee, suggestioni: un lavoro lento, paziente, che acquisisce ancora più valore in quanto a disposizione delle persone più fragili. Provo un grande orgoglio ad appartenere a un territorio che esprime una tale qualità artistica e umana”.
Secondo Elena Saccenti, direttrice generale dell’Ausl di Parma, “quella con Lenz è una collaborazione ultradecennale che ha saputo intervenire nei luoghi della fragilità e della problematicità. Senza uno sguardo altro l’Azienda Sanitaria non potrebbe raggiungere gli obiettivi terapeutici e clinici che si pone: grazie a collaborazioni come quella con Lenz i nostri servizi si arricchiscono di senso ed efficacia. Lenz accoglie sfide non facili, come quella del lavoro nella Rems”.
Rocco Caccavari, presidente onorario Natura Dèi Teatri, sostiene che “quello di Lenz è un teatro geloso della bellezza, che contrasta la tendenza all’isolamento, alla solitudine: il Festival è un’occasione per aprire porte, punti ciechi. Un momento di libertà, soprattutto per le persone che apparentemente non ne hanno”.
Maria Federica Maestri, co-direttrice artistica di Lenz Fondazione, spiega il significato di questo appuntamento che si ripete: “Per noi il Festival è una occasione per creare le condizioni per fare sperimentazione, non una vetrina di spettacoli. Cominciamo in un periodo dell’anno, finite le stagioni teatrali e prima dei grandi Festival italiani, che ci pare possa essere una zona in cui intervenire con proposte radicali e inedite. Mettere insieme poesia, arte e società: questo è l’intento di Lenz Fondazione”.
“Di edizione in edizione Natura Dèi Teatri ci ha insegnato a esplorare la cultura della contemporaneità con uno sguardo attento, penetrante e personale – ha sostenuto Massimo Mezzetti, assessore regionale alla Cultura –. Punto Cieco, il tema concettuale del 2016, ci porta a riflettere sulle direzioni dell’arte, non solo per quanto concerne la produzione di un’opera ma anche sulla sua fruizione e sui percorsi interpretativi. Sarà per questo importante coglierne la declinazione attraverso i contenuti e la creatività degli artisti coinvolti, con la consapevolezza di poter ritrovare sempre per l’arte una nuova strada, una luce oltre le zone d’ombra. La crescita del festival, che da ora prevede una sezione estiva e una autunnale, di questo è certamente conferma“.
Natura Dèi Teatri continua dunque il progetto dedicato all’artista visivo Richard Serra. Porte, Punto cieco e Scia sono i temi concettuali del triennio 2015-2017, il cui campo di indagine si orienta sul macrotema della Materia del Tempo nei linguaggi della creazione contemporanea: «Punto Cieco è la suggestione dell’edizione 2016» suggeriscono i direttori artistici «e coincide con una riflessione sul luogo in cui la visione si arresta o moltiplica le sue strade. Non c’è entrata, non c’è uscita. C’è solo un’ombra della visione».
Ventuno anni di storia. Dodici soggetti artistici in programma: Lenz Fondazione (Italia), Simon Mayer (Austria), Ilaria Drago (Italia), Janek Schaefer (Regno Unito), Paul Wirkus (Polonia), Lillevan (Germania), Carla Delfrate (Italia), Boris Kadin (Croazia), Tim Spooner (Regno Unito), Claudio Rocchetti (Italia) e Andrea Azzali (Italia). Trentaquattro repliche per tredici spettacoli – di cui otto prime assolute – Il Furioso (2) e Macbeth di Lenz Fondazione, Il Furioso – Mindful Madness di Simon Mayer, Reflections in the rear view mirror di Janek Schaefer, Hyperion di Paul Wirkus/Lenz Fondazione, Music performance di Lillevan, Romeo and Juliet di Carla Delfrate/Lenz Fondazione e Macbeth – Blindspot di Tim Spooner, Sons of Sissy di Simon Mayer, Que serra serra di Boris Kadin, Verdi Re Lear – Blindness di Lenz Fondazione. Tre residenze internazionali: Simon Mayer, Paul Wirkus e Tim Spooner. Una residenza nazionale: Andrea Azzali. Quattro luoghi di spettacolo: il Tempio per la Cremazione di Valera, il Museo Bocchi, la ex chiesa di San Quirino e Lenz Teatro. Incontri con artisti e un osservatorio critico.
Natura Dèi Teatri si aprirà con la presentazione degli ultimi quattro episodi del progetto biennale di Lenz Fondazione Il Furioso, che celebra i cinquecento anni del poema di Ludovico Ariosto: dopo i primi quattro episodi messi in scena nel 2015 – La Fuga e l’Isola di Alcina ambientati al Museo Guatelli e L’Uomo e Il Palazzo all’ex Padiglione Rasori dell’Ospedale di Parma, Natura Dèi Teatri accoglie il debutto assoluto, giovedì 16 giugno, dei capitoli L’Illusione, La Follia, La Morte e La Luna. Lo spettacolo sarà ambientato nell’imponente Tempio per la Cremazione di Valera, luogo di valore storico-architettonico assoluto (la recente Storia dell’architettura italiana edita da Einaudi si conclude proprio con un’immagine del Tempio) tuttora in piena attività che, come suggerisce l’architetto Paolo Zermani, «è un teatro della luce: una prima luce accoglie il corpo mentre una seconda, diversa, lo accompagna, quasi benedicendolo. Il corpo scompare così nella luce,non nella tenebra».
Precisa Francesco Pititto, autore di drammaturgia e imagoturgia: «Accolto dal colonnato monumentale della facciata, il pubblico attraverserà insieme agli attori la solenne e austera sala del commiato, per giungere attraverso il passaggio “inevitabile” della sala macchine del crematorio al campo lunare del cinerario comune, dove si concluderà il viaggio di Orlando». Maria Federica Maestri, responsabile di installazione e regia, aggiunge: «La nuova installazione trova luogo in un palazzo che comprende tutti e quattro i temi, con interni ed esterni per la follia più grandiosa, il passo più importante, un nuovo palazzo d’Atlante dell’illusione conclamata e poi svelata, cioè la vita vera, dove paladini e donne in fuga non si riconoscono l’un l’altro se non nel reciproco trapasso, nell’incessante “cercare senza mai trovare”, con gli occhi sulla Luna a guardarsi sulla Terra a dimenarsi invano».
Il Furioso (2) è ancora una volta interpretato dall’ensemble degli attori sensibili di Lenz, ultradecennale esperienza artistica unica nel suo genere in Italia e in Europa realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Parma: «Gli attori armati del vivere di ogni giorno, corazzati e al contempo sensibili al passato e al presente, già impressi nel corpo e nella mente gli eroi cavallereschi , maghi e maghe loro stessi, fanciulle in fuga senza direzione e senza sosta attivano trasmettitori dell’invenzione e del gesto essenziale, e la grande opera diventa affresco senza tempo».
Il Furioso (2) sarà al Tempio di Valera il 16 giugno alle 21 e alle 23, e in replica il 17, 18, 23, 24 e 25 giugno sempre alle 21.
Domenica 26 giugno première di Macbeth, creazione di Lenz Fondazione realizzata in collaborazione con Ausl – Rems che vedrà protagonisti insieme a Sandra Soncini alcuni attori ospiti degli ex Ospedali Psichiatrici Giudiziari, istituzioni totali da poco più di un anno trasformate in Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza Sanitaria (REMS): «È a questi ospiti sensibili, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Parma, che il progetto sul Macbeth si è rivolto per una collaborazione alla creazione imagoturgica e performativa» spiega Francesco Pititto (testo e imagoturgia) «I loro volti sono diventati il transfer visivo (sociale, emozionale) per gli spettatori del Macbeth e la questione della follia e delle visioni di Lady Macbeth e del suo consorte diventano materia vivente, atto violento rimembrato e rielaborato, allucinazione rimessa a fuoco in un contesto drammaturgico e di rappresentazione dell’opera reinterpretata dalla nuova scrittura del compositore Andrea Azzali: di nuovo, come in Verdi Re Lear, la collaborazione con un compositore di musica elettronica ribadisce l’intenzione di rinnovare la lingua del monumento verdiano; la rielaborazione elettronica esaltando le caratteristiche compositive dell’opera ne riesce a rimodellare le forme ‘intonandole’ alle sonorità contemporanee.
Così l’impianto tragico shakespeariano può essere profondamente ridefinito da una scrittura performativa, visuale e scenografica che traduca al presente la necessità della sua rappresentazione». Conclude Maria Federica Maestri (installazione e regia): «Sull’inesorabilità, inconsolabilità, decisione e irreparabilità delle proprie azioni sono state ricercate le linee interpretative, linguistiche e musicali di questa nuova opera di Lenz, attraverso gli indispensabili impulsi di chi, rinchiuso per decenni in carceri senza nemmeno la consolazione (o la tortura) del senso di colpa, ci ricorda senza finzione che la vita è davvero un’ombra che cammina e l’attore un povero idiota che fatica a raccontarci il niente».
Macbeth sarà al Lenz Teatro domenica 26, poi il 29 e 30 giugno e ancora l’1, il 2 e il 3 luglio, con inizio fissato sempre per le 21.30.
Residenze internazionali: il performer e coreografo austriaco Simon Mayer (artista formatosi alla Vienna State Opera Ballet School e alla Performing Arts and Research Studios di Bruxelles, artista che ha collaborato, tra gli altri, con Anne Teresa De Keersmaeker, Wim Vandekeybus e Zita Swoon), già presente all’edizione 2015 di Natura Dèi Teatri con SunBengSitting (spettacolo programmato anche a ImPulsTanz, lo storico Festival viennese dedicato alla migliore danza contemporanea internazionale, e tuttora in tour), è da questa edizione in residenza a Lenz Teatro per il triennio 2016-2018. Simon Mayer presenterà in prima assoluta Il Furioso – Mindful Madness, esito performativo della residenza internazionale realizzata per indagare, su indicazione della Direzione Artistica, alcune suggestioni del poema ariostesco.
Ospitalità: l’attrice, autrice, regista e performer Ilaria Drago, tra le più sensibili, ispirate e colte della scena contemporanea italiana, presenterà Simone Weil – concerto poetico, rilettura contemporanea di una delle più grandi pensatrici, filosofe e poetesse del secolo scorso, racconto con live electronics in forma di lunga lettera che Simone scrive al suo unico amico e confidente, Padre Perrin, ripercorrendo le tappe principali della sua breve vita.
Musica: il compositore elettronico e architetto inglese Janek Schaefer proporrà Reflections in the rear view mirror, concerto realizzato ad hoc per Natura Dèi Teatri 2016. Janek Schaefer, già collaboratore di Brian Eno, da oltre due decenni presenta lavori in tutta Europa (tra i luoghi che hanno accolto sue performance: Sonar, Tate Modern, Pompidou, ICA e Museum of Modern Art di Strasburgo), Giappone, USA, Canada e Australia (alla Sydney Opera House).
La sezione autunnale di Natura Dèi Teatri, in partenza giovedì 17 novembre proporrà la prima assoluta di Hyperion di Paul Wirkus/Lenz Fondazione e di Macbeth – Blindspot di Tim Spooner, il ri-allestimento di Romeo and Juliet di Carla Delfrate/Lenz Fondazione, Macbeth e Verdi Re Lear – Blindness di Lenz Fondazione, Sons of Sissy di Simon Mayer e di Que serra serra di Boris Kadin e i live electronics di Lillevan e Claudio Rocchetti-Andrea Azzali.
Sono proteiformi e stratificate le linee tematiche e poetiche disegnate dalla Direzione Artistica di Natura Dèi Teatri 2016 (attraversamenti shakespeariani, musica elettronica, sensibilità psichica, dialogo contemporaneo con la classicità, ricerca performativa internazionale): una mappa da leggere con attenzione, in cui perdersi, con cui interagire.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0521 270141, 335 6096220, [email protected] – www.lenzfondazione.it.