Roberto Ghiretti di Parma Unita ha rilasciato un comunicato sulla questione delle indagini per l’alluvione del Baganza del 2014. (leggi Alluvione del Baganza, indagati per disastro colposo Pizzarotti, Noè e i responsabili della Protezione civile. Bosi: “Ce lo aspettavamo”)
“Dispiace dirlo ma alla fine i nodi vengono come sempre al pettine. Le indagini sull’operato del Sindaco in occasione dell’alluvione che ha colpito la nostra città nell’ottobre del 2014 sono una naturale conseguenza di tutte quelle perplessità che avevo sollevato anche in Consiglio comunale nei giorni immediatamente successivi all’evento.
Troppe le incongruenze, troppi i segnali che indicavano un totale scollamento del Sindaco rispetto a quanto stava avvenendo, con un post su Facebook che proprio mentre il Baganza esondava, alle 18.39, spiegava che “Alle ore 18, la situazione sta migliorando” e “Preoccupa soprattutto il Baganza”.
E anche sul fronte della prevenzione suonavano pesanti le raccomandazioni scritte dal commissario Ciclosi nella sua relazione finale in merito alla cassa di espansione sul Baganza, raccomandazioni alle quali questa amministrazione non ha mai dato seguito, almeno fino all’alluvione.
Ma quello che mi ha colpito maggiormente di questa vicenda è stato l’atteggiamento tenuto dal Sindaco nel corso del Consiglio comunale in cui si parlava della vicenda: non un’ammissione di difficoltà, non una valutazione quanto meno dubitativa. Per me e per chi come me chiedeva spiegazioni ci sono state solo parole di scherno e l’accusa incredibile di essere uno sciacallo, accusa poi ripresa anche da qualche fan nei media, specialista nello stare sempre dalla parte del più forte.
Per non parlare poi del modo incredibile con il quale questa amministrazione si è appropriata del prezioso lavoro dei volontari nei giorni immediatamente successivi alla tragedia. Una narrazione pretestuosa secondo la quale fare domande al Sindaco equivaleva ad attaccare gli “angeli del fango”. Salvo poi, ovviamente, lasciare completamente soli i cittadini colpiti direttamente dall’alluvione, i quali ancora oggi lamentano una generale amnesia da parte dell’istituzione Comune.
Da oggi la questione si dibatterà in ben altre sedi e speriamo almeno questa volta di ascoltare ragionamenti e spiegazioni ben più complesse di quelle che ci furono proposte allora.
Fermo restando che delle indagini da parte della Procura non rappresentano certo una prova di colpevolezza, credo che su questa vicenda Sindaco, Giunta e maggioranza farebbero bene a porsi qualche domanda sulle modalità con cui hanno fin qui amministrato in nome e per conto dei cittadini. E magari il Sindaco potrebbe anche fare una valutazione politica sul perché in quattro anni di lavoro si trovi oggi a rappresentare ormai solo sé stesso i 18 seguaci che ancora lo stanno ad ascoltare in Consiglio comunale”.