Il sindaco Federico Pizzarotti, di ritorno dal viaggio istituzionale in Cina, si è ritrovato sul capo un’altra inchiesta, dopo quella sulle nomine al Teatro Regio. Il primo cittadino ha voluto comunque dare pubblicamente la sua versione dei fatti sull’alluvione del 2014. Ecco l’intervento del sindaco Pizzarotti:
Apprendo dagli organi di stampa che sarei iscritto, insieme ad altre persone di diverse istituzioni, nel registro degli indagati per l’indagine relativa all’alluvione dell’ottobre 2014. Pur non volendo entrare nel merito dell’indagine, di cui non conosco gli sviluppi, credo doveroso ricordare che, se non si sono registrate vittime né danni alle persone, ma soltanto danni materiali in una circostanza così eccezionale e imprevedibile (un evento del genere non si presentava da oltre cento anni), ciò si deve anche alla straordinaria risposta della città, in primo luogo della protezione civile, che prontamente ha fatto fronte alla situazione, insieme ai volontari accorsi numerosi.
In meno di una settimana la vita dei quartieri Montanara e Molinetto, colpiti dall’alluvione del torrente Baganza, è tornata alla normalità: le strade erano tutte percorribili e le scuole aperte, con la sola eccezione di un asilo nido gravemente danneggiato.
Detto ciò, attendo gli sviluppi della situazione e mi rendo ovviamente disponibile per dare alla Magistratura tutte le risposte del caso, come responsabile della protezione civile, in quanto sindaco di Parma. Il nostro non era purtroppo l’unico Comune coinvolto, in quanto l’alluvione ha colpito diversi altri comuni del parmense lungo l’asta del torrente Baganza, nei quali si sono manifestate le stesse emergenze.
Leggo anche di fantasiose ricostruzioni sulla comunicazione relativa allo stato di allerta e di emergenza: in proposito non posso fare altro, fin da ora, che ribadire che l’attivazione della fase di attenzione (la centoquarantaquattresima dell’anno 2014, una ogni due giorni), pervenuta sabato 11 ottobre, era classificata di tipologia “1” (quella meno grave), che a seguito di questa il servizio di protezione civile ha messo in atto le procedure previste, che l’attivazione del “preallarme” è pervenuta alla protezione civile comunale alle ore 14,57 di lunedì (un’ora dopo di quanto prevedeva lo stesso documento per l’orario di “inizio di validità”) e che l’attivazione dell’“allerta” ufficiale è invece pervenuto alla protezione civile comunale solo alle ore 16,59, quando il fenomeno era già in atto in tutta la sua virulenza, il ponte della Navetta era stato chiuso e stava crollando.
Ricordo questi eventi solo per amore di verità e per rendere merito al lavoro straordinario messo in atto in quelle ore da cittadini e istituzioni, restando a disposizione della Magistratura per le questioni di mia competenza istituzionale.