E venne il giorno delle presentazioni ufficiali. Il Parma Calcio 1913, con i vertici al completo, dal presidente Nevio Scala al responsabile dell’area tecnica Lorenzo Minotti, passando per mister Luigi Apolloni, ha presentato nel suo quartier generale di Collecchio il nuovo allenatore in seconda, Nicola Campedelli, e neo responsabile della preparazione atletica Renzo Casellato, con il quale collaborerà come preparatore atletico anche Paolo Giordani, lo scorso anno impegnato al fianco dei calciatori infortunati. Una promozione sul campo per lui, “benedetta” anche da Lorenzo Minotti: “Paolo ci ha aiutato molto. Ci sembra giusto presentarlo oggi, perché nell’organigramma sarà lui il preparatore atletico, per una questione formale”.
Parlando dei nuovi arrivati Minotti ha poi detto: “Ci hanno convinto a livello personale. Vogliamo persone con le quali riusciamo a condividere valori, un modo di pensare e di lavorare. Chi è ambizioso deve guardare avanti. Nella gestione di un’area tecnica non ci sono più aree distinte, ormai dobbiamo arrivare a un concetto un po’ più globale”.
A prendere la parola subito dopo è il tecnico Luigi Apolloni e le sue, al di là della forma, non sembrano i toni più concilianti per chiudere la vicenda che ha portato al benservito a Bruno Redolfi, l’ormai ex vice allenatore che ha guidato la squadra in panchina nella gara di poule scudetto finita 2-2 con la Sambenedettese.
“In apertura voglio ringraziare Bruno Redolfi e Cristian Freghieri, il mio vice e il mio preparatore della stagione appena conclusa per il lavoro che hanno fatto con me. È stata una scelta dolorosa, ma ho valutato tanti aspetti, tra cui anche il professionale – sottolineato Apolloni -. Affronteremo un campionato non semplice. Ne ho parlato con Minotti, Galassi ed il presidente. Cercavo persone che mi dessero un valore aggiunto. Sia a livello personale che professionale”.
Parlando poi dei nuovi, Apolloni ha aggiunto: “Di Campedelli conosco le doti tecniche e umane. Ha una dedizione nel calcio che pochi hanno. A Modena, quando era un mio calciatore, ho avuto modo di confrontarmi con lui su molti aspetti che mi avevano incuriosito. Incontrandolo da avversario, poi, mi ha incuriosito ancora di più. Casellato è stato il preparatore che mi ha permesso di giocare ancora per quattro anni dopo un infortunio. Il suo valore umano l’ho conosciuto nel 1998, quando, dopo un infortunio, ho vissuto con lui questa triste esperienza praticamente gomito a gomito. Fu importante, perché mi trasmise tranquillità, forza, aiutandomi a riprendermi fisicamente. Negli anni l’ho incontrato di nuovo. Vedevo in lui la voglia e la disponibilità di migliorarsi. Ha avuto esperienze con Prandelli anche in Nazionale. Ho apprezzato sempre la sua professionalità e la capacità di relazionarsi con i ragazzi – continua Apolloni –. La scelta è ricaduta su due persone e figure importanti. Ringrazio anche Paolo Giordani. E’ sempre stato disponibile con me e con tutti i ragazzi. Si è dedicato moltissimo nel recuperare gli infortunati. A livello tattico un’idea per il Parma di Lega Pro l’ho. Ne ho già discusso con Campedelli, ma prima vorrei vedere che tipo di giocatori ho a disposizione. Il ritiro inizierà dopo il 10 luglio. Faremo un periodo dove staremo qui a Collecchio. Poi, stiamo cercando un posto in montagna dove terminarlo”.
Se sarà un Parma modello 4-3-3, ovvero a trazione anteriore, o qualcosa di più simile a quello già visto lo scorso anno durante la cavalcata in serie D, si deciderà più avanti. Anche se la prima soluzione sembra quella che più stuzzica Apolloni. Tutto dipenderà dal mercato. Lorenzo Minotti e Andrea Galassi ci stanno lavorando. Si cercano due attaccanti molto forti e non è un mistero che si stia guardando nei due campionati superiori. Per vincere subito la Lega Pro, con il parterre di contendenti in campo, è necessario disporre di attaccanti in grado di assicurare un numero di gol che si avvicini alla ventina.
Ma serve anche una preparazione adeguata per affrontare ai massimi livelli un campionato lungo, difficile e fisicamente impegnativo. Questo il compito affidato in primis a Renzo Casellato. Le sue prime parole sono un Amarcord del suo passato in gialloblu, dal 1998 al 2004, che lo ha portato poi a legarsi a mister Cesare Prandelli.
“Oggi mi sono ritrovato con gli storici fisioterapisti crociati – ha detto Casellato -. Mi sembrava che ci fossimo lasciati solo una settimana fa. Ho incontrato anche Gigi Apolloni, che è stato un mio giocatore, e Minotti, che ho avuto come team manager negli anni con Arrigo Sacchi. Nella mia scelta ha pesato anche il ricordo di quello che era stato. Allora era arrivato per cercare di apprendere e imparare molto, mentre ho la speranza di portare qualcosa della mia esperienza per aiutare il Parma in questo suo progetto di rinascita e scalata nel calcio che conta. Il preparatore sarà Paolo. E’ una questione formale, ma ci tengo. C’è la necessità di integrare il linguaggio del campo con quello della preparazione atletica. Si lavora molto con la palla. Serve, però, fare anche qualcos’altro. Mi piacerebbe che il mio ruolo fosse l’interpretazione dei dati che noi raccoglieremo, per trasformarli in proposte di lavoro che verranno fatte assieme – spiega Casellato -. La mia è stata una scelta di pancia, in un primo momento, perché ricordo il mio periodo bellissimo vissuto qui. Quella volta era una sfida, ero agli inizi. Ora ho la voglia di ricominciare, con motivazione di rimettermi in gioco. Probabilmente saranno gli ultimi anni in cui svolgerò la professione. Reinventarsi è un grande stimolo. Penso sia difficile arrivare qui e pensare di essere migliore di chi mi ha preceduto, perché non perdere una partita in un campionato intero è un risultato storico. La terza motivazione, ma non ultima, è il colloquio avuto con Scala, che conoscevo solo indirettamente. Per me è una specie di icona. Mi è piaciuto il suo approccio. Mi ha fatto capire che forse stavo facendo la scelta giusta – conclude Casellato -. Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di lavorare in società che avevano a disposizione il massimo della tecnologia. L’idea è quella di crescere anche in questo aspetto, qui a Parma. Le strumentazioni servono, ma si può anche prescindere. L’obiettivo è capire con la società cosa si può proporre e cosa sarà necessario. I calciatori si interessano poco dei dati, che analizziamo noi. Il Centro Sportivo di Collecchio è l’ideale per la preparazione fisica. L’idea di fare la seconda fase in un’altra località è anche per avere la possibilità di creare uno spirito di gruppo”.
Soddisfatto delle sue scelte anche Nicola Campedelli, il nuovo vice di Apolloni, che con il mister gialloblu ha già lavorato a Modena. E le sue prime parole sono quelle di chi, innanzitutto, si mette a disposizione. “Ho ritrovato la persona che avevo già avuto modo di apprezzare, come la sua enorme dedizione al lavoro che riusciva a trasmettere ai ragazzi e a tutto l’ambiente – ha detto Campedelli -. Ho voglia di imparare tanto da lui. Scala è un riferimento per qualsiasi allenatore, poi ci sono persone che conosco come Minotti e Galassi, che hanno una grandissima ambizione per far bene. Quando si fa parte di un gruppo, l’ambizione è quella di fare il massimo. Dovremo fare squadra, cercare di ottimizzare le nostre risorse per far rendere al meglio i giocatori. Apolloni l’ho trovato sempre sul pezzo, pronto a valutare qualsiasi particolare. Le nostre visioni sul calcio sono molto simili, ma è importante la dedizione al lavoro. Tra noi ci saranno sempre confronti. Io dovrò proporre, per permettergli di fare le sue scelte“.
Il “nuovo” preparatore atletico Paolo Giordani, ha infine sottolineato che “con Casellato il feeling c’è stato da subito, soprattutto dal punto di vista tecnico. Cercheremo di dare il massimo della nostra competenza. Il ritiro a Collecchio ci permette di fare un grande lavoro di equipe, anche con lo staff medico e sanitario. La nostra struttura ci consente di essere più comodi e funzionali su tutto”.