Allarme bomba all’Efsa, evacuati gli uffici: poteva esplodere

Allarme bomba all’Efsa, evacuati gli uffici: poteva esplodere

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efsa-newIntorno alle 12:30 di stamattina, 7 giugno, è scattato l’allarme bomba nella sede dell’Efsa, viale Piacenza. L’allarme è scattato perché era giunta una busta sospetto al post office dell’authority europea.

Sul posto sono accorsi gli agenti della Digos della Questura di Parma, i carabinieri e i militari che presidiano quotidianamente l’edificio. Dopo gli accertamenti da parte degli artificieri e i controlli nei locali di pensa e piano -1, l’allarme è rientrato verso le 13:45 e i dipendenti hanno potuto fare ritorno ai loro uffici.

Non si sarebbe trattato di un falso allarme ma di un busta in grado o di esplodere o di provocare una fiammata. Secondo gli inquirenti la busta recapitata sarebbe stata in grado di provocare danni nel caso fosse stata aperta. Questa è risultata sospetta perché il destinatario non sarebbe un dipendente dell’ente. Sono partite quindi le prime indagini e poi l’allarme.

Gli artificieri hanno fatto brillare la busta nel piazzale esterno dell’Efsa. Ulteriori rilievi sui resti saranno svolti dalla Polizia Scientifica.

Il reato per cui adesso si indagherà è porto e detenzione di materiale esplodente, con l’aggravante di aver agito con finalità di terrorismo. Gli atti sono di competenza del procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini, responsabile del gruppo terrorismo che ha competenza distrettuale. Le indagini sono affidate alla Digos di Parma.

Nella busta sospetta erano subito parsi evidenti ai controlli alcuni fili e una batteria. E’ stato poi ritrovato anche materiale pirico che poteva esplodere.

“Intendo esprimere tutta la mia vicinanza all’Efsa e ai suoi dipendenti per il drammatico episodio accaduto. Il fatto è grave e per questo nutro preoccupazione”, ha sottolineato il sindaco Federico Pizzarotti, attualmente in visita istituzionale Cina.

“Durante l’incontro al Viminale con il viceministro Filippo Bubbico – spiega Pizzarotti, riferendosi alla riunione del 31 marzo scorso – avevamo esplicitamente richiesto unità operative antiterrorismo, come già ce ne sono a Modena e a Bologna. Ora ribadiamo con ancora più forza e ancora più determinazione di essere ascoltati dal ministero, che non può fare finta di nulla. Episodi di questo genere sono troppo gravi per rimanere inascoltati”.

2 COMMENTI

  1. Che l’Efsa di Parma fosse un obiettivo sensibile era stato detto. Stamattina ne abbiamo avuto la prova: una lettera esplosiva è stata recapitata alla sede di viale Piacenza di Efsa. Per fortuna è andato tutto per il meglio e non ci sono stati danni o feriti. Si tratta di un fatto grave ed inquietante su cui confidiamo che gli inquirenti possano fare chiarezza. Dalle prime indiscrezioni parrebbe un gesto di matrice anarco-insurrezionalista. Se così fosse questi gruppi dimostrerebbero ancora una volta di essere loro i veri antidemocratici, confermando di non essere in grado di sostenere a parole le loro idee. Alla luce di quanto accaduto, chiediamo di intensificare la vigilanza su Efsa e gli altri obiettivi sensibili della nostra città.

    Paolo Buzzi, capogruppo Forza Italia Parma
    Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

  2. La microcriminalità che affligge Parma porta non solo ad aumentare il senso di insicurezza tra i cittadini, ma anche a sottovalutare un pericolo ben maggiore, quello del terrorismo. Non dimentichiamoci infatti che in Italia è stato disposto il grado 2 del livello di allerta, il che significa innalzamento delle attività di prevenzione al massimo grado.
    L’episodio dell’Efsa dimostra una volta di più come la mia richiesta di sapere perché a Bologna e Modena siano state stanziate delle Unità Operative di Pronto Intervento mentre a Parma no esiga subito una risposta. L’indifferenza del Governo non è accettabile ed è un’offesa per i cittadini di Parma.

    Senatrice Maria Mussini
    Vicepresidente del Gruppo misto