Papa Francesco ha scomunicato la setta del “Bambinello di Gallinaro”, a capo della quale, dal 2008, c’è il parmigiano Mario Samuele Morcia, un ex insegnante di 44 anni, genero della veggente Giuseppina Norcia per oltre 30 anni punto di riferimento per migliaia di fedeli provenienti da ogni parte d’Italia. Giuseppina, morta nel 2008, sosteneva di veder apparire Gesù Bambino nella Cappella di Gallinaro, ma il Vaticano non le ha mai creduto, anzi proprio il cardinale Joseph Ratzinger ne aveva seguito il caso ai tempi in cui era alla guida della Congregazione per la dottrina della fede. Con a capo l’ex insegnante parmigiano, la setta avrebbe assunto posizioni sempre più radicali preoccupando non poco parroci e vescovi della zona di Frosinone e della Campania.
Adesso la comunicazione ufficiale spedita da Papa Francesco alla diocesi di Cassino-Sora-Pontecorvo, con la quale il Santo Padre – in pieno Giubileo della Misericordia – ha scomunicato i fedeli del “Bambinello di Gallinaro” per scisma.
“Il gruppo denominato ‘Bambino Gesù di Gallinaro’ o ‘Nuova Gerusalemme’ è impegnato a diffondere in diverse località dottrine falsamente religiose e insegnamenti biblici distorti ed estranei alla verità dei testi sacri – si legge in una nota della diocesi di Frosinone -. A tale proposito si richiama la Notificazione della Curia diocesana in data 9 ottobre 2001 con la quale la Diocesi prendeva le distanze da ogni coinvolgimento o approvazione del suddetto fenomeno religioso. La posizione dottrinale di tale gruppo è dichiaratamente contraria alla fede cattolica, in quanto obbliga i fedeli a non frequentare i sacramenti, a disapprovare gli insegnamenti e la stessa autorità del Papa, a non avere relazioni con i sacerdoti e le rispettive comunità parrocchiali, a trasgredire la disciplina ecclesiastica”.
“Tale gruppo pseudo-religioso – continua la nota della diocesi – in data 4 ottobre 2015 si è costituito come sedicente ‘chiesa cristiana universale della nuova Gerusalemme’. Tale gravissimo abuso, sottoposto all’esame della Congregazione della dottrina della fede, competente in materia, richiede che tutti i fedeli siano informati sugli errori dottrinali di tale atto scismatico, e sulle conseguenze disciplinari canoniche che ne derivano. Pertanto, al fine di salvaguardare l’integrità della fede, della comunione ecclesiale, e dell’azione pastorale della Chiesa a favore del popolo di Dio si rende noto che le iniziative della sedicente organizzazione pseudo-religiosa denominata ‘chiesa cristiana universale della nuova Gerusalemme’ sono in assoluta opposizione alla dottrina cattolica, e pertanto nulla hanno a che fare con la grazia della fede e della salvezza affidate da Gesù Cristo alla Chiesa fondata sulla salda roccia dell’apostolo Pietro. Si invitano tutti i fedeli al dovere della vigilanza e del saggio discernimento per evitare ogni forma di coinvolgimento in tale movimento pseudo-religioso. Si rammenta che i fedeli che aderiscono alla suddetta sedicente ‘chiesa’ incorrono ex can. 1364 del Codice di diritto canonico nella scomunica latae sententiae per il delitto canonico di scisma”.
La scomunica però vale per quei fedeli che hanno effettivamente aderito alla setta e accolto le sue tesi, non essendo sufficiente una occasionale frequentazione. I parroci, autorizzati dalla diocesi, potranno confessare i fedeli pentiti e, una volta accertato l’abbandono della setta, concedere l’assoluzione che, automaticamente, fa venire meno la scomunica latae sententiae.
Tra le eresie della “Nuova Gerusalemme”, impegnata a costruire a Gallinaro un enorme tempio chiamato “l’Arca”, con un sul tetto una grande croce, l’accostamento di Papa Francesco ai nemici della chiesa, considerando vero papa Benedetto XVI. Proprio colui che da cardinale aveva già clamorosamente sconfessato la veggente Giuseppina. Adesso i seguaci della Nuova Gerusalemme sono ufficialmente non in comunione con Dio e quindi esclusi dai sacramenti della chiesa.