Festa Antiproibizionista, Pellacini si scaglia contro Pizzarotti

Festa Antiproibizionista, Pellacini si scaglia contro Pizzarotti

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La Festa Antiproibizionista in agenda a Parma per sabato 4 giugno continua a suscitare polemiche. Soprattutto dopo che il sindaco Federico Pizzarotti ha firmato la proposta di legge per la liberalizzazione della marijuana. L’affondo – manco a dirlo – arriva dal consigliere comunale dell’Udc, Giuseppe Pellacini, il quale si chiede se il sindaco Pizzarotti abbia dato “il patrocinio alla Festa Antiproibizionista di Parma dopo averlo concesso per tre anni”.

“La coerenza a 5 Stelle è sotto gli occhi dei parmigiani: si fa e si dice tutto e il contrario di tutto ma questa volta il Sindaco delle giravolte si esibisce in un suo salto carpiato con avvitamento – tuona Pellacini -. Non nega nemmeno il patrocinio, l’associazione che prima lo chiedeva ora non lo chiede più. Dinamiche difficili da comprendere per i comuni mortali. Già l’anno scorso gli attacchini erano stai mandati in giro per la città a coprire il logo del Comune di Parma sui manifesti della Festa Antiproibizionista anche se la determina del Comune diceva che era fatto obbligo dell’esposizione del logo per effetto del Patrocinio. La mia posizione è nota da tempo – continua l’esponente Udc – sono contrario all’uso di stupefacenti così come allo spaccio ma mi viene da chiedermi: Pizzarotti alla festa Anti Proibizionista ci andrà almeno dopo quella firma storica?”

Basterà andare a vedere sabato 4 in strada dei Mercati dalle 16 in poi. Dove si terrà la festa, tra convegni contro il proibizionismo e momenti ludici.

“Di fatto Pizzarotti ci ha già abituati ai suoi colpi di scena: “Fermeremo l’inceneritore”, disse mentre ora lo appoggia pienamente e riceve denaro da Iren – continua Pellacini -. “Non taglieremo il sociale”, disse e abbiamo visto le battaglie con i genitori infuriati. “Mai più esternalizzazioni”, disse e si è visto cosa ha fatto con asili e molto altro. “Sarà più bravo, più intelligente, più puro e soprattutto più trasparente”, disse poi si è tenuto l’avviso di garanzia chiuso nel cassetto per qualche mese, nega documenti dovuti per legge e appena necessario si volta a fare una telefonata tutta pissi-pissi bao-bao. Si sarà forse accorto che la campagna pubblicitaria avviata dal Canapaio Ducale, su cui ho presentato un’interrogazione a riguardo su cui attendo risposta, induce i più giovani al reato. Non si tratta di una crociata contro persone o idee – sottolinea ancora il consigliere comunale – sarebbe invece opportuno capire cosa Pizzarotti vuole fare, quali sono le sue idee (si è capito da tempo che non ne ha, vero?). Sarebbe soprattutto il caso di ripristinare la legalità ma vedo che non ce n’è la minima intenzione. Manca solo la giuria – conclude Giuseppe Pellacini – pronta ad alzare la paletta con il voto, Pizzarotti comunque riesce sempre nei suoi intenti, nelle sue piroette: in 15 giorni è riuscito ad andare contro al suo primato nazionale di quella firma come primo Sindaco per la legalizzazione della Cannabis. Questa di giravolte in effetti meritava un 10 della giuria”.

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