Il Centro Lattiero Caseario e Agroalimentare conquista i gradi per stare al centro della filiera come partner indispensabile per i caseifici. L’organizzazione ha incontrato i propri soci per l’assemblea annuale e ha presentato il lungo elenco di attività realizzate nel corso del 2015. Soci, organizzazioni agricole professionali e il sostegno fondamentale della Fondazione Bizzozero hanno permesso al Centro di analisi di decollare.
Per quella decina di tecnici specializzati che quotidianamente opera a servizio dell’universo lattiero–caseario parmense attraverso l’attività di analisi e sperimentazione scientifica sulla materia prima, trovare una casa sicura dove poter svolgere stabilmente una funzione fondamentale per la filiera è stato un traguardo essenziale. Così come rappresenta oggi un successo molto tangibile e concreto per i soci e la dirigenza aver innovato e implementato una realtà cooperativa che all’atto fondativo – il 20 ottobre 2014 – poteva apparire come una scommessa.
Il 2015 è stato un anno ricco di risultati: l’accreditamento Accredia (Ente unico nazionale di Accreditamento) per 32 analisi che investono l’aspetto igienico-sanitario del latte, degli alimenti, delle acque potabili, delle superfici di lavorazione permette ora al Centro Lattiero Caseario e Agroalimentare di fornire un ampio ventaglio di ricerche di laboratorio orientate al settore “latte qualità” ed “extra latte qualità”, oltre a garantire i servizi di assistenza utili e necessari per una corretta gestione dei nostri caseifici e/o delle nostre aziende agricole. Sempre in questi mesi il laboratorio ha rivolto le proprie prestazioni a 47 caseifici della provincia di Parma. Circa 400, invece, le aziende agricole coinvolte. Sono state eseguite 80 consulenze tecnologiche in caseificio nella fase di caseificazione e circa 50 interventi di “Espertizzazione radiologica” del formaggio.
Quest’ultima tecnologia, molto apprezzata, è risultata fondamentale per monitorare, in tempo reale e in diversi momenti della stagionatura, ogni singolo difetto riguardante le possibili alterazioni del formaggio prodotte da eventuali fermentazioni. Nel mese di aprile il CLCA – in collaborazione con IZSLE sezione di Piacenza – ha avviato un corso ufficiale per addetti al campionamento del latte, con lo scopo di accrescere la professionalità degli operatori del settore e nel rispetto della Determina 969 del Servizio Veterinario della Regione Emilia Romagna. Tra i compiti del Centro l’attività di ricerca e sperimentazione occupa un ruolo di fondamentale importanza, individuare i rimedi contro le problematiche che minacciano la qualità del nostro formaggio ed è per questo che si sta avviando una collaborazione con l’Università di Parma per sviluppare un progetto di ricerca di carattere innovativo all’insegna della salvaguardia e della sicurezza alimentare. Nell’ambito della legge “Buona scuola, che prevede l’alternanza scuola/lavoro, il laboratorio del CLCA ha ospitato ricercatori in erba dell’Istituto Tecnico Agrario “Bocchialini “.
“Un risultato raggiunto grazie alla buona mole di attività svolta e al grande lavoro di riduzione dei costi generali avviato all’interno della struttura – ha sottolineato il presidente Daniele Mazzocchi – é stato l’anno in cui sono state poste le basi per avere un nuovo futuro per essere il punto di riferimento tecnico-scientifico per il settore. Siamo soddisfatti del percorso fatto, ma siamo altrettanto consapevoli che la sfida che abbiamo davanti a noi è ancora particolarmente ardua e necessita di grande dedizione quotidiana”.