Questa mattina la Vicesindaco Nicoletta Paci ha partecipato ad una tappa della passeggiata, organizzata dal Centro Studi Movimenti, in collaborazione con il Comune di Parma – Assessorato alle Pari Opportunità, finalizzata a ripercorrere con gli studenti e i partecipanti alcuni luoghi della nostra città importanti per la storia della donna e della sua emancipazione.
L’itinerario di questa mattina è partito dall’ex sede Omni (Organizzazione nazionale maternità e infanzia), che nel periodo fascista offrì assistenza a madri e bambini in difficoltà, ribadendo il ruolo della donna come “macchina da riproduzione”, e che invece negli anni ’70 si trasformò nel primo asilo nido, strumento di supporto e aiuto per l’emancipazione femminile.
Il percorso è proseguito in piazza Garibaldi, sotto i Portici del Grano, sotto la lapide al “contributo silenzioso” delle donne alla Resistenza, dove si è parlato dei rapporti tra maschi e femmine all’interno delle bande partigiane e delle loro contraddizioni, del carattere fortemente trasgressivo della scelta partigiana femminile e di come molte donne, dopo quell’esperienza straordinaria, se ne siano tornate silenziosamente a casa.
Terza tappa è stata la sede dell’Udi di via Petrarca, dove si è parlato della concessione del voto del 2 giugno 1946, delle prime forme di organizzazione femminile nell’Italia repubblicana e della loro partecipazione alla vita politica (di cosa si occupavano, quali i temi, quali gli obiettivi).
Ci si è poi spostati in borgo S. Anna, casa di Anna Menoni, una delle due donne elette per prime in consiglio comunale a Parma nell’aprile 1946: attraverso la sua figura si è discusso della fatica che queste donne eroiche hanno dovuto fare per farsi spazio in istituzioni totalmente e storicamente maschili, di quale ruolo fosse riservato loro e di quali temi, a Parma come in Parlamento, alle donne era consentito di occuparsi.
Quinta tappa dedicata al CIF (Centro italiano femminile), l’organizzazione costituita dalle donne cattoliche uscite dall’Udi per divergenze politiche nel clima della guerra fredda.
Penultima fermata al Teatro Regio, dove, nell’immediato dopoguerra, venivano organizzate le feste per l’8 marzo: si è parlato di questa giornata, della storia e del reale significato della Festa della Donna e della mimosa come suo simbolo.
Infine, in via XX settembre, ci si è fermati alla Biblioteca delle donne per affrontare il tema del femminismo degli anni Settanta, delle sue mobilitazioni e della discesa in piazza e in lotta di migliaia di donne, grazie alle quali la condizione femminile in Italia ha iniziato realmente a mutare, così come le leggi, la mentalità, le usanze e le tradizioni.
L’evento, alle porte delle celebrazioni del 2 giugno, fa parte della ricca programmazione della rassegna “70 volte donna“, prevista dal Comune di Parma per celebrare il 70° del suffragio universale.