Il Liceo scientifico “Giacomo Ulivi” conquista i primi due premi all’undicesima edizione del Premio Colasanti Lopez, ideato dalla Provincia di Parma con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sul tema della violenza contro le donne e realizzato con il contributo dell’Azienda Sanitaria Locale di Parma, in collaborazione con le Associazioni Centro Antiviolenza e Gruppo Scuola. Terzo premio all’Istituto Paciolo D’Annunzio di Fidenza.
“Il corpo mediato: violenza contro le donne sui social media” era il titolo quanto mai attuale di questa edizione del concorso del Premio intitolato a Donatella Colasanti e Rosaria Lopez vittime del “massacro del Circeo”, avvenuto nel 1975, un fatto di violenza emblematico rimasto tristemente nella memoria collettiva del Paese.
Le premiazioni si sono svolte questa mattina all’Auditorium del Centro Congressi Cariparma di via Cavagnari, con la partecipazione del presidente della Provincia Filippo Fritelli, di Paolo Volta, direttore delle attività socio sanitarie dell’Azienda Usl, di Samuela Frigeri, presidente del Centro Antiviolenza di Parma, e di Andrea Corsini della Cooperativa Gruppo Scuola. Presenti alla cerimonia gli studenti di tutte le 12 classi che hanno partecipato al concorso con propri lavori: la 1° D del Liceo Romagnosi, la 4° G, la 4° I e la 5° E del Liceo Ulivi di Parma, la 4° H, la 4° S e la 4° T del Liceo Marconi, la 2° P dell’Istituto Giordani di Parma, la 2° A Tecnico Turistico dell’Istituto Magnaghi di Salsomaggiore, la 4° B RIM SIA, la 4° C RIM e la 2° A AFM dell’Istituto Paciolo D’Annunzio di Fidenza.
Il primo premio è andato alla 4° G del Liceo Scientifico “Giacomo Ulivi” di Parma (referenti gli insegnanti Stefania Mazzocchi e Giordana Mutti), poiché “il video mette efficacemente in luce quanto la violenza attraverso i social media sia dolorosa per chi la subisce e propone il messaggio positivo che i ragazzi e le ragazze non devono lasciarsi intrappolare nella logica perversa dei giudizi, degli sguardi e delle parole del “branco” che a volte si scatena in rete. Si è ritenuto di dover premiare inoltre la capacità tecnica di realizzazione del prodotto, la creatività della progettazione, la forza del messaggio e l’immediatezza con cui viene veicolato dalle immagini”.
Il secondo riconoscimento se lo è aggiudicato lo spot prodotto dalla classe 4° I dello stesso Liceo Ulivi (referenti gli insegnanti Antonella Paolillo e Stefania Mazzocchi), poiché “supera la visione della violenza verbale sulle donne in rete come bullismo, ma la qualifica correttamente come violenza tout court. Si è ritenuto di dover premiare anche la creatività dell’ideazione e l’efficacia comunicativa della realizzazione, che riesce a condensare il messaggio in un tempo breve, in particolare attraverso il passaggio dalle parole ai segni che questi lasciano visivamente sulla persona“.
Il terzo premio, infine, è andato alla classe 2° A – AFM dell’Istituto Paciolo D’annunzio di Fidenza (referenti gli insegnanti Elisa Marchinetti e Maura Rossetti), in quanto “il video evidenzia come lo stereotipo, diffuso sia tra le ragazze sia tra i ragazzi, porti a considerare il corpo della donna come qualcosa da mostrare, senza comprendere la violenza che è insita in questa azione. Si è ritenuto di premiare l’efficacia, il buon ritmo comunicativo del video e la scelta della colonna sonora”.
“L’argomento scelto, ogni anno, per il Premio Colasanti Lopez vuole intercettare i cambiamenti intervenuti: ora siamo di fronte alla potenza, anche distruttiva, del nuovo linguaggio social molto utilizzato dai ragazzi e dalle ragazze – ha detto il presidente della Provincia Filippo Fritelli -. La violenza sulle donne non accenna a diminuire, e anzi assume nuove connotazioni, su cui è necessario cominciare a riflettere: il coinvolgimento degli studenti è fondamentale, intanto perché sono i principali fruitori e utilizzatori dei nuovi media, e poi perché delle nuove tecnologie si può e si deve fare un utilizzo corretto. Le istituzioni pubbliche, consapevolmente, hanno il dovere di lavorare sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione”.
L’edizione 2016 era incentrata proprio sul ruolo dei social media e dei social network nell’informazione. Come si è modificato, con l’avvento delle nuove tecnologie, l’approccio al corpo femminile, alle immagini per raccontare e raccontarlo? Come è cambiata la percezione della libertà personale e dei propri limiti nell’agire online? Come influiscono sulla percezione del tema della violenza contro le donne i social media e il linguaggio e le immagini che in essi si utilizzano? Questi alcuni degli interrogativi proposti ai ragazzi e alle ragazze. I prodotti presentati sono il frutto di un percorso complesso di informazione e di sensibilizzazione svolto nelle scuole, fatto di approfondimenti e riflessioni che hanno spaziato dalla storia delle donne agli aspetti giuridici e psicologici della violenza sulle donne, alla rappresentazione dei corpi femminili e maschili nelle strategie di marketing, allo scopo di fare acquisire una maggiore consapevolezza sul tema e a fare mettere in atto comportamenti conseguenti.