Il braccio di ferro tra la Saldarini 1882 e la Vr Milan che gestice il Fidenza Village, passando per il Comune e la Procura della Repubblica, non lascia spazio a tregue. Francesco Saldarini in persona interviene per precisare alcuni aspetti della vicenda, rammaricandosi anche del fatto “che parti politiche avverse strumentalizzino a proprio uso le vertenze da noi avviate contro il Fidenza Village e soprattutto contro i licenziamenti illegittimi imposti agli affittuari nei contratti non registrati nelle forme di Legge rinvenuti dalla Guardia di Finanza su nostra segnalazione. La vicenda processuale è grave – aggiunge Saldarini – e riguarda i circa 1.000 lavoratori fidentini impiegati nei punti vendita del Fidenza Village, e le pratiche illecite a cui sono sottoposti gli esercenti che hanno investito risorse portando ricchezza e visibilità al territorio grazie all’attrattività dei propri marchi“.
Nel mirino, dunque, anche il Comune di Fidenza che proprio ieri era intervenuto sulla vicenda, rispondendo a un attacco di Forza Italia (leggi).
“Saldarini 1882 – si legge nella nota – non intende entrare nel merito dei fatti segnalati dal Sindaco Massari nel suo comunicato stampa che contiene imprecisioni, contraddizioni e finanche informazioni inesatte. Saldarini 1882 conferma invero di essersi rivolta già nel 2014 all’Amministrazione fidentina nelle persone del Dirigente Signor Gilioli e del Sindaco Massari. Saldarini 1882 ritiene di aver agito correttamente ricordando che “Agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa” ( art. 357 codice penale ). La segnalazione dei comportamenti illeciti del Fidenza Village che la Saldarini 1882 fece all’Amministrazione fidentina, trova con ciò nel Dirigente Signor Gilioli e nel Sindaco Massari i suoi naturali interlocutori, preposti a valutare fatti che riguardano direttamente il Comune, i suoi procedimenti ed i rapporti amministrativi col Fidenza Village, e soprattutto gli abusi subiti dalla comunità dei lavoratori fidentini addetti nei negozi del complesso immobiliare di Chiusa Ferranda“.
La Saldarini 1882, in merito alla qualifica di pubblico ufficiale, cita diverse norme e una sentenza della Cassazione.
Ma l’altra questione spinosa è quella relativa alla Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) del 22 luglio 2014, con la quale il Fidenza Village avrebbe comunicato al Comune l’avvio in proprio di un’attività di vendita al pubblico di abbigliamento. Una Scia che la Saldarini considera non rispondente al vero, ritenendo che la società che gestisce l’outlet non abbia mai effettuato vendita pubblica. La falsità dell’atto, secondo Saldarini, sarebbe pure “paradossalmente certificata dall’ispezione della Polizia Annonaria che rilevando il prosieguo della nostra attività commerciale nella piena disponibilità dell’unità immobiliare, anziché censurare la falsità della Segnalazione Certificata di Inizio Attività del terzo, ci comminò un abnorme sanzione per “esercizio di attività commerciale in assenza di licenza commerciale”.
Secondo l’azienda con sede a Como, inoltre, “è facoltà / dovere del Comune verificare la veridicità delle autocertificazioni Scia con cui il privato segnala di aver avviato un’attività commerciale“. Inoltre, “il provvedimento amministrativo del Comune è stato annullato dal Giudice di Pace, accogliendo le nostre tesi sulla sua abnormità”, in quanto non ci sarebbe stato alcun inizio di attività da parte del Fidenza Village nel locale occupato dalla Saldarini. “Il fatto che il Comune non si sia costituito in opposizione al ricorso per l’annullamento della sanzione, e quindi abbia scelto di non appellare e lasciar passare in giudicato la sentenza che aveva ricostruito la realtà storica dei fatti, risulta significativo“, sottolinea ancora nella nota Francesco Saldarini.
“Il fatto che la cosiddetta riforma Bersani abbia eliminato l’esistenza delle licenze commerciali (e del loro rilascio e/o voltura da parte del Comune) per gli esercizi commerciali di vicinato (tali sono i negozi del Fidenza Village), e la delibera consigliare n. 52 del 26 settembre 2012 del Comune di Fidenza – spiega ancora la Saldarini 1882 – sono assorbenti di ogni altra considerazione in merito al bizzarro provvedimento amministrativo con cui l’Amministrazione pretende / pretendeva di aver “volturato” al Fidenza Village qualcosa che per Legge non esiste più, ovvero l’autorizzazione di commercio al pubblico. L’inesistenza dell’oggetto del provvedimento amministrativo, determina la necessaria nullità del suo atto traslativo (della licenza), e del verbale sanzionatorio che ne è disceso”.
Tutto a posto dunque? Neanche un po’. Alla Saldarini non sembrano essere andate giù neppure le parole contenute nel comunicato dell’amministrazione comunale, con cui la stessa, in sostanza, considera la questione alla stregua di un contenzioso tra privati.
“Se tutto ciò non bastasse al sindaco Massari per esperire le opportune verifiche del caso – continua infatti la nota della Saldarini – si evidenzia che qualcuno all’interno del Comune ha incredibilmente consegnato al soggetto terzo Fidenza Village una copia del nostro verbale sanzionatorio, che è stata impiegata per dipingerci al Giudice come parte inadempiente; di questo si era domandato accesso agli atti, mai riscontrato dal Comune”.
Sull’operato del Fidenza Village, infine, “Saldarini confida nella sensibilità della Magistratura inquirente, e nell’attività congiunta di Uffici ed Enti preposti ai controlli di natura giuslavoristica e fiscale, rispetto ad una situazione di evidente illegittimità che provoca danni dirompenti alla collettività che in troppi pur sapendo hanno sottaciuto”.
Dal Comune di Fidenza tuttavia non perdono tempo a replicare alla lunga nota della Saldarini 1882. Tre punti piuttosto stringati per ribadire che “al Comune di Fidenza non risultano, citiamo, “le pratiche illecite a cui sono sottoposti gli esercenti…”; il Comune di Fidenza prende atto del contenzioso che contrappone la ditta Saldarini 1882 con la società di gestione del Fidenza Village e, come di prassi, adeguerà i suoi comportamenti alle decisioni dell’Autorità Giudiziaria; il Comune di Fidenza non ha alcuna intenzione di interferire con detto contenzioso e non saranno di certo le estemporanee dichiarazioni a mezzo stampa della ditta Saldarini a fargli cambiare atteggiamento, con il che si ritiene di non discettare sulle improprie ed anche contraddittorie dichiarazioni pseudo giuridiche di tale ditta che, per quanto concerne la posizione del Comune, ha già ottenuto, da ultimo, le adeguate ed articolate risposte con la nota comunale del 28 aprile 2016“.
… ed in tutto ciò, l’unico a tacere è significativamente il Fidenza Village !