Il teatro entra in carcere con il bel canto e per una settantina di detenuti sarà davvero un momento di “evasione”. “Trame di Rigoletto” è l’opera che il Teatro Regio ha scelto per inaugurare la collaborazione con gli Istituti penitenziari parmigiani, siglata nel Protocollo d’intesa recentemente sottoscritto dal direttore della Fondazione Teatro Regio, Anna Maria Meo, e dal direttore del carcere Carlo Berdini, e fortemente sostenuto dal garante dei detenuti del Comune di Parma, Roberto Cavalieri.
Il 30 maggio alle 13.30 nel teatro del carcere, dunque, andrà in scena uno speciale concerto-spettacolo, un’inedita e originale riscrittura di una delle opere più amate e popolari di Giuseppe Verdi, alla presenza anche del sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore, in visita al carcere di Parma. L’attore Bruno Stori, che firma la drammaturgia dello spettacolo, rievocherà la tragica storia di Rigoletto e di sua figlia Gilda, lasciando spazio ai brani più celebri dell’opera interpretati dal soprano Giovanna Iacobellis (Gilda), dal tenore Raffaele Abete (Il Duca) e dal baritono Luis Choi (Rigoletto), accompagnati al pianoforte da Kayoko Ikeda.
La collaborazione tra gli Istituti penitenziari di Parma e la Fondazione Teatro Regio di Parma prevede anche l’elaborazione di progetti e attività rieducative e formative che possano concorrere al reinserimento sociale e professionale dei detenuti coinvolti in percorsi di approfondimento, laboratori creativi, seminari e attività didattiche legati ai mestieri del Teatro e al mondo dell’Opera.