Il presidente della Provincia Filippo Fritelli, che è anche sindaco di Salsomaggiore, sta dalla parte dei sindacati. In presenza dei rappresentanti sindacali, infatti, Fritelli ha sottoscritto la richiesta di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti pubblici, iniziativa promossa da Cgil, Cisl e Uil del Pubblico impiego. Richiesta che sarà inviata al premier Matteo Renzi in vista dello sciopero generale della categoria del pubblico impiego già programmato per il 24 maggio a Roma.
Da Parma i pullman per Bologna partiranno alle 7.30 dalla sede Cgil di via Confalonieri, da Salsomaggiore alle 6.30 dalla stazione, alle 7 dal parcheggio Coop di Fidenza, alle 6.30 dalla camera del lavoro di Langhirano, alle 6.40 da piazza Miodini a Felino, alle 7.10 dall’edicola di via Spezia a Collecchio (Info: 0521 297688).
Lo sciopero del pubblico impiego scaturisce dal fatto che i contratti dei dipendenti pubblici sono scaduti ormai da sette anni. E non è bastata neppure una sentenza della Corte Costituzionale a far muovere la macchina governativa.
“Con la legge di stabilità 2016 – ricorda la Cgil – il Governo ha stanziato, per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, una cifra corrispondente a 7 euro lordi medi mensili pro capite, scaricando tra l’altro i costi del rinnovo per i dipendenti degli Enti Locali, Regioni e Sanità direttamente sulle risorse di bilancio degli Enti. Con il Documento di Economia e Finanza 2016 si peggiora ulteriormente la situazione ed il Governo mette in campo una azione di revisione della spesa che si fonda di fatto solo sul lavoro e su un taglio progressivo delle risorse che investe i contratti, la produttività, la formazione e cancella ogni possibilità di far crescere le competenze, l’innovazione, l’organizzazione e la qualità dei servizi, ipotizzando inoltre la corresponsione della sola Indennità di Vacanza Contrattuale per il triennio 2019/2021”.
Problemi che secondo il sindacato interessano “anche i lavoratori del “privato sociale” e della sanità privata, che nella nostra regione garantiscono una quota significativa del complessivo sistema di welfare regionale”, i quali “rivendicano non solo il diritto al rinnovo del loro CCNL ma, come a Bologna, manifestano per una contrattazione integrativa che garantisca condizioni di lavoro dignitose”.
Il prossimo 24 maggio, quindi, i lavoratori pubblici e privati che lavorano per i servizi pubblici dell’Emilia Romagna incroceranno le braccia e scenderanno in piazza a Bologna. Il corteo organizzato dalle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil partirà da via Stalingrado e concluderà il suo percorso presso il Palazzo della Regione per chiedere al presidente Stefano Bonaccini “di farsi garante di un percorso di tutela dei servizi pubblici e del loro lavoro, in coerenza con gli impegni assunti nel Patto per il Lavoro sottoscritto da Sindacati, Imprese e Istituzioni dell’Emilia Romagna”.