Una maxi truffa con falsi contratti telefonici coinvolge anche alcuni imprenditori parmigiani. Tutto nasce dalla denuncia di una imprenditrice di Reggio Emilia che, ad un certo punto, si accorge di aver addebitati 3mila euro di traffico telefonico che non aveva mai utilizzato, oltre ad alcuni oggetti tecnologici mai arrivati.
Alcuni imprenditori parmigiani, nel corso degli ultimi mesi, sono stati ripetutamente truffati con le stesse modalità da tre persone che avevano organizzato un giro di contratti falsi, i cui costi ricadevano su persone ignare che nulla avevano a che fare con i truffatori.
La struttura che permetteva di stipulare contratti con varie compagnie telefoniche era stata organizzata da un operaio 50enne di Gualtieri, un corriere 50enne di Guastalla e un 60enne di Trento, ex-responsabile di una compagnia telefonica.
Lo scopo della truffa, che è stata scoperta dai carabinieri di Guastalla, era ottenere forniture di servizi telefonici e cellulari, smartphone, tablet e chiavette usb che venivano poi vendute ad altri. Tutti i costi erano addebitati a persone sconosciute. Per ora di vittime ne sono state individuate una quindicina ma, secondo gli inquirenti, le vittime potrebbero essere molte di più.
Nella casa dell’operaio di Guastalla i carabinieri, che hanno effettuato una perquisizione, hanno trovato tablet e smartphone, chiavette usb con all’interno la documentazione comprovante l’attività di truffa. Tutti e tre sono stati denunciati per truffa aggravata in concorso.