Dal 5 maggio – “Il cannone tuona continuamente…” all’Archivio di Stato

Dal 5 maggio – “Il cannone tuona continuamente…” all’Archivio di Stato

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L’Archivio di Stato di Parma, nell’ambito della XV Settimana della didattica in archivio, espone una mostra storico-documentaria – “Il cannone tuona continuamente…” – che ha lo scopo di indagare, attraverso la corrispondenza di Alberto Bavagnoli, gli aspetti della sanità militare durante la Prima Guerra Mondiale. La mostra, a cura di Valentina Bocchi e Andrea Di Betta, espone documenti e fotografie inediti oltre a materiali sanitari provenienti dagli istituti coinvolti e da raccolte familiari.

L’esposizione sarà inaugurata giovedì 5 maggio alle 16.30 e resterà aperta fino al 30 settembre presso l’Archivio di Stato di Parma, in strada Massimo d’Azeglio, 45 (info: 0521 233185). Potrà essere visitata lunedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13.30, martedì e mercoledì dalle 9 alle 17.

La mostra prende le mosse da un carteggio per trasformarsi in realtà in un piano di ricerca che ruota attorno a un protagonista, Alberto Bavagnoli. Studente di medicina chiamato al fronte nel 1915, l’Allievo Ufficiale continua la propria formazione sanitaria presso la Scuola Medica da campo di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine – e della quale ricorre il centenario –, istituita appositamente per fronteggiare l’emergenza sanitaria del Fronte Orientale. Attraverso le lettere e la ricerca storico-scientifica, si propone uno spaccato su un tema inedito, quello della sanità durante il conflitto.

La fitta corrispondenza, costituita da circa un centinaio tra lettere e cartoline, tutte esposte, inviate in 14 mesi e indirizzate solo ai genitori, ripercorre in particolare gli avvenimenti del primo anno della Grande Guerra, dallo scoppio delle ostilità alla Sesta Battaglia dell’Isonzo (agosto 1916). Testimonia inoltre i vari momenti della costituzione dell’Università Castrense di San Giorgio di Nogaro, a cui è dedicato un approfondimento.
La ricerca, condotta nelle fonti a stampa locali, negli archivi dell’Università di Parma e dell’Ordine dei Medici di Parma, ha permesso di individuare gli studenti di medicina e i docenti dell’Università Castrense che provenivano dall’Ateneo parmense.

Fotografie e reperti sanitari completano il quadro della ricostruzione storica, illustrando aspetti medici e logistici legati agli ospedali militari dislocati a Parma.

Alberto Bavagnoli nasce il 26 agosto 1890 in una famiglia della borghesia a Fiorenzuola d’Arda, frequenta il Regio Liceo-Ginnasio Romagnosi a Parma, titolo che gli consentirà l’accesso agli studi accademici nel 1911. Già chiamato alle armi per istruzione l’anno precedente, viene definitivamente arruolato il 24 maggio 1915 nella 4° Compagnia di Sanità, in quanto studente iscritto al quarto anno di Medicina e Chirurgia; nel giugno seguente viene assegnato al 114° Ospedaletto da campo. Con l’istituzione dell’Università Castrense di San Giorgio di Nogaro (Ud), frequenta il primo ciclo dei corsi di medicina e al compimento del primo anno di servizio durante la Grande Guerra, sarà Aspirante Medico nel IV Reggimento Alpino, Battaglione “Monte Cervino”.

La scuola medica da campo – nota come Università Castrense – di San Giorgio di Nogaro viene istituita, con Decreto Luogoteneziale del Duca di Genova, per far fronte alle esigenze sanitarie della 3a Armata impegnata sul fronte terrestre orientale. Retta dal Tenente Colonnello della Croce Rossa Italia, Professor Giuseppe Tusini, ordinario di Clinica Chirurgica generale e Medicina operatoria, prima a Modena e poi a Parma, vede nelle sue aule formarsi un migliaio di studenti universitari provenienti da tutte le regioni d’Italia.
Provenienti dall’Ateneo parmense, oltre al Direttore dei Corsi Castrensi, sono da ricordare il Tenente Colonnello Attilio Cevidalli, Direttore dell’Istituto di Medicina Legale in servizio presso l’Ospedale Centrale Militare cittadino, il Tenente Colonnello CRI Professor Giunio Salvi, ordinario di Anatomia Umana Normale e il suo Assistente, in servizio alla Castrense, il Tenente Medico Emanuele Celli, caduto pochi giorni prima nella fine della Grande Guerra.

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