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Il sindaco Pizzarotti: “Indagine atto dovuto” (Video). La solidarietà di Nogarin: faremo passo indietro se l’inchiesta dimostrerà nostre responsabilità

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Pagliari - Maestri - Pizzarotti“Un atto dovuto in seguito a un esposto presentato alla magistratura dal Pd”. Così il sindaco Federico Pizzarotti, indagato per abuso d’ufficio insieme all’assessore Maria Laura Ferraris e ad alcuni consiglieri d’amministrazione in merito alle nomine dei vertici del Teatro Regio fatte nel gennaio 2015 (leggi), replica alla notizia che nel frattempo ha fatto il giro d’Italia (guarda il video). Dal presidente del consiglio Matteo Renzi in giù tutti sono intervenuti sulla vicenda e molti sembrano ispirarsi al garantismo. Secondo Renzi “un avviso di garanzia non è una condanna”, mentre Roberto Fico – l’unico del direttorio pentastellato a far sentire la sua voce – ricorre alla stessa formula utilizzata per il caso Livorno: “Come sempre, se dovesse emergere una condotta contraria alla legge e ai principi del Movimento 5 Stelle chiederemo un passo indietro”.

E garantista è anche il senatore Giorgio Pagliari, autore dell’esposto che ha dato vita all’inchiesta: “La giustizia farà il suo corso. Sono un garantista e, quindi, sulla vicenda giudiziaria non mi pronuncio. Attendo gli sviluppi. Posso solo ribadire le ragioni che mi hanno guidato nella contestazione di quella operazione: la ‘svendita’ del ruolo, del prestigio e soprattutto della storia del Teatro Regio di Parma e la sottovalutazione della necessità di rilanciare e qualificare la stessa struttura in funzione del festival Verdi, che ha una potenzialità per Parma, la provincia e per il Paese. Ciò premesso – conclude Pagliari – la vicenda è emblematica del modo in cui l’amministrazione 5stelle applica i principi della trasparenza, della buona amministrazione e dell’imparzialità. Della serie: predico bene e razzolo male”.

Ma è proprio Filippo Nogarin, sindaco di Livorno, anche lui finito nel registro degli indagati per una vicenda relativa a una partecipata del suo Comune, ad esprimere piena solidarietà al collega Pizzarotti. “Conosco bene Federico Pizzarotti e so essere un bravo amministratore – ha detto Nogarin -. Ha nominato il direttore generale della Fondazione Teatro Regio, una decisione questa che rientra perfettamente nelle sue facoltà di presidente. La magistratura, da quel poco che so, sta ora cercando di capire se tutte le procedure siano state seguite correttamente o meno.  Federico ha subito dato la sua piena disponibilità a collaborare con gli investigatori e ha chiesto di essere sentito in Procura. I sindaci a cinque stelle sono fatti così: si collabora sempre con i pm per accertare la verità dei fatti.  Spero che Federico possa dimostrare, al più presto, di avere agito correttamente, ma sono certo che le sue scelte sono state fatte nel solo interesse dei cittadini di Parma. In caso le indagini non confermassero questa mia speranza – conclude Nogarin, anche lui sub judice da parte del Movimento – sono certo che non esiterà un attimo a fare un passo indietro, nel rispetto dei cittadini parmensi e dei valori del Movimento 5 Stelle, proprio come sono pronto a fare io”.⁠⁠⁠⁠

E se è vero che il Movimento 5 Stelle di Parma “è con il sindaco Pizzarotti, che in questi anni ha sempre dimostrato di essere un’istituzione corretta e responsabile, al servizio della città e dei cittadini”, è anche vero che la parte pentastellata che sta all’opposizione – i consiglieri Mauro Nuzzo e Fabrizio Savani – è piuttosto critica verso l’operato in generale dell’amministrazione Pizzarotti e sembrerebbe propendere per il passo indietro, per le dimissioni.

Silenzio assoluto dei vertici nazionali del Movimento. Da Beppe Grillo che da tempo ha rotto con Capitan Pizza a Luigi Di Maio che non ha risposto neppure all’appello del primo cittadino sulla vicenda della spaccatura dei 5 Stelle in consiglio comunale. D’altra parte se il Movimento non è stato capace di rispondere al suo primo sindaco quando le questioni erano di carattere meramente politico, perché dovrebbe farlo ora che la vicenda riguarda la magistratura? E i soliti bene informati non escludono che proprio l’indagine della Procura di Parma possa rappresentare l’assist che i dirigenti pentastellati aspettavano per mettere definitivamente alla porta Federico Pizzarotti. Ma a Di Maio è company sfugge forse un particolare: qui è Parma e i suoi cittadini che vorrebbero delle risposte.

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