“Siamo molto preoccupati per come alcuni giornali stanno gestendo il caso Parma Gestione Entrate. Noi chiediamo di non usare i lavoratori dipendenti della società come pedine mediatiche”. È così che i sindacati lanciano un appello, o più che altro un monito alla stampa locale e a una testata in particolare. Si sono riuniti così con la stampa Giulia Avanzi, segretaria Fisascat Cisl Parma, Silvia Saccani, Rsa PGE Filcams Cgil, Chiara Ferrari, segretaria Filcams Cgil Parma, Paola Bergonzi, segretaria generale Filcams Cgil Parma, Cristiano Emanuele, Rsa PGE Fisascat Cisl e Marco Amodeo dell’ufficio giuridico Cgil Parma.
Nel mirino del sindacato la pubblicazione delle posizioni lavorative e dei relativi stipendi di alcuni dipendenti della società di riscossione Parma Gestione Entrate Spa. Dipendenti che nulla – dicono i sindacati – hanno a che fare con le indagini in corso sulla società così come le immagini di multe ricevute dal direttore Pierluigi Allegri (leggi Giudice di Pace: nulle le ingiunzioni di PGE prima dell’iscrizione all’Albo dei riscossori, Caso Parma gestione entrate, dopo Tosi si dimette anche Allegri, Inchiesta Parma Gestione Entrate, la Finanza in casa della polizia municipale).
“Si tratta di informazioni personali, non sono atti pubblici. Non vogliamo entrare nel merito delle indagini e delle regolarità della società ma ci preoccupa molto il diritto di privacy violato in questo caso. La società sta svolgendo ad oggi il suo lavoro e vorremmo evitare che i dipendenti siano messi alla gogna mediatica per cose che non sono ancora provate, aggiungendo così altre inutili preoccupazioni ai lavoratori”, dichiara Chiara Ferrari. “Inoltre questi dati non danno nessuna informazione in più ai lettori in merito alle indagini”, precisa Paola Bergonzi.
“Nessun dipendente ha ricevuto avvisi di garanzia e vorremmo quindi che non fosse fatta di tutta l’erba un fascio – dichiara Giulia Avanzi – Devono essere rispettate le tutele non solo in quanto lavoratori ma prima di tutto come cittadini”.
“Non so con che fine queste tabelle retributive siano state pubblicate. Che clamore dovevano suscitare? – continua Avanzi -. Sono retribuzioni e posizioni che non creano nessun clamore anzi forse proprio il contrario. Se proprio dobbiamo commentare questi dati allora credo che questi abbiano disatteso chissà quali pregiudizi si avevano sulla società”.
Marco Amodeo infine ci tiene a precisare il Vademecum 2015 che tratta di privacy stabilisce che il trattamento dei dati personali, anche sensibili come in questo caso, è lecito solo se è finalizzato ad assolvere obblighi stabiliti dalla legge o dal regolamento e in questo caso non c’è nessun obbligo del genere.
Fin qui appelli e proteste dei sindacati dei dipendenti di Parma Gestione Entrate, ma – senza entrare nel merito delle questioni che riguardano altra testata che al pari delle altre svolge egregiamente il proprio ruolo di informare i parmigiani – resta l’anomalia: quando mai si è convocata una conferenza stampa per denunciare pubblicamente lagnanze che riguardano un solo giornale?