Claudio Abbado fu docente di musica da camera del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma dal 1959 al 1962. È quindi un appuntamento particolarmente ricco di significato, ricordi, emozioni, documenti e musica, quello che l’Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale parmigiano dedica al compianto direttore d’orchestra: sabato 14 maggio alle 17, nell’Auditorium del Carmine, si terrà l’incontro-concerto “Claudio Abbado, ascoltare il silenzio”, organizzato dal Conservatorio di Parma in collaborazione con “Fondazione Claudio Abbado” e inserito in “Parole da ascoltare”, ciclo di appuntamenti finalizzati a presentare le ultime novità editoriali in campo musicale. Nell’occasione, non solo verrà presentato il libro di Gastón Fournier-Facio, Claudio Abbado. Ascoltare il silenzio (Milano, Il Saggiatore, 2015), ma saranno ricordati i tempi della fondamentale presenza di Abbado a Parma (città cui il direttore rimase sempre molto legato), con la proiezione di testimonianze fotografiche e un concerto, in cui docenti e allievi del Conservatorio “Arrigo Boito” interpreteranno lo stesso programma musicale fatto preparare dal Maestro Abbado ai suoi allievi di Parma, nell’anno scolastico 1960-61.
Maestro indispensabile per intere generazioni di giovani musicisti, unico nella generosità con cui si avvicinava alla pratica della musica e alla conduzione, Claudio Abbado ha attraversato tempi e luoghi lasciando sempre tracce importanti. Il libro di Gastón Fournier-Facio (presentato dall’autore e dal professor Giordano Montecchi, docente di storia della musica del Conservatorio) racconta la vita e la carriera del direttore attraverso interventi critici, lunghe interviste e commossi ricordi che lasciano affiorare l’immagine di un artista riservato ma dalla curiosità inesausta, illuminando al contempo l’uomo e la figura pubblica.
Nel concerto che seguirà, alcuni allievi del Biennio specialistico in Musica da Camera, preparati dal prof. Pierpaolo Maurizzi, e alcuni docenti del “Boito” interpreteranno il Quintetto op. 16 di Ludwig van Beethoven e la Sonata per due pianoforti e percussione di Béla Bartók. Questi gli interpreti: Daniele Incerti e Michele Allegro (pianoforte), Paolo Nocentini e Carlo Alberto Chittolina (percussioni), Andras Balla (corno) e i docenti Fabrizio Oriani (oboe), Gian Pietro Reverberi (clarinetto), Luca Reverberi (fagotto), Raffaele Cortesi (pianoforte).
L’incontro – quinto appuntamento del ciclo “Parole da ascoltare” – è a ingresso libero e gratuito.