Consorzio Parmigiano Reggiano: Alessandro Bezzi nuovo presidente. Venturini vicepresidente parmigiana

Consorzio Parmigiano Reggiano: Alessandro Bezzi nuovo presidente. Venturini vicepresidente parmigiana

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ALESSANDRO BEZZIIl Consorzio del Parmigiano Reggiano ha un nuovo presidente. Si tratta di Alessandro Bezzi, imprenditore agricolo 47enne e presidente della latteria sociale Centro Rubbianino (Reggio Emilia).

Bezzi – eletto all’unanimità nell’ambito del Consiglio di amministrazione dell’Ente di tutela – prenderà il posto di Giuseppe Alai, dimessosi dopo dieci anni al vertice del Consorzio.

Il neo eletto è anche vicepresidente nazionale del settore lattiero-caseario di Fedagri/Confcooperative (realtà cui fanno capo 640 cooperative casearie con oltre 21.000 produttori associati e 4,5 miliardi di fatturato), e continuerà ad essere affiancato alla vicepresidenza da Adolfo Filippini (vicario, modenese), Piero Maria Gattoni (mantovano) e Monica Venturini (parmense).

Già componente del Consiglio di amministrazione e del Comitato esecutivo del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Bezzi guiderà l’Ente di tutela sino al rinnovo del Consiglio, previsto nella primavera 2017 da parte dell’Assemblea dei consorziati, che pochi giorni fa (il 6 aprile) ha tra l’altro approvato il nuovo “Piano di regolazione dell’offerta” per il triennio 2017-2019.

“Sarà questo – sottolinea Bezzi – il nostro primo punto di riferimento per mantenere un indispensabile equilibrio tra un’ordinata gestione dei flussi produttivi e la domanda interna e internazionale, perchè è principalmente a questo che si lega la possibilità della valorizzazione di un’eccellenza che si traduca in reddito reale per i produttori, che solo dopo 18 mesi di crisi hanno visto un apprezzabile rialzo delle quotazioni”.
“Contestualmente – prosegue il neo presidente – rafforzeremo ulteriormente quelle azioni sui quei mercati esteri che nel 2015 hanno registrato una crescita complessiva eccezionale, pari al 13,2% (+34% negli Usa), anche in virtù di elementi straordinari sui quali occorre puntare ad innestare azioni che stabilmente garantiscano comunque una espansione. Insieme a questi elementi – sostiene Bezzi – i nostri obiettivi primari restano la qualità assoluta del prodotto, la sua tracciabilità, le azioni di vigilanza dagli allevamenti ai punti vendita, unitamente allo sviluppo di quel ‘Progetto Qualità’ che riguarda le aree di montagna ed è finalizzato alla migliore valorizzazione di una produzione rispetto alla quale non esistono sostanziali alternative in zone che scontano anche più alti costi produttivi”.

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