Marco Bosi, capogruppo del Movimento 5 Stelle, finisce nel mirino dei sindacati, che “ritengono gravissime le affermazioni del consigliere Bosi espresse in un video apparso sulla stampa locale, secondo il quale le sanzioni comminate da colleghi della Polizia municipale alle auto di alcuni esponenti della Giunta e del Consiglio sarebbero frutto della volontà di colpire politicamente la maggioranza che governa la nostra città”.
In una nota congiunta, Cgil, Cisl, Uil e del SulPl ribadiscono “le polemiche sull’argomento delle cosi dette “contravvenzioni archiviate” non riguardano i lavoratori della Polizia Municipale i quali, nel loro operato quotidiano, eseguono disposizioni del Comando e fanno rispettare ordinanze e regolamenti approvati dal Sindaco e dalla Giunta”.
“Affermare che siano stati posti in essere comportamenti non consoni al ruolo ricoperto – tuonano ancora i sindacati – appare ingiusto e diffamatorio nei confronti di chi tutti i giorni opera per la sicurezza dei cittadini, pur con le molte difficoltà dovute agli organici insufficienti e ai contratti bloccati”.
Le organizzazioni sindacali, infine, hanno chiesto al sindaco Federico Pizzarotti, alla sua giunta e all’intero consiglio comunale di Parma di “dissociarsi pubblicamente dalle affermazioni del consigliere Bosi al riguardo dell’agente della PM e dei lavoratori del Comune di Parma espresse nel video”.
Ecco il video con il quale il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Marco Bosi, replicando alle accuse del Movimento Nuovi Consumatori è finito nel mirino dei sindacati della polizia municipale.
LA REPLICA
“Voglio fare una precisazione sulle mie dichiarazioni di ieri riguardanti alcuni dipendenti comunali – dice Marco Bosi -. Ribadisco la premessa che sono fortunatamente pochi quelli che agiscono per scopi politici, visto che la maggior parte fa del proprio meglio per il bene dell’ente. Ma ieri nel (credo comprensibile) nervosismo sono stato forse poco chiaro. Per me chi ha fatto la multa in questione si può anche essere sbagliato, gli errori ci stanno quando uno lavora. Chi invece non si è sbagliato ma ha usato il suo ruolo da dipendente per fare politica è chi ha sottratto documenti riservati con dati sensibili per passarli al Movimento Nuovi Consumatori, di fatto contravvenendo alle procedure oltre che violando la privacy – sottolinea ancora il capogruppo del Movimento 5 Stelle -. Se i fatti in questione avessero avuto un profilo di illegittimità doveva andare direttamente in procura. Ma visto che non lo hanno questa azione è puramente politica allo scopo di screditare l’Amministrazione e l’ente per cui lavora. Pretenderò che venga chiarito da dove sono uscite queste notizie e che la persona in questione venga sottoposta alle sanzioni previste senza sconti – conclude Bosi – perché è ora di smetterla di giocare sulla pelle di un ente pubblico (e della sua città) che sta cercando faticosamente di riacquisire credibilità. Perché chi ci rimette alla fine è prima di tutto il nostro Comune che rimarrà anche quando questa amministrazione sarà passata”.