Il Movimento Nuovi Consumatori con Filippo Greci ha oggi denunciato alla stampa una violazione da parte della prefettura a vantaggio di alcuni consiglieri comunali.
Ci sarebbero infatti, secondo Filippo Greci, 3 preavvisi di multa a carico di 3 membri del consiglio comunale che sarebbero stati annullati dal comandante Gaetano Noè. Le multe, che poi multe non son mai diventate, sarebbero state a carico di Marco Vagnozzi, Nicoletta Paci e Marco Ferretti. Se questo venisse poi provato saremmo di fronte a un abuso d’uffcio da parte della Prefettura e del Comandante della Polizia municipale.
I tre preavvisi di violazione erano stati dati da un vigile della polizia municipale nell’area del Comune di piazza Garibaldi il 22 maggio 2014. Per farci intendere, quella zona con apposite sbarre che si trova dietro all’edicola vicino ai portici del grano. Zona di proprietà privata del Comune che però resta aperta al pubblico dietro a opportuni permessi. I permessi necessari in questo caso sono quelli denominati ABD, per accedere alla zona Ztl e un apposito telecomando per la zona di sosta in questione. Inoltre quest’area sarebbe a disposizione, in teoria, per la stampa o ad ospiti politici in visita oltre che al sindaco in quanto beneficiario della residenza comunale.
Due delle tre autovetture inoltre non erano direttamente intestate ai consiglieri comunali ma bensì alle società Casa Fecci per Nicoletta Paci, società oggi in liquidazione, e alla Mib Service per Marco Ferretti, di cui è socio fondatore. Greci si chiede allora il perchè di questa concessione.
In data 27 maggio 2014, un documento da parte di Noè chiedeva alla Prefettura di poter archiviare i 3 preavvisi per violazione di sosta. La motivazione sarebbe la “buona fede” dei trasgressori. La richiesta riceve “nulla osta all’archiviazione”.
Perché questa procedura sarebbe irregolare? Lo spiega alla conferenza stampa indetta l’ex giudice di Pace Ciriaco Colella. “Innanzitutto si è richiesto l’annullamento per buona fede quando di norma questa non viene concessa. La richiesta poteva essere fatta dal prefetto ma bisogna vedere se ci sono i presupposti per l’annullamento, in questo caso non c’erano. La buona fede sussiste quando c’è un elemento positivo estraneo all’autore dell’infrazione, questo perché la colpa è presuntiva e non deve essere provata. Posso provare la mia buona fede solo quando interviene un elemento estraneo. Un esempio, vado in una città che non è la mia e non conoscendo la zona mi ritrovo in zona ZTL. In questo caso la multa è lecita ma posso provare la buona fede se dimostro che durante la visita io abbia fermato il primo vigile in zona per chiedere chiarimenti se si stava sbagliando o meno a passare in quell’area. In questo caso non c’erano i presupposti oggettivi e soggettivi per fare questa revoca. Inoltre l’annullamento non si può fare sul preavviso ma solo sul verbale e si può fare solo in caso di estraneità assoluta del ricevente. Per esempio se si è sbagliato a scrivere la targa nel verbale o altri errori del genere”.
Filippo Greci lancia una sfida. Ha fatto stampare 10.000 copie del documento di richiesta di Noè (quello della foto) con “L’invito per tutti i cittadini di farne uso e presentarlo alla Prefettura per farsi revocare le multe per buona fede. Con questo atto il Prefetto si è nominato difensore dei cittadini. Da oggi quindi in teoria ogni cittadino con questo foglio potrà andarsi a far revocare la multa”.
“Questa è una vergogna perché in questi anni l’amministrazione comunale ha creato un sacco di dispositivi per dare le multe e al venerdì sera sguinzaglia i vigili con il solo scopo di fare cassa ma per i consiglieri comunali non è lo stesso. – continua Greci – Qui al movimento dei nuovi consumatori abbiamo ascoltato gente che aveva 20 o 30 multe perché magari passava in una zona che non poteva per portare all’asilo i figli. A loro la buona fede non è mai stata concessa”.
“Non faremo nessun esposto in magistratura – conclude Greci – perché siamo stanchi di fare denunce a questa gente. Ci chiediamo solo quando se ne andranno. Da maggio faremo decollare oltre 2.000 cause per i cittadini che avevano pagato le multe per violazione dei varchi ztl e per essere passati nella carreggiata nord della tangenziale sud”.
Accuse durissime alle quali l’amministrazione del sindaco Federico Pizzarotti risponde attraverso una nota in cui si dice che gli amministratori multati “erano autorizzati a sostare. Non è avvenuto nessun tipo di annullamento d’ufficio ma, in ragione di quanto verificatosi, l’ufficio preposto, a norma di legge, ha provveduto all’inoltro in Prefettura, ai fini di una ulteriore valutazione da parte dell’Organo competente in materia, che provvedeva all’archiviazione delle violazioni, riconoscendo la legittimità dell’operato”.
LE REAZIONI
Dal Comune parlano di “soste effettuate da veicoli utilizzati da amministratori comunali all’interno del parcheggio privato della Residenza Municipale, che risulta intercluso da specifica recinzione ed il cui accesso è limitato ai soli veicoli che sono stati di fatto individuati come soggetti autorizzati a sostare“.
Nessuno scandalo dunque, secondo il Comune di Parma, che nella nota aggiunge che “tutti gli amministratori in causa e non (sindaco e altri assessori) hanno ricevuto, al loro insediamento, regolare permesso per entrare in ZTL (pagato personalmente dagli stessi), telecomando per l’accesso, badge di ingresso alla Residenza Municipale ed agli uffici comunali. La stessa dotazione, a parte il telecomando, è stata consegnata anche ai consiglieri comunali richiedenti, che parimenti avevano la possibilità di sostare nell’area in oggetto. La possibilità di sostare è stata quindi anche concessa ad alcuni dipendenti comunali, ospiti, operatori e giornalisti. Pertanto gli amministratori chiamati in causa, al pari di tutti gli altri citati in precedenza, erano autorizzati a sostare“.
Infuriato anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Marco Bosi, che affida a un video la sua replica al Movimento Nuovi Consumatori.
Secondo Giorgio Pagliari, senatore del Pd, “le multe, quelle dei normali cittadini (cioè, dei cittadini veri… non pentastellati), si annullano perché la legge non è stata violata.
In questo caso, si deduce che la violazione c’è, ma la multa viene annullata per una ragione non prevista dalla legge: la “buona fede non colposa”. A Parma, ci sono, dunque, cittadini di serie A, gli amministratori, e cittadini di serie B, tutti gli altri. Questa è l’innovazione dell’era pentastellata?“.
“L’amministrazione Pizzarotti si è insediata al grido di onestà, trasparenza e rispetto delle regole – sottolinea invece Gianpaolo Serpagli, segretario provinciale del Pd -. I parmigiani si sono accorti da tempo che tutto questo non ha portato a nulla di buono per Parma e per i parmigiani. E oggi è caduta anche l’ultima delle cinque stelle: il taglio ai privilegi. Leggendo le cronache sulla cancellazione delle multe agli amministratori per “buona fede” sembra quasi di essere tornati all’era Vignali, quando i potenti potevano tutto. Ora serve veramente la trasparenza tanto sbandierata dal sindaco: chiarisca come stanno le cose, spieghi ai cittadini come e perché i componenti della sua giunta hanno chiesto e ottenuto la cancellazione di multe che ai normali cittadini non sarebbero mai permesse. Ma non solo – conclude Serpagli – il primo cittadino chiarisca anche come stanno le cose all’interno di Pge che sembra sempre di più un buco nero da cui continuano ad emergere fatti eclatanti“.
Secondo il capogruppo del Pd, Nicola Dall’Olio, invece, “il fallimento politico” dell’amministrazione Pizzarotti non è “nelle multe annullate“.
“A differenza dei 5 stelle che misero in croce il sindaco Marino per le multe alla Panda rossa e per un sacrosanto permesso ztl, non sono fra quelli che ritengono che multe, scontrini o rimborsi siano questioni di rilievo politico, a meno che non configurino un dolo deliberato e reiterato – sottolinea Dall’Olio -. La vicenda delle multe ad assessori e consiglieri 5 stelle, annullate dal prefetto per ‘buona fede’ su richiesta del comandante della polizia municipale, mi lascia pertanto piuttosto indifferente e non trovo sia argomento di contrapposizione politica. Quello che al limite mette in dubbio è la coerenza dei 5 stelle nostrani e la tanto sbandierata diversità in termini di rigore e di regole uguali per tutti. Ma già avevamo visto in questi anni che uno non vale uno e che le regole (vedi bandi pubblici, selezioni per cv, etc.) valgono per alcuni ma non per altri. L’operato di una giunta e di un’amministrazione non può però essere valutato per delle multe annullate, per dei contributi diretti discrezionali o per dei viaggi istituzionali all’estero mai autorizzati – continua Dall’Olio -. Una giunta che non abbia commesso rilevanti irregolarità e reati deve essere giudicata per questioni che hanno tutt’altro rilievo politico. Se ha amministrato bene o male. Se ha mantenuto o meno le promesse elettorali. Se ha risposto o meno ai bisogni e alle sollecitazioni dei cittadini. Se ha reso la città più o meno vivibile. Se ha costruito o meno delle idee e un progetto per guardare al futuro. Da questo punto di vista il bilancio della Giunta Pizzarotti è alquanto fallimentare. Ed è per questo che al prossimo giro, fra un anno, è bene che tornino tutti a fare il proprio mestiere. Non certo per un paio di multe annullate“.
Arianna Belloli