Venerdì scorso aveva rimediato una condanna a 9 anni nel corso del processo Aemilia a Bologna, adesso è stato condannato ad altri 8 anni di reclusione oltre al pagamento di una multa di 2mila euro per associazione mafiosa ed estorsione. Lui è Alfonso Martino da Salsomaggiore. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Brescia in seguito all’operazione Pesci, che ha portato alla luce le infiltrazioni della ‘ndrangheta nei territori di Mantova e Cremona. Nell’ambito dello stesso processo, 6 anni sono stati inflitti al pentito parmigiano Paolo Signifredi, 52 anni, già dal 2004 al centro di alcune inchieste giudiziarie e condannatio a 3 anni per ricettazione nel 2011 dal tribunale di Parma.
In questo caso Signifredi doveva rispondere di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ma il parmigiano sta anche collaborando con gli inquirenti per ricostruire gli interessi della ‘ndrina del boss Nicolino Grande Aracri (leggi). Sempre lui, intanto, proprio in questi giorni è finito al centro di un’indagine della Guardia di finanza di Treviso con l’accusa di bancarotta fraudolenta (l’indagine trevigiana).