Detenuti sani costretti a condividere gli spazi di quelli ammalati, celle aperte solo quattro ore al giorno, totale assenza di attività trattamentali, nonché difficoltà nel recuperare la modulistica per presentare le proprie domande all’amministrazione penitenziaria. Queste alcune delle anomale condizioni emerse dinanzi alla Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno, dopo la sua visita agli istituti penitenziari di Parma.
Dopo una serie di colloqui con i detenuti, conseguenza alle lamentele esposte dagli stessi tramite una lettera collettiva, è emerso che le condizioni detentive in città non sono affatto delle migliori. La Garante ha riscontrato infatti “un quadro complessivo di particolari rigidità legate all’organizzazione della vita quotidiana, in particolare per i detenuti della sezione dell’Alta sicurezza”.
Dal riscaldamento tenuto spento nelle camere di pernottamento alla mancata consegna delle coperte ipoallergeniche anche di fronte a prescrizioni di allergia agli acari, dal divieto di accesso alla biblioteca alla difficoltà nel praticare semplici attività ricreative come il gioco delle carte (sono ammesse solo quelle napoletane) o degli sacchi (una sola scacchiera, per di più usurata, e il divieto di acquistarne di nuove da utilizzare nelle camere di pernottamento).
A rendere critica la condizione dei detenuti anche l’impossibilità di fruire delle ore d’aria per le persone anziane, l’assenza di panchine nei passeggi, l’inagibilità dei campi sportivi a causa dell’erba troppo. Nessuno scrivano, poi, così come nessun barbiere.
La situazione è stata riportata dalla Garante all’amministrazione, con l’auspicio che “Laddove possibile, in un congruo contemperamento fra esigenze di sicurezza e tutela dell’equilibrio psico-fisico delle persone, possano essere superate talune rigidità”.
Il carcere di Parma contava al 31 marzo 562 detenuti, di cui 171 stranieri, con 434 condannati in via definitiva, di cui 111 ergastolani. Ben 208 persone nel padiglione di Alta sicurezza, 71 nei reparti 41bis e 267 negli spazi di Media sicurezza.