Promuovere il sistema Parma rappresenta certamente un obiettivo importante e condivisibile, occorre però ragionare sempre sul rapporto benefici/costi di qualunque iniziativa, soprattutto quando da quattro anni a questa parte qualunque ragionamento sugli investimenti viene stoppato a priori dalla litania del “non ci sono soldi”.
Nasce da qui la sorpresa per una delibera, la n° 934 del 2016, che mette nero su bianco la spesa di oltre 36mila euro per la realizzazione e la manutenzione di due enormi pannelli pubblicitari all’ingresso dell’autostrada.
Il messaggio? Che Parma è Città creativa della gastronomia Unesco. A mio modo di vedere amministrare significa prima di tutto saper individuare e mettere in fila le priorità. Al di là della cifra in sé, francamente un po’ alta, il tema è che in anni in cui abbiamo visto mettere in discussione il livello dei servizi, le biblioteche, il centro cinema Lino Ventura; in anni in cui abbiamo visto sopprimere il Festival della poesia oltre alle istituzioni Casa della Musica e Biblioteche; in anni in cui si è fatta una guerra santa per il rimborso di 3 euro ai pensionati dell’Auser e si sono raddoppiate le tariffe degli asili, magari questi 36mila euro proprio non ci stanno.
Anche perché, va bene comunicare questo riconoscimento, ma poi, mi chiedo, se qualcuno arriva in città attratto dal logo Unesco trova qualcosa di strutturato? Esiste un depliant che metta insieme luoghi della cultura e luoghi del cibo a livello provinciale? Esiste un percorso di qualche tipo che possa essere promosso? I nostri ristoratori sanno di operare nella “Città creativa della gastronomia Unesco”? Utilizzano in qualche modo questa opportunità? Ecco, magari prima di spendere questi soldi per due cartelloni si potrebbe partire utilmente dalla risposta a queste domande…
Roberto Ghiretti
Parma Unita