Postini di Parma e provincia presto in presidio davanti alla Prefettura. I sindacati di categoria, dopo il fallimento del confronto con Poste Italiane e la conseguente minaccia di azioni di lotta più incisive da parte dei portalettere, hanno chiesto infatti un incontro urgente al prefetto Giuseppe Fogliani. Tutto questo mentre la posta inevasa continua a lievitare negli uffici di via Montebello, dove è stata superata quota 8 tonnellate di lettere e corrispondenza varia che non si riesce più a consegnare a causa della riorganizzazione del recapito postale, che prevede tra l’altro la consegna ogni due giorni.
Angelo Fiorillo (Slp Cisl) e Daniela Campanini (Uilposte Uil) precisano che “La frustrazione, il disagio e la rabbia delle lavoratrici e lavoratori per non essere messi in condizioni di svolgere adeguatamente il proprio lavoro è a livelli insostenibili. All’incontro con il Prefetto, che si aggiungerà a quello già calendarizzato per il 2 maggio con tutti i Sindaci della provincia di Parma e il Presidente della Provincia, Filippo Frittelli, spiegheremo che i lavoratori di Poste vogliono consegnare la posta e che i cittadini hanno diritto ad un servizio efficiente”.
Slc Cgil, Slp Cisl e Uilposte Uil di Parma inoltre manifestano la loro preoccupazione rispetto al fatto che ci possa essere una volontà, non tanto nascosta, di far fallire l’intera riorganizzazione e giustificare così lo scorporo del servizio di recapito dal resto del Gruppo Poste proprio nel momento in cui il Governo torna a paventare la cessione di un ulteriore 30% di azioni di Poste ai privati.
Le organizzazioni sindacali provinciali di categoria di SLC CGIL, SLP CISL e UILPOSTE UIL, in data 22 marzo, avevano aperto il conflitto di lavoro contro Poste Italiane per proporre e chiedere immediate soluzioni per far fronte alla disastrosa situazione del recapito postale a Parma dopo che, dal 22 febbraio (in provincia si partirà dalla fine del mese di maggio), l’azienda ha introdotto un nuovo modello organizzativo di recapito a giorni alterni.
I disservizi per cittadini, imprese, liberi professionisti, le ingenti quantità di posta in giacenza sono ormai più che noti, tuttavia è importante evidenziare che alle inadempienze dell’azienda, fino ad oggi, hanno cercato di sopperire gli stessi postini, sostenendo carichi e condizioni di lavoro al limite della sopportabilità e della liceità.
L’accordo nazionale sottoscritto in data 25/9/2015 da tutte le sigle sindacali (comprese quelle che oggi fingono di non averlo fatto) prevedeva una serie di azioni che avrebbero dovuto permettere di migliorare l’efficienza e la qualità del servizio di recapito e contemporaneamente l’adeguamento dell’offerta di prodotti e servizi alle esigenze della clientela nonché ridurre i costi con l’obiettivo di rilanciare il settore del recapito a fronte di una situazione economica deficitaria del settore e del rischio di scorporo dello stesso in cambio della garanzia del mantenimento dell’unicità aziendale e di tutti i posti di lavoro. L’azienda inoltre si era impegnata ad investire 200 milioni di Euro e a garantire mezzi, strumenti e ripartizione della posta tali da assicurare la regolare consegna del corriere. Poste italiane oggi è inadempiente e i gli effetti li stanno pagando cittadini e lavoratori.
“In queste condizioni procedere con la riorganizzazione anche negli altri comuni della Provincia di Parma sarebbe un gravissimo errore senza una verifica preventiva delle azioni necessarie per ovviare alle criticità e inefficienze già emerse in altri territori della regione Emilia Romagna e in città a Parma, dove si sta assistendo al fallimento del nuovo modello di recapito ed alla sua inadeguatezza rispetto alle esigenze e caratteristiche specifiche” afferma Davide Fellini, Segretario Generale della Slc Cgil di Parma.
Proprio in considerazione del fatto che le problematiche emerse a Parma sono trasversali a tanti territori della Regione Emilia Romagna, quest’oggi, SLC CGIL, SLP CISL, UILPOSTE UIL e FAILP CISAL, hanno aperto un conflitto a livello regionale che porterà, nel rispetto dei tempi di legge e contrattuali, alla proclamazione di iniziative di lotta per tutto il territorio regionale coinvolgendo anche gli uffici postali.
Nel frattempo, SLC CGIL, SLP CISL e UILPOSTE UIL di Parma, dopo aver già diffidato l’azienda a rispettare orari di lavoro e a non scaricare responsabilità della mancata consegna ai portalettere, nella mattina di venerdi 15 aprile, dopo che anche l’ultimo incontro, previsto dalle procedure contrattuali, del giorno 11 aprile a Bologna con l’azienda, non ha portato ad alcuna concreta soluzione, anche temporanea dell’emergenza, hanno convocato l’assemblea dei lavoratori di Parma al termine della quale è stato deciso di chiedere un incontro al Prefetto di Parma in concomitanza del quale sarà organizzato un presidio davanti alla Prefettura dei postini di Parma.