Pagherà con 5 anni di reclusione uno di tre ragazzi arrestati, l’estate scorsa, con l’accusa di aver stuprato in gruppo una 16enne. La condanna è stata emessa, con rito abbreviato, dal gup Maria Cristina Sarli. Si tratta, nello specifico, di un 19enne senegalese che si era difeso sostenendo che la ragazzina fosse consenziente. Con lui a consumare lo stupro, secondo l’accusa, anche un 23enne albanese e un 17enne italiano. Il primo è stato rinviato a giudizio e l’inizio del processo è fissato per maggio, del secondo si sta invece occupando il tribunale dei minorenni.
Diretta ad una cena di classe, la sera della violenza, la studentessa viene attirata in una trappola da un conoscente che le prende la borsa per farsi seguire poi fino ad un appartamento. Lì la giovane incontra i suoi aguzzini. Subito lo stupro, la ragazza, turbata e in stato confusionale, si reca alla cena con i compagni di classe e confida tutto a un’amica che, coinvolgendo anche la propria madre, la aiuta a trovare il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri.
Il pm Lucia Russo per il 19enne aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione, ma il giudice Sarli ha ritenuto di non concedere all’imputato le attenuanti generiche nonostante la giovane età e lo stato di incensuratezza.
Alla giovane vittima, invece, costituitasi parte civile con l’avvocato Samuela Frigeri, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento per il danno subito, ma la sua quantificazione dovrà avvenire in separata sede, cioè con una causa civile da intentare contro il 19enne.