“Riconoscere a tutti i cittadini, indipendentemente dalle limitazioni fisiche che ne determinano una condizione di disabilità, la possibilità di godere dei benefici fiscali per l’acquisto di veicoli a motore, superando quella che ad oggi è un’ingiustificabile disparità di trattamento che esclude minicar e microcar dalle agevolazioni”.
Questo in sintesi il contenuto di una proposta di legge presentata alla Camera da Giuseppe Romanini, deputato parmigiano del Pd, che mira a estendere le agevolazioni fiscali vigenti anche all’acquisto di veicoli per i quali non è richiesto il conseguimento della patente di guida di tipo B.
“L’acquisto di veicoli da parte di persone disabili (direttamente o per il tramite del soggetto cui sono fiscalmente a carico) – ha spiegato Romanini – beneficia oggi di alcune agevolazioni fiscali: aliquota IVA al 4 per cento, detraibilità dall’Irpef del 19 per cento della spesa sostenuta, esenzione dal bollo auto e dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà. Sono norme di civiltà che però devono trovare applicazione nei confronti di tutti i veicoli”.
I benefici fiscali che la legge riconosce ai disabili per l’acquisto di autoveicoli infatti sono funzionali a garantire ai cittadini disabili il diritto alla piena e indipendente mobilità personale garantito dalla convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità approvata il 13 dicembre 2006 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
“Questa agevolazione, ad oggi, non trova applicazione nei confronti di coloro che non sono riconosciuti abili alla guida di mezzi per i quali è richiesta la patente B ma sono in possesso del cosiddetto patentino (il CIGC-Certificato d’idoneità guida ciclomotore o la nuova categoria di patente denominata “AM” ) per la conduzione di veicoli a motore di cilindrata fino a 50 cc. (minicar o microcar) – continua Romanini -. E’ quindi necessario aggiornare la normativa di settore prevedendo che anche questi veicoli siano equiparati, dal punto di vista fiscale, alle normali autovetture; al pari di queste, infatti, sono strumento essenziale per garantire ai disabili la possibilità di condurre la propria vita nel modo più libero ed indipendente possibile”.
“La proposta è stata già condivisa e sottoscritta da 39 deputati, per questo “sono certo che il testo troverà la condivisione anche del Governo – ha concluso Romanini – e ci sarà quindi la possibilità di avviarne quanto prima l’iter in Commissione”.