Patenti vendute a 4mila euro e prestazioni sessuali. Sequestri anche a Parma

Patenti vendute a 4mila euro e prestazioni sessuali. Sequestri anche a Parma

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Polizia auto 2
Egiziani, pakistani, marocchini e cinesi senza patente, o meglio con una patente pagata a suon di banconote e prestazioni sessuali. Non è la trama di un film, bensì quello che è stato scoperto a Frosinone, ma le indagini si sono estese a molte altre città d’Italia e alcuni sequestri hanno interessato anche Parma. La polizia ha sequestrato in tutto circa 90 patenti, che sarebbero state concesse attraverso quella che viene definita un’associazione a delinquere con sede a Frosinone e ampie ramificazioni. Le patenti risultano “vendute”, e anche a caro prezzo, a numerosi stranieri incapaci di prepararsi a sostenere l’esame teorico previsto per il rilascio del titolo di guida. La mancata conoscenza dell’italiano, dunque, mista all’incapacità di comprendere il codice stradale e la segnaletica del nostro Paese, ha portato molti a cedere al fascino della patente “facile”.

L’indagine era stata avviata dalla polizia di Frosinone lo scorso 21 ottobre 2014, ed oggi, a distanza di un ano e mezzo, ha portato in manette ben 20 persone, mentre gli indagati risultano essere in totale 135. A smascherare il sistema criminale attivo all’interno della Motorizzazione è stata la titolare di una delle scuole guida coinvolte nell’indagine. La donna, decisasi spontaneamente a collaborare con la polizia, infatti, ha raccontato che durante gli esami avveniva in aula uno scambio di persone, cosicché il candidato impreparato potesse superare il test grazie ad un collega già a conoscenza di tutte le risposte.

In origine sono state le intercettazioni telefoniche a fornire “importanti indizi che confermavano l’esistenza del sistema di brogli, ma data l’inevitabile accortezza degli indagati non si captavano quegli elementi decisivi per circostanziare i fatti e provare in modo incontrovertibile la corruzione in atto”. Fondamentali quindi le dichiarazioni della titolare della scuola guida che ha sollevato il coperchio di un pentolone fatto di continui raggiri. La svolta è poi arrivata con l’installazione di sistemi di riprese audio/video nell’ufficio dell’ingegnere facente funzioni di direttore della Motorizzazione e delle riprese video nelle sale d’esami.

Circa 4 mila euro il prezzo pagato, cifra oltre alla quale veniva poi richiesta, in alcune circostanze, una “aggiunta”: quella sessuale.

L’indagine ha fatto emergere un giro d’affari di circa 224.000 euro, in seguito a cui l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro dei conti correnti bancari e postali dei 135 indagati, fino al raggiungimento della corrispondente cifra, a cui si aggiunge quello di immobili, autoveicoli e motocicli.

Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, falso in atto pubblico, sostituzione di persona, accesso abusivo a sistema informatico pubblico, frode informatica ai danni dello Stato, sono invece le accuse per gli arrestati.

Oltre a Parma e Frosinone, molte le città coinvolte, da Firenze a Napoli, da Milano a Cagliari. Soldi, dunque, ma anche sesso, per evitare qualsiasi tipo di esame e mettersi subito al volante.

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