L’incidente di domenica sera lungo la statale 357, nei pressi di Medesano, un frontale violentissimo che ha portato tre persone all’ospedale Maggiore e sul quale indagano i carabinieri (leggi), potrebbe avere avuto un testimone d’eccezione: l’arbitro di calcio Negrelli di Finale Emilia e i suoi due collaboratori. Alessandro Negrelli torna a Medesano dopo la paura di domenica scorsa, ma stavolta invece che allo stadio andrà dritto dai carabinieri per raccontare quanto ha visto. Dovrà chiarire se il 48enne rimasto ferito gravemente nello schianto, sia o meno uno dei tifosi che stavano inseguendo l’auto dell’arbitro lungo la statale 357.
Sembra infatti che il direttore di gara, dopo aver arbitrato la partita tra la Medesanese, ormai retrocessa, e il Gotico Garibaldina in lotta per i play off, valevole per il campionato di Promozione Girone A, finita 3-1 per gli ospiti e tra non poche contestazioni, dopo aver lasciato lo stadio per raggiungere l’autostrada a bordo della sua auto, sia stato inseguito ad alta velocità da alcuni tifosi di casa.
Secondo la prima ricostruzione, sembra che sia stato lo stesso arbitro a telefonare al 112 per chiedere l’aiuto dei carabinieri, in quanto preoccupato per la sua incolumità. Poco dopo, però, lo scontro frontale fra la Fiat Stilo condotta da un 48enne di Medesano, il ferito grave ancora ricoverato in ospedale, e la Fiat Cinquecento con a bordo due donne assolutamente estranee alla partita.
I carabinieri adesso starebbero accertando se il 48enne fosse uno dei tifosi che stava inseguendo l’arbitro e che con una manovra spericolata in sorpasso, nel tentativo di tagliare la strada a Negrelli e ai suoi collaboratori, ha provocato l’incidente frontale, come sembrerebbe da una prima ricostruzione, oppure se anche lui sia stato vittima del pomeriggio di follia che ha coinvolto alcuni supporter di una squadra già retrocessa e quindi senza più nulla da chiedere a questa stagione.