Nell’ambito della rassegna “70 volte donna”, che festeggia il 70esimo anniversario del diritto di voto alle donne con la mostra documentale all’Archivio del Comune di Parma, prende il via la rassegna cinematografica “Il secondo sguardo. Lotte storie e passioni in un anno di cinema al femminile”. Da giovedì 7 aprile alle 21.15 e fino al prossimo 26 maggio, all’Edison si terranno le proiezioni della rassegna realizzata da Solares Fondazione delle Arti, in collaborazione con il Comune di Parma e Regione Emilia Romagna. La rassegna è stata presentata dal vicesindaco Nicoletta Paci, da Michele Zanlari di Solares Fondazione delle Arti e da Pina Sammati dell’assessorato alle pari opportunità del Comune.
“ “Il Secondo sguardo” – ha spiegato la vicesindaco Nicoletta Paci – si inserisce nell’ambito delle iniziative previste nella rassegna “70 volte donna”, realizzata in collaborazione con diverse istituzioni del territorio, per celebrare la prima volta delle donne al voto nel 1946. Si tratta di un contributo importante nel percorso di emancipazione delle donne in Italia, visto in una prospettiva di miglioramento”.
La rassegna cinematografica fa parte di un percorso, come ha ribadito la vicesindaco, che comprende i laboratori per le scuole medie e superiori legati al tema dell’impegno delle donne in politica a partire dal 1946 in città, con visite guidate in municipio. A questo proposito è stato programmato un consiglio monotematico dedicato alle donne, che si svolgerà il prossimo 20 aprile, alle 17.30, in cui verranno coinvolte tutte le donne che sono state presenti in consiglio comunale a Parma a partire proprio dal 1946. In maggio, poi, ci sarà un convegno dell’Isrec al Palazzo del Governatore, per proseguire con varie iniziative in giugno ed autunno.
“Il secondo sguardo – ha spiegato Michele Zanalari di Solares Fondazione delle Arti – è quello che si dedica alle cose dopo una visione sommaria, per cogliere qualcosa di diverso. Si tratta di una metafora anche dello sguardo femminile che si estrinseca attraverso una rassegna di cinema al femminile fondato sulla ricerca ed il racconto di storie che toccano mondi e continenti diversi”.
Pina Sammatai dell’asessorato alle pari opportunità ha citato un brano di Matilde Serao, scrittrice napoletana e cofondatrice del Mattino di Napoli, in cui parla del senso dell’onesta di chi è chiamato a rappresentarci in politica.
Il programma dettagliato delle proiezioni prevede:
Giovedì 7 aprile, ore 21.15. ANTONIA (Italia, 2016 – 96′) di Ferdinando Cito Filomarino – Uno dei migliori esordi della stagione italiana, prodotto da Luca Guadagnino e diventato un caso grazie al cinema Mexico di Milano, che ha scoperto il piccolo film e l’ha tenuto in programmazione per oltre un mese, lanciandolo come già successe con “Il vento fa il suo giro” di Giorgio Diritti. “Antonia” è il ritratto di un’artista, Antonia Pozzi, riconosciuta dal premio Nobel Eugenio Montale come uno dei più grandi poeti del Novecento: eppure nella sua breve esistenza non ha mai saputo di esserlo. Il film ripercorre gli ultimi dieci anni della vita della poetessa, vissuta a Milano durante il ventennio fascista. Sedicenne, scrive in segreto febbrilmente sul suo diario l’amore impossibile con il suo professore del liceo, gli incontri, i tormenti, le passioni; il regista la segue nella trasformazione dal reale al poetico, riflessa sul viso, sul corpo, nelle fotografie che scatta e sulle pagine che scrive.
Giovedì 14 aprile, ore 21.15. VICTORIA (Germania, 2015 – 140′) di Sebastian Schipper – versione originale inglese con sottotitoli in italiano. Per noi il film dell’anno: un pianosequenza notturno di oltre due ore che diventa una lezione di cinema restando, però, teso, emozionante e coinvolgente. Una protagonista superba per un film che rappresenta l’essenza del cinema stesso. Premiato al Festival di Berlino per il contributo tecnico dato dalla fotografia di Sturla Brandth Grovlen. Edison ospita l’anteprima nazionale, da non perdere. Victoria, una ventenne di Madrid, balla da sola in club. All’uscita dal locale alle 4 del mattino incontra Sonne, un ‘true Berliner’ in giro con i suoi amici, e tra i due è subito attrazione. Girano per le strade notturne di Berlino, comprano da bere allo ‘Spätkauf’, salgono sui tetti per guardare la città da una prospettiva nuova, fino a quando Sonne & Co. sono chiamati a compiere un’azione misteriosa. Victoria si unirà a loro?
Giovedì 21 aprile, ore 21.15. PEGGY GUGGENHEIM: ART ADDICT (Stati Uniti, 2015 – 80′) di Lisa Immordino Vreeland – versione originale inglese con sottotitoli in italiano. La voce di Peggy Guggenheim, le immagini e le intervsite inedite che raccontano la sua arte, il carattere stravagante e la lotta per l’emancipazione femminile spesa senza mai rinunciare a quello che voleva essere. Uno dei più importanti documentari dell’annata cinematografica. Peggy Guggenheim: Art Addict è un documentario sulla vita dell’icona dell’arte Peggy Guggenheim, basata sulla sua biografia. nella sua appassionante esistenza ha vissuto appuntamenti segreti, relazioni e matrimoni, e amicizie con personaggi come Samuel Beckett, Max Ernst, Jackson Pollock, Marcel Duchamp. Il film è anche un compendio delle correnti artistiche del ventesimo secolo, mescolate alla vita selvaggia e iconoclasta di una delle donne più potenti della storia dell’arte.
Giovedì 28 aprile, ore 21.15. SOLE ALTO (Croazia/Slovenia/Serbia, 2015 – 123′) di Dalibor Matanic
versione originale con sottotitoli in italiano. Presentato al Certain Regard di Cannes e candidato croato all’Oscar per il miglior film straniero, quella di Matanic è un’opera classica nella costruzione – tre capitoli per tre diversi periodi storici – e originale nell’incastro di figure, temi e trasformazione dei personaggi. Eccezionale la protagonista Tihana Lazović.
Tre decenni, due nazioni, un amore. “Sole alto” racconta l’amore fra un ragazzo croato e una ragazza serba. Un amore che il regista, Dalibor Matanic, moltiplica per tre volte nell’arco di tre decenni consecutivi: stessi attori ma coppie diverse, dentro il cuore avvelenato di due villaggi balcanici. Il 1991 e l’ombra scura della guerra. Il 2001 e le cicatrici che devastano l’anima. Il 2011 e la possibile (impervia) rinascita. Un inno alla vita che ha trafitto i giurati di Cannes. Una sorprendente riflessione sulla natura umana che racconta l’ex Jugoslavia per raccontare il mondo e racconta il dolore per raccontare la speranza.
Lunedì 2 maggio, ore 21.15. LA CANZONE PERDUTA (Turchia/Francia/Germania, 2014 – 103′)
versione originale con sottotitoli in italiano. Storia importante di un giovane regista di origini curde che ritorna alla sua terra dopo essere cresciuto in Turchia. Ancora poco proiettato in Italia, eppure il tema e la costruzione delle sequenze ne fanno un’opera fondamentale per capire il presente. Un viaggio fotograficamente superbo ed emozionalmente necessario. Ali insegna, scrive libri e ha una relazione con una ragazza. Sua madre invece non si rassegna alla nuova vita ed è tormentata dal desiderio di tornare al villaggio: prepara ripetitivamente i bagagli per partire, convinta che amici e vicini abbiano già lasciato Istanbul per tornare alle origini. Ali si prende cura di lei affettuosamente ma quando la sua fidanzata resta incinta, il desiderio di inserirsi e affermarsi nella realtà turca e il richiamo alle origini rappresentato dal tormento di sua madre sembrano diventare inconciliabili.
Giovedì 5 maggio, ore 21.15 . AYA DE YOPOUGON (Francia, 2013 – 83′) di Abouet Marguerite
versione originale francese con sottotitoli in italiano. Sì, per la prima volta inseriamo in una rassegna serale un film d’animazione, tratto da un fumetto famosissimo in Francia scritto da una ragazza ivoriana immigrata con il fratellino e la zia. Una storia per adulti e ragazzi che ci ha ricordato sia i disegni di Kirikù che le tematiche sulla crescita di Persepolis. Costa d’Avorio, fine anni ’70, anni della spensieratezza: Aya, 19 anni, vive a Yopougon, quartiere popolare d’Abidjan. A differenza delle sue due amiche, che non pensano che a divertirsi la notte nei maquis e a sedurre i buoni partiti, Aya preferisce stare a casa a studiare. Attorno a loro si incrociano altri personaggi divertenti come il padre donnaiolo di Aya, il figlio di papà Moussa e le mamme che cercano di proteggere le loro figlie scatenate.
Giovedì 12 maggio, ore 21.15. A PEINE J’OUVRE LES YEUX (Francia/Tunisia/Belgio/Emirati Arabi, 2015 – 102′) di Leyla Bouzid versione originale in arabo con sottotitoli in italiano. Opera prima vista alle Giornate degli Autori dell’ultimo Festival di Venezia, uno dei lavori che più ci ha impressionato al Lido. Leyla Bouzid è una giovane regista tunisina che ha studiato in Francia e ci racconta la vita di una diciottenne che vuole crescere e divertirsi senza rinunciare alla sua libertà. Tunisi, estate 2010, pochi mesi prima della Rivoluzione. La diciottenne Farah si è appena diplomata e la sua famiglia vorrebbe iscriverla alla facoltà di Medicina. Lei non la pensa allo stesso modo. Canta in un gruppo politico rock. Vuole vivere, divertirsi, scoprire l’amore e frequentare la città di notte contro la volontà della madre Hayet che, invece, conosce molto bene la Tunisia e teme le sue insidie.
Giovedì 19 maggio, ore 21.15. CORPI (Polonia, 2015 – 90′) di Malgorzata Szumovska versione originale in polacco con sottotitoli in italiano. Uno dei film più originali degli ultimi anni: divertente, imprevedibile, geniale e anche un po’ incomprensibile. La sorpresa della Berlinale del 2015, dove la Szumovska ha vinto clamorosamente l’Orso d’argento per la miglior regia battendo Larrain, Herzog, Guzman, Greenaway e Andrew Haigh. Cinema che non si vede di frequente. Janusz non è un uomo facilmente impressionabile. Come Procuratore, si impegna ad analizzare le scene dei crimini nei minimi dettagli. Nonostante le situazioni estreme con cui si scontra, lavora duro. Forse troppo. Eppure, di fronte a sua figlia Olga, anoressica, ancora in lutto per la morte della madre, si sente impotente. E’ una storia, velata di ironia, in cui le difficoltà di superare i lutti fanno scontrare/incontrare corpi reali e invisibili.
Giovedì 26 maggio, ore 21.15. SUFFRAGETTE (Gran Bretagna, 2015 – 106′) versione originale inglese con sottotitoli in italiano. Chiusura di rassegna con il film più classico sul tema della lotta per ottenere il voto alle donne, proprio in coincidenza con il settantesimo anniversario del primo voto delle donne in Italia. Vibrante ricostruzione storica, grande cast capitanato da Carey Mulligan. Londra, 1912. Maud Watts è una giovane lavandaia. Durante una consegna di lavoro si ritrova al centro di una rivolta per il diritto al voto femminile dove riconosce una sua collega, Violet Miller. Incoraggiata da Violet, Maud decide di partecipare ad una riunione ed unirsi al movimento delle suffragiste. Inizia così una lunga battaglia da parte di Maud e le altre coraggiose donne che fecero parte del movimento suffragista per ottenere il diritto al voto, concesso dal parlamento britannico nel 1928.