Il consiglio comunale è stato formato nel pieno rispetto della legge. Lo ha detto il vicesindaco Nicoletta Paci, rispondendo all’interrogazione del consigliere Franco Cattabiani. L’esponente civico sottolinea che sul sito internet del Comune risulta che Andrea D’Alessandro, Roberto Furfaro e Sabrina Balestrieri – tutti del Movimento 5 Stelle – hanno ottenuto 21 voti, quindi nel 2012 sarebbe dovuto entrare in Consiglio D’Alessandro (primo in ordine di lista) e non Furfaro. Se il primo avesse rinunciato allora, non sarebbe potuto subentrare adesso alla dimissionaria Gianferrari. Il timore di Cattabiani è che le delibere approvate anche da Furfaro possano essere oggetto di impugnative e ricorsi.
Il vicesindaco Paci ha spiegato che in realtà si tratta di un errore presente sul sito, in quanto Furfaro ha ottenuto 22 e non 21 voti di preferenza. Giusta quindi la formazione del consiglio comunale.
Nicola Dall’Olio, capogruppo del Pd, ha chiesto lumi sulla situazione del fallimento Spip, dopo il sequestro di una palazzina inserito in quel contesto (leggi). L’assessore Marco Ferretti ha sottolineato che la procedura fallimentare è arrivata alla programmazione della vendita dei beni, mentre il procedimento penale è giunto alla richiesta di rinvio a giudizio e si attende la fissazione dell’udienza. Per quanto riguarda l’azione di responsabilità contro gli amministratori, Ferretti ha assicurato che la procedura è tuttora in corso e ha ribadito anche l’intenzione dell’amministrazione comunale di costituirsi parte civile. Ferretti ha inoltre negato ipotesi di rischi rivalsa nei confronti del Comune da parte dei creditori di Spip. “Ad oggi – ha scandito Ferretti – non pare ci siano rischi in tal senso”. Difficile, invece, stimare il valore patrimoniale perduto. L’unica cifra fornita dall’assessore Ferretti è quella relativa ai debiti: “105 milioni che non ci sono più perché finiti nel fallimento, ma non ci sono più neppure i terreni ora oggetto di perizia”. Ferretti ha annunciato anche che venerdì 8 aprile è fissata una riunione in tribunale alla quale prenderà parte l’assessore Michele Alinovi.
Tra le altre interrogazioni, da segnalare quella di Giuseppe Pellacini (Udc), sulla tassa di soggiorno, che chiede alla giunta se ci sono contraccolpi negativi dal blocco dell’introduzione degli aumenti decisi in legge di stabilità. Timori infondati, secondo l’assessore Marco Ferretti, in quanto Parma ha introdotto la tassa nel 2013, l’ha aumentata nel 2014 e non ha intenzione di incrementarla ancora nel 2016 di aumentarla. “Nessuna diminuzione di entrate perché siamo perfettamente in regola”, ha concluso Ferretti. Ma Pellacini ha sottolineato che “la tassa di soggiorno penalizza il nostro territorio”, ribadendo che “sarebbe meglio non applicarla nel 2016”. Anche perché, ha aggiunto il consigliere, “non c’è chiarezza su come questa viene utilizzata”.
Il consiglio comunale ha quindi riservato un lungo ricorso a don Luciano Scaccaglia.
Il consiglio dà quindi il benvenuto al nuovo segretario generale Rita Alfieri.
Le prime delibere in discussione sono quella relativa all’approvazione dei nuovi regolamenti per accoglienza strutture protette per anziani e comunità alloggio, e quella per l’adozione del regolamento per l’accesso ai servizi di assistenza domiciliare e semiresidenziali, entrambe presentate dall’assessore Laura Rossi (nella foto sotto). Due deliberazioni estremamente tecniche, ma dalle ricadute importanti su anziani e soggetti deboli. Uno dei problemi di fondo, come sottolineato dall’assessore Rossi, è il reddito. Secondo il Consiglio di Stato, però, l’indennità di accompagnamento non deve rientrare nell’Isee, indicatore sul quale si basano le contribuzioni dei cittadini. Ma l’Isee, almeno per i prossimi sei mesi, conterrà anche questa indennità, perché così è previsto dal gestionale Inps che i Caaf devono obbligatoriamente utilizzare.
Diversi gli interventi dalle opposizioni sia per porre domande specifiche, sia per contestare, come ha fatto Maurizio Vescovi, la difficoltà di lettura dei nuovi regolamenti proposti. Sempre Vescovi ha ribadito di dare il sostegno agli anziani che possono e vogliono essere curati in casa. Maria Teresa Guarnieri (nella foto sotto) ha chiesto il ritiro delle delibere per integrare meglio alcuni punti in commissione, richiesta ribadita anche da Mauro Nuzzo. L’assessore Rossi, prima delle dichiarazioni di voto, ha ribadito che i regolamenti proposti non normano nel dettaglio tutta la materia, in quanto ci sono altri strumenti legislativi, come quelli contenuti nelle norme regionali di accreditamento delle strutture, che già prevedono nel dettaglio tutto e a quelli bisogna sempre fare riferimento.
La delibera per l’approvazione dei nuovi regolamenti per accoglienza strutture protette per anziani e comunità alloggio ha visto 18 voti favorevoli (la maggioranza), 6 astenuti e 4 non votanti (Buzzi, Cattabiani, Guarnieri e Pellacini). Dato curioso è che l’immediata esecutività della delibera, subito dopo, i voti favorevoli sono stati 22.
Per quanto concerne la delibera per l’approvazione del regolamento per l’accesso ai servizi di assistenza domiciliare e semiresidenziali, il consiglio ha espresso 18 voti favorevoli (la maggioranza), 6 astenuti e 3 non votanti (Buzzi, Cattabiani e Guarnieri).
Il consiglio comunale prende in esame adesso la delibera per l’approvazione del regolamento per l’assegnazione di alloggi con servizi del Comune di Parma. A presentare la proposta è l’assessore Laura Rossi. Questi alloggi – 97 in tutto fra mono, bi e trilocali, 62 dei quali concentrati alla residenza 25 Aprile – vengono assegnati ad anziani e ad adulti con bisogni di assistenza particolare. Il minimo contributo – ha detto fra l’altro Rossi – prevede un canone mensile di 10 euro sotto i 10mila euro di reddito, che arriva a un massimo di 220 euro a seconda dell’Isee della persona interessata. La concessione di questi alloggi, ha sottolineato l’assessore, rispondendo ai consiglieri, non avviene su richiesta del cittadino, ma da parte dell’assistente sociale che prende in carico la situazione e la porta alla competente commissione.
Il consigliere Maurizio Vescovi esprime apprezzamento per il servizio offerto dagli alloggi con servizi e ne auspica il potenziamento per dare risposte a tutti i cittadini che ne avrebbero bisogno. Maria Teresa Guarnieri contesta invece la cancellazione dei criteri di assegnazione degli alloggi dal regolamento, giudicando un “errore politico” demandare tutto alla commissione o ai dirigenti.
L’assessore Rossi ritiene invece che “gli operatori sociali devono tornare a fare gli operatori sociali nel valutare i bisogni”, non come avvenuto in passato in cui “gli operatori invece di guardare negli occhi i cittadini si affidano ai regolamenti”. Rossi ai criteri preferisce i parametri, anche questi non scritti nel regolamento, ma contenuti nelle varie linee guida.
Il regolamento è stato quindi approvato da 25 consiglieri, soltanto 2 gli astenuti.
L’ultima delibera in discussione mira a riportare al Comune di Parma l’immobile di via Scola 48, in precedenza assegnato a Parma Infrastrutture. Il progetto dell’amministrazione – illustrato dall’assessore Rossi – prevede al piano terra una comunità educativo-familiare per minori; al primo piano, dove ci sono un grande appartamento e due bilocali, si vuole ospitare la comunità “I bambini dagli occhi di sole”, oggi a Porporano dove ci sono barriere architettoniche. Al secondo piano, invece, saranno ospitate mamme con bambini in difficoltà, oggi inseriti impropriamente anche in dormitori. La gestione sarà affidata all’Asp Ad Personam. “Spero nel giro di poche settimane di poter inaugurare questa struttura e di riempirla di persone”, ha concluso l’assessore Rossi.
Il consigliere Cattabiani (foto sopra) ha chiesto i motivi dell’assegnazione all’Asp Ad Personam invece che all’Acer che ha già una struttura attrezzata anche per la manutenzione. Rossi ha sottolineato che in questo caso non si tratta di gestione di alloggi come fa Acer, ma di aiuto a persone in difficoltà che hanno bisogno sostegni anche nei momenti di fragilità.
Ettore Manno denuncia un danno erariale sulla struttura di via Scola. “In questi tre anni la struttura è rimasta inutilizzata. Oggi ci viene a proporre un progetto fumoso ma dopo tre anni doveva proporre qualcosa di più consistente”, ha detto Manno, aggiungendo che comunque “è una delibera da votare”. In questo caso, sottolinea Manno, c’è “un danno da disservizio”. Giuseppe Pellacini chiede inoltre spiegazioni sul perché persone dei servizi sociali del Comune sono stati trasferiti ad Asp Ad Personam, che dovrà poi gestire strutture comunali. Nel mirino, chiaramente, il trasferimento ad Asp Ad Personam che, dopo essersi impegnata da sempre sul fronte degli anziani, dovrà ora occuparsi di mamme e bambini. Alcuni consiglieri hanno anche sollevato il problema della vicinanza di due realtà completamente diverse, da una parte bambini con gravi disabilità, dall’altra madri in difficoltà.
L’assessore Rossi ha quindi spiegato i motivi dei ritardi per l’apertura della struttura, dal finanziamento vincolato della Regione alla mancanza di arredi per i quali servono 300mila euro. Nel 2015 l’assessore ha trovato una donazione di 100mila euro. Rossi ha ribadito che il progetto per la gestione della struttura era già pronto nel 2013, ma le difficoltà finanziarie e burocratiche hanno impedito di proseguire sulla strada intrapresa.
Nicola Dall’Olio, che ha espresso apprezzamento per il progetto (“meglio tardi che mai”), ha invece accusato l’amministrazione a 5 Stelle di avere grossi problemi nella gestione del patrimonio.
Il consiglio comunale ha quindi dato il via libera per riportare al Comune di Parma l’immobile di via Scola 48, in precedenza assegnato a Parma Infrastrutture, con 24 voti favorevoli e un solo astenuto.