Parmalat, Lactalis porta la sede a Milano. Protesta di Cgil, Cisl e...

Parmalat, Lactalis porta la sede a Milano. Protesta di Cgil, Cisl e Uil

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Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil non comprendono la scelta dell’azionista di maggioranza di portare la sede legale di Parmalat da Collecchio a Milano. “Dopo aver appreso dalla stampa l’intenzione dell’azionista di maggioranza, Sofil, di spostare la sede legale di Parmalat da Collecchio a Milano – si legge in una nota unitaria dei sindacati di categoria – abbiamo chiesto immediati chiarimenti all’azienda, approfittando dell’incontro già calendarizzato per oggi. Il direttore generale, Luigi Del Monaco, ci ha sottolineato che questa possibilità è unicamente una ottimizzazione delle attività del CDA e non ha alcuna ricaduta sui lavoratori dato che per quanto riguarda la sede operativa della Business Unit Italia e della Corporate non cambia nulla”.

Un maggior controllo sul consiglio d’amministrazione, dunque, che troverebbe conferma anche nell’altra proposta di modifica statutaria avanzata da Sofil, che mira di fatto a limitare se non ad escludere la presenza di rappresentanti degli azionisti di minoranza all’interno del board di Parmalat.

“Come Organizzazioni Sindacali abbiamo lamentato la mancanza di informazione preventiva su un tema così importante e abbiamo richiamato proprietà e management a maggiore rispetto dei ruoli – scrivono ancora i sindacati di categoria -. Al momento non capiamo il significato di una scelta del genere e per questo continueremo a vigilare per evitare che quello che oggi apparentemente non ha ricadute sui lavoratori domani possa diventare causa di cambiamenti più significativi”.

Già il 30 marzo scorso Lactalis aveva lanciato la nuova sfida agli azionisti Parmalat e a tutta Parma: la sede legale dello storico gruppo da Collecchio a Milano. La proposta, non così chiara, è contenuta nell’ordine del giorno che Sofil, la finanziaria della famiglia Besnier che detiene saldamente il pacchetto di maggioranza di Parmalat, ha fatto inserire per l’assemblea degli azionisti in programma il 29 aprile.

L’ordine del giorno avanza la proposta di modifica dell’articolo 2 dello statuto di Parmalat: “La Società ha sede in: Collecchio (Parma). La Società può istituire, modificare o sopprimere sedi secondarie, direzioni, rappresentanze, succursali, agenzie e dipendenze sia in Italia sia all’estero”. E visto che proprio Sofil ha la maggioranza delle azioni, non ci dovrebbero essere dubbi su quale sarà l’esito dell’assemblea in proposito. Un altro scippo al territorio di Parma, mitigato, almeno fino al prossimo colpo di teatro dei francesi, dalla decisione di lasciare a Collecchio la sede operativa, in cui continuerà ad operare tutto il management.

La Sofil ha inoltre chiesto anche la modifica dell’articolo 11 dello statuto, relativamente ai commi 10, 11 e 12, che riguardano la ripartizione dei consiglieri tra liste di maggioranza e minoranza. Nella sostanza, l’obiettivo è quello di ridimensionare ulteriormente, se non di cancellare la presenza della minoranza nel board della Parmalat.

Attualmente lo statuto dice che “alla lista che avrà ottenuto la maggioranza dei voti sarà assegnato un numero di Amministratori proporzionale ai voti ottenuti più due con il limite massimo comunque di 9/11 (nove undicesimi) degli Amministratori da eleggere”. Il resto andrebbe alle altre liste, con la minoranza che ha diritto comunque a un consigliere d’amministrazione. A quanto pare Sofil vorrebbe cancellare questo meccanismo, arrivando persino a proporre che, se nessuna lista di minoranza ottiene lo 0,5%, tutti gli amministratori vengano tratti dalla sola lista di maggioranza. Sofil chiede anche che la nomina del nuovo consiglio di amministrazione sia subordinata alle delibere prese lo stesso giorno in assemblea e l’elezione di un nuovo collegio dei sindaci.

Riforme mirate a blindare il consiglio d’amministrazione dopo le ultime dimissioni di massa che ne hanno determinato la decadenza. Cda che dovrà essere rinominato proprio nell’assemblea del 29 aprile. Nella quale si prevedono scintille con gli azionisti di minoranza guidati da Amber.

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