Era una chiesa gremita e multicolore, proprio come piaceva a don Luciano, quella stamani ha reso l’ultimo saluto al “pretaccio” di strada Repubblica. Santa Cristina in lacrime davanti al feretro coperto dall’arcobaleno e con una effige di don Scaccaglia sorridente, mentre il vescovo di Parma, Enrico Solmi, officiava il rito funebre insieme a don Corrado Mazza, subentrato proprio all’amato sacerdote, e ad altri parroci della diocesi.
Tra il pubblico, l’uno accanto all’altro, le autorità, dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti a quello di Berceto, Luigi Lucchi, e tanti giovani e meno giovani di colore che da don Luciano hanno sempre trovato la porta aperta e una mano tesa. Non tutti sono cristiani, ma non importa. Come non interessava nulla a don Luciano, il prete degli ultimi sempre sulle orme di don Andrea Gallo.
La morte di Luciano Scaccaglia, sacerdote e parroco, merita tutto il nostro cordoglio e il rispetto che si deve a un uomo che ha saputo stare coerentemente e sempre, dalla parte della non violenza, dell’uguaglianza del rispetto delle differenze.
Amava la giustizia e più ancora la carità.
Partecipe della vita politica e pubblica ha fatto di S.Cristina, un centro culturale in cui si sono fatte incontrare diverse sensibilità e visioni della vita civile e religiosa, animando i dibattiti con la sua dottrina.
Ha saputo essere teologo importante nella sua scuola di teologia aperta a tutti, ma soprattutto parroco a disposizione della comunità a Lui affidata.
Abbiamo condiviso con Lui manifestazioni cittadine a favore degli emigranti, della pace, del lavoro, dei senza dimora.
Ti salutiamo caro Luciano, compagno di battaglie, esempio di una fede incrollabile negli uomini e nelle donne impegnati in una società più giusta e di eguali.
La Segreteria provinciale del Prc di Parma