Sul caso del piccolo Bryan, il bimbo nato senza gambe la notte di Natale all’ospedale Maggiore, indaga la Procura di Parma. Il pm Giuseppe Amara ha aperto un fascicolo in cui stanno cominciando a confluire gli elementi di una storia tristissima. Non ci sarebbero ancora ipotesi di reato, in quanto la malformazione non diagnosticata non rientrerebbe in alcuna fattispecie precisa. Sarà il pm Amara, che ha ricevuto l’esposto dei legali della famiglia, Silvia Gamberoni e Alessandro Falzoni, a individuare eventuali condotte dolose commesse durante la gravidanza della madre.
Intanto è già fissato presso l’Ordine degli avvocati un primo incontro in sede di conciliazione tra i rappresentanti dell’Azienda ospedaliera universitaria di Parma e i legali della famiglia per cercare un accordo, passaggio necessario prima di approdare, eventualmente, a una causa civile con richiesta di risarcimento danni.
Si concluderà, invece, entro aprile il procedimento aperto a carico del medico di Sala Baganza, che durante la gravidanza ha assistito la madre del piccolo Bryan senza diagnosticare – secondo la famiglia – la grave malformazione di cui il feto era affetto. Il procedimento riguarda però non tanto il caso specifico, quanto la sua attività di medico di base convenzionato con l’Ausl di Parma in rapporto alla sua libera professione di ginecologo.