L’inchiesta su Parma Gestione Entrate polarizza l’attenzione del consiglio comunale di Parma e l’assessore Marco Ferretti annuncia che domani, giovedì, saranno formalizzate le dimissioni del presidente Enrico Tosi e del direttore Pierluigi Allegri (gli unici di nomina dell’amministrazione comunale), che di fatto faranno decadere il consiglio d’amministrazione della società di riscossione del Comune di Parma. Ma si tratta solo di un passo indietro per questioni di opportunità. L’assessore Ferretti ha infatti chiarito che “non si dimettono in quanto colpevoli di qualsivoglia reato, né il Comune li ritiene tali”. L’assessore Ferretti, bersaglio di attacchi durissimi dall’opposizione, ha ribadito “la massima fiducia sul fatto che i dipendenti abbiano operato in modo onesto”, ma ha anche riconosciuto che “la situazione è difficile” e chiede alla Procura, nella quale ripone la massima fiducia, “di agire velocemente”. Ferretti, oltre a confermare che l’inchiesta interna va avanti comunque, ha poi ribadito di non aver mai difeso Parma Gestione Entrate sulle questioni oggi oggetto d’indagine, ma solo sulla questione dell’iscrizione albo degli agenti di riscossione “che secondo me non è dovuta”.
Il consigliere Franco Cattabiani chiede che “PGE venga commissariata e chiusa al più presto”. Più duro Giuseppe Pellacini: “Le responsbailità politiche ricadono sul sindaco e l’assessore, non potete dire non sapevo”. Pellacini, tra l’altro, nel corso della conferenza tenuta subito prima dell’apertura del consiglio da tutti i consiglieri di opposizione, era stato chiaro: “Quando ho chiesto chiarimenti e ulteriori verifiche in Consiglio comunale sulle notifiche di Parma Gestione Entrate, io e gli altri consiglieri abbiamo ricevuto solo tranquillizzazioni ma non altro. Ora siamo agli avvisi di garanzia, indice che i problemi evidentemente ci sono, anche se l’Amministrazione ha sempre detto che andava tutto bene. Il presidente di Pge Tosi – ha aggiunto Pellacini – parlava di un sistema di controlli incrociati che intendeva mettere in atto come sistema di sicurezza a tutela dei cittadini. La realtà evidentementeè diversa da premesse e presupposti. viste le indagini in corso e i pesanti capi d’accusa. Pizzarotti si assuma la responsabilità politica del caso a cui servono risposte chiare. Per questo ho chiesto una Commissione di Garanzia da convocare entro 48 ore in cui i dirigenti verranno a relazionare su quanto accaduto”. Non solo, Pellacini si è anche detto dispiaciuto “che il Comune dica di essere parte lesa ma non può essere così, non è mai stato fatto fronte agli obblighi di controllo. Anche per questo motivo mi faccio promotore di un’interrogazione parlamentare perché si faccia chiarezza su ogni aspetto di questo caso”.
In aula Roberto Ghiretti ha invece chiesto le dimissioni dell’assessore Ferretti: “Lo sdegno deriva dalla superficialità con cui l’assessore Marco Ferretti ha liquidato rilievi di cittadini, consiglieri e associazioni. Avete fatto delle nomine, di questo si deve rispondere “. Ettore Manno ha sostenuto che “per due anni si è fatto finto di niente”, ma ora “dovete spiegare alla città, serve un bagno di umiltà”. Giuseppe Bizzi ha chiesto che sindaco e assessore riferiscano in commissione. E Mauro Nuzzo ha invece insistito sulle dimissioni di Ferretti. Per il Movimento 5 Stelle, infine, Marco Bosi ha ribadito che “ci interessa fare chiarezza. Pretendiamo che sia fatta”.
Sulla vicenda Parma Gestione Entrate è intervenuto anche il sindaco Federico Pizzarotti per spiegare come oggi non sia affatto semplice liquidare la partecipata, né procedere all’affidamento del servizio con un bando di gara perché ci vorrebbe almeno un anno. Diverse le soluzioni alle quali l’amministrazione starebbe pensando, compresa l’ipotesi di rendere la scoietà a totale capitale pubblico in modo che possa fornire servizi anche ad altri enti del territorio.
Nella fase delle interrogazioni, Franco Cattabiani accusa subito l’amministrazione Pizzarotti di fare “solo chiacchiere” su un tema delicato come l’inquinamento, mentre l’assessore Gabriele Folli ha sottolineato come si stia lavorando all’istituzione di una nuova commissione di vigilanza sul termovalorizzatore, che coinvolga anche altri comuni del territorio. Roberto Ghiretti è intervenuto sul degrado e l’abbandono dei rifiuti che si registrano a Cortile San Martino. L’assessore Folli ha assicurato che la lotta agli abbandoni dei rifiuti si sta già facendo, mentre, per quanto riguarda il canale Naviglio si sta procedendo “alla riqualificazione ambientale”. L’assessore Cristiano Casa ha invece ricordato la multa notificata ai proprietari dell’ex Tarasconi. Ma secondo Ghiretti: ” Il quartiere in questi quattro anni è stato abbandonato a se stesso”. Franco Torreggiani ha sollevato la questione traffico e inquinamento nella zona est della città, ma l’assessore Gabriele Folli ha detto che le soluzioni saranno individuate solo con il Piano della mobilità, che sarà poi richiamato nel Piano di sviluppo comunale. Insomma, tempi biblici e difficilmente compatibili con la carica dell’attuale amministrazione. Nicola Dall’Olio ha chiesto interventi per estirpare la piaga dello spaccio da viale Toschi, coinvolgendo anche il liceo artistico, ma l’assessore Cristiano Casa, citando interventi già svolti nella zona, starebbe pensando solo ad estendere l’area di divieto del consumo di alcolici anche al Lungoparma.
In fase di comunicazioni alla giunta, ha trovato ampio spazio anche la vicenda dei maltrattamenti agli anziani di Villa Matilde, a Neviano degli Arduini, che segue a poca distanza di tempo la vicenda di Villa Alba. Maurizio Vescovi ritiene ormai indispensabile “una riflessione seria sui servizi erogati agli anziani”, mentre Ettore Manno parlando di episodi che sono “di una tristezza sconvolgente” chiede al sindaco “ se non ritenga opportuno che riferiscano in aula rappresentanti della regione e direttore generale Usl”. Pizzarotti si è detto subito d’accordo, aggiungendo pure che “i tempi ravvicinati (in cui sono emersi i fatti di Villa Alba prima e di Villa Matilde dopo, ndr) ci fanno dubitare che ci siano altre situazioni non evidenziate”.
Giuseppe Pellacini ha contestato duramente la campagna pubblicitaria presente anche sulle plance comunali che promuove l’uso di stupefacenti. “Il Comune ha l’obbligo di intervenire e vorrei intervenisse anche la magistratura – ha detto il consigliere dell’Udc – visto che avete dato il patrocinio alla Festa antiproibizionista”.
Il consigliere Giuseppe Bizzi ha quindi aperto il capitolo Centro cinema Lino Ventura, dopo la manifestazione di sabato del comitato Leggere tra le ruspe. Bizzi ha chiesto in particolare all’assessore Laura Ferraris di “fermare il progetto, se c’è, di chiusura del centro”. Ma il consigliere Andrea De Lorenzi non ci sta e denuncia campagna di disinformazione sul Lino Ventura. “Non verrà chiuso” ha tuonato il consigliere pentastellato, ricordando che “già questa amministrazione ha aumentato l’orario di apertura al pubblico”. “Il Polo cinematografico nel quartiere Cinghio è una cosa diversa, non ci sarà alcuno spostamento di materiale dal Ventura al Cinghio”, ha ribadito De Lorenzi. E l’assessore Laura Ferraris su questo progetto ha chiesto per “la seconda metà di aprile, un momento di approfondimento in commissione”.
In fase deliberante, il consiglio comunale ha deciso di aderire alla Fondazione Museo Ettore Guatelli, riconoscendo l’alto valore culturale dell’iniziativa, e il Comune di Parma figurerà tra i soci fondatori con un versamento di soli mille euro. La delibera illustrata dall’assessore Ferraris ha raccolto la quasi unanimità dell’aula con la sola astensione del consigliere Cattabiani. “Se l’avesse presentata da un altro assessore, come il professor Ferretti, l’avrei votata – ha ha detto Cattabiani, senza celare affatto un problema di tipo personale con la Ferraris – in questo caso devo astenermi”. Da registrare l’intervento di Giuseppe Bizzi: il consigliere approva l’adesione alla Fondazione, ma contesta le altre logiche seguite in poassato come l’uscita dall’Autocisa, dal Baistrocchi, dal Collegio europeo, motivate col fatto che non erano istituzioni di Parma. Così come non lo è la Fondazione. Bizzi ricorda quindi che “Parma deve essere capofila culturale” anche su progetti che interessano altri territori della provincia.
Aspre polemiche e scambi di battute al vetriolo sul nuovo regolamento della Casa della Musica, che si è reso necessario, come ha ricordato l’assessore Ferraris anche perché la struttura è “rientrata nella gestione del Comune di Parma”. Punto cardine del regolamento sarebbe quello di promuovere la Casa della Musica anche attraverso una serie di collaborazioni con altre istituzioni cittadine a cominciare dal Teatro Regio.
Pellacini parte all’attacco parlando di “delibera piena di niente” perché non dettaglia nulla. Bizzi lamenta la mancanza di un piano operativo che dia corpo agli obiettivi strategici del regolamento. Ghiretti contesta la riduzione delle attività alla Casa Musica e parla di un regolamento arrivato in ritardo, suscitando la reazione della Ferraris: “Gli eventi alla Casa della musica ci sono, ho portato i numeri”. Nuzzo però condivide e per la Casa della Musica denuncia “quattro anni di vuoto” in cui non si è fatto nulla. Ma il nuovo regolamento per la Casa della Musica è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza a 5 stelle.
Così come la delibera per il conferimento di alcune aree a Parma infrastrutture, che torna in consiglio dopo essere stata ritirata nella seduta precedente. La minoranza denuncia scarsa chiarezza nei rapporti tra il Comune e Parma Infrastrutture, ma il vicesindaco Nicoletta Paci ha escluso qualsiasi “frizione con la società”. Passa infine all’unanimità la delibera relativa al ritiro del Comune di Parma dal protocollo d’intesa per la realizzazione della nuova questura, che quindi, come già era stato deciso in commissione, non si farà. Il sindaco Pizzarotti ha anche sottolineato come questa procedurà consentirà di svincolare alcune aree attualmente inutilizzabili.
Infine, sempre all’unanimità, l’aula ha approvato la mozione che riconosce al popolo Curdo il diritto all’autodeterminazione.
Comune nel caos, funziona il server?
Ancora una volta siamo stati costretti ad assistere, inermi, all’ennesima magra figura del Comune di Parma a guida Cinque Stelle.
La vicenda di Parma Gestione Entrate è ormai tristemente nota a tutti e la Guardia di Finanza sta ora facendo il proprio lavoro per cercare di capire cosa succedeva negli uffici di questa partecipata.
Le prime conseguenze ci sono già state, come le dimissioni del CDA in carica, ma visti gli attori in scena, siamo pronti a nuovi sviluppi.
Ora però ci troviamo a dover fronteggiare il danno oltre la beffa.
Ci segnalano infatti che a questo punto il Comune di Parma si ritrova con numerosi servizi fuori uso in quanto il server principale della gestione degli incassi sarebbe totalmente paralizzato. Immaginiamo che potrebbe essere per i doverosi controlli della Finanza…
Già diversi commercianti si lamentano che non riescono ad avere nuovi permessi per l’Occupazione di Suolo Pubblico o le Affissioni Pubblicitarie in quanto non si possono pagare gli oneri dovuti al Comune.
Non solo, il peggio è che non si intravvede una fine.
Chi risarcirà questi onesti cittadini, che hanno solo la colpa di abitare in un comune dove troppo spesso succedono cose di questo genere?
Disservizi su disservizi.
Intanto il cittadino aspetta e spera…
Maurizio Campari
Segretario Lega Nord Parma
Nuova questura, un’altra occasione persa
E così l’amministrazione comunale cittadina, revocando un protocollo
d’intesa del 2009, decide di rinunciare alla realizzazione della nuova
Questura accampando la solita litania della difficile congiuntura
economica. L’accordo faticosamente raggiunto con il Ministero
dell’Interno, Agenzia del Demanio e Provveditorato alle Opere
Pubbliche dell’Emilia Romagna, prevedeva la realizzazione di un nuovo
ed efficiente palazzo sede della Questura nell’area dell’ex scalo
merci in viale Fratti, su progetto del Provveditorato alle opere
pubbliche e gestione come stazione appaltante da parte del Comune di
Parma. Il tutto risultava particolarmente interessante poichè a costo
zero, grazie ad un sistema di permute, la dotazione cittadina di
strutture adibite al controllo del territorio, enormemente più
funzionale dal punto di vista logistico dell’attuale sede, avrebbe
apportato un indubbio beneficio alla sicurezza dell’intero territorio.
Già nel 2012 l’allora Commissario Ciclosi aveva espresso l’intenzione
di rinunciare a tale intervento. Ma se possiamo capire l’intento
minimale e liquidatorio di un commissario, non comprendiamo
l’atteggiamento rinunciatario e pavido da parte di una amministrazione
comunale che dovrebbe con coraggio esprimere una pur minima
intraprendenza nell’affrontare le inevitabili difficoltà che si
accompagnano ad una realizzazione del genere. Anche questa è
l’ennesima dimostrazione che per questa amministrazione il tema e le
implicazioni ruotanti attorno alla sicurezza pubblica non siano una
priorità, ed anche questa mancata realizzazione inseriamo nell’elenco
dei treni persi.
Paolo Buzzi – Forza Italia Parma
Francesca Gambarini – Forza Italia Fidenza
PGE: per il Sindaco un semplice danno collaterale
La triste parabola dell’onestà e della trasparenza a 5 stelle
Nel suo monologo di difesa in Consiglio Comunale, il Sindaco Pizzarotti ha definito la vicenda di Parma Gestione Entrate un danno collaterale che, in qualche modo, ci si doveva aspettare. Troppo pesante l’eredità del passato sulle partecipate, troppe le emergenze da affrontare, qualcosa era inevitabile che sfuggisse.
È incredibile la triste parabola di un Movimento che era entrato in municipio al grido di onestà, pulizia, trasparenza, promettendo di vuotare i cassetti e perseguire chi aveva indebitato il Comune e che, oggi, minimizza come un normale danno collaterale una inchiesta che li riguarda direttamente con contestazione di reati gravi quali usura, peculato e falso ideologico. Ed è altrettanto incredibile che, dopo 4 anni di amministrazione, il Sindaco continui a scaricare sul passato responsabilità che sono esclusivamente sue e della sua giunta.
Il presidente di PGE, ora dimissionario, è stato nominato direttamente dal Sindaco nel luglio 2014 con incarico fiduciario senza alcuna selezione. Possibile che in più di un anno e mezzo non si sia accorto di niente? Possibile che in più di un anno e mezzo, nonostante i ripetuti esposti del MNC, le interpellanze dei consiglieri, le ispezioni della Guardia di Finanza, non abbia mai aggiornato il Sindaco su tutto quanto non andava in PGE? E se anche non si fossero mai confrontati, il primo cittadino non ha mai pensato di chiedere come andavano le cose?
La magistratura valuterà quali saranno le eventuali responsabilità penali degli indagati. Ma le responsabilità politiche del Sindaco e del suo fido assessore Ferretti, per avere lasciato scoppiare il bubbone PGE, ci sono tutte e non è certo un danno collaterale, né per i cittadini né per l’amministrazione. È evidente che se vi saranno dei rinvii a giudizio, chiameremo il Sindaco e l’assessore Ferretti a trarre le conseguenze delle loro scelte e della loro omertà.
Nel frattempo bisogna intervenire sulla società PGE. Se ora non è possibile reinternalizzare i servizi di riscossione,
come avviene in gran parte dei capoluoghi emiliani, si proceda rapidamente alla totale ripublicizzazione della società, per garantire il controllo diretto da parte del Comune su tutti gli aspetti gestionali. E invece di forzare alla riscossione di decine di migliaia di multe per fare cassa in un anno elettorale, si sospendano in autotutela, fintanto che non sarà chiusa l’indagine, tutti i procedimenti oggetto di notifica di reato.
E si faccia chiarezza, una volta per tutte, su una vicenda che dimostra quanto mal riposta è stata la fiducia data a un sindaco improvvisato che doveva fare tornare di moda la trasparenza e l’onestà.
Nicola Dall’Olio
Capogruppo Pd in consiglio comunale – Parma
Alla luce della vicenda PgE , un’ altra brutta pagina si apre per Parma ,già ferita in passato da analoghe vicende. Emergono infatti fattispecie di condotte criminose , poste in essere in forma concorsuale a condotta predatoria della cosa pubblica ad opera di soggetti incaricati di pubblico servizio , probabilmente stratificate da un decennio , e che rappresentano un forte pericolo di inquinamento dei passati bilanci comunali .
In tal caso saremo curiosi di vedere come il primo cittadino intenderà risistemare i conti. Aumentare le tasse ? Magari scaricare la colpa sulla vecchia amministrazione ?
L’indagine della Procura con le Fiamme Gialle e la Squadra Mobile , tocca i vertici nominati dal comune , per reati che vanno dall’usura al peculato .
Il coordinamento provinciale di Parma di Fdi-AN chiede come mai il comune ,che aveva stanziato 50 mila euro per verificare l’operato di PgE , non non si sia preoccupata di togliere la fiducia , dopo la denuncia del Movimento Nuovi Consumatori; e l’opposizione, solo ora, in occasione dell’ultimo consiglio, chiede chiarimenti e dimissioni , e non lo fece quando fioccavano esposti e denunce .
Il coordinamento provinciale Fdi -AN esprime piena fiducia nella magistratura inquirente affinché venga appurata l’eventuale esistenza di coinvolgimento di altri soggetti a livello politico e/o amministrativo.
Direttivo coordinamento provinciale Fdi -AN Parma
Massimo De Matteis
Domenico Muollo
Gaetana Russo
Federico De Belvis
Paolo Baratta
Replica al capogruppo Pd Dall’Olio
A Nicola Dall’Olio, capogruppo del partito che può vantare il record nazionale di esponenti politici indagati, inquisiti, arrestati e condannati, moltitudine che quotidianamente si accresce di nuove ed illustri new entries, non par vero di poter uscire per un attimo dall’angolino e vociare contro il Sindaco Pizzarotti e l’Amministrazione Comunale sulla vicenda PGE.
Dall’Olio se la prende, in particolare, con il Sindaco per un’affermazione ovvia e sacrosanta: oltre gli 840 milioni di debiti, l’Amministrazione ha ereditato un fardello pesante di “partecipate” contro le quali, in via di principio, il Movimento 5 Stelle ha impostato da sempre le sue battaglie nazionali e locali.
Ma le affronta con senso di responsabilità e tenendo conto, una volta giunto ad amministrare, dei vincoli normativi e delle concrete possibilità di intervento, nell’interesse dei cittadini nella continuità dei servizi ed a tutela del Comune, per evitare ulteriori oneri dovuti alla eventuale rescissione anticipata di contratti in essere.
Ciò precisato, all’esponente del partito campione d’Italia di indagati, inquisiti, arrestati e condannati, che parla di “triste parabola di un Movimento”, ricordiamo che si parla di avvisi di garanzia in cui nessun esponente della Amministrazione M5S risulta coinvolto e che il Comune risulterebbe, se le vicende fossero confermate, parte lesa.
Checché ne farfugli Dall’Olio, Sindaco, Assessori e Consiglieri hanno fatto e continueranno a fare della correttezza, della trasparenza e dell’onestà, personale e politica, la via maestra della propria azione amministrativa.
Sui fatti, anche a fronte delle segnalazioni pervenute, il Comune di Parma e PGE si sono immediatamente attivati per effettuare i controlli sull’iter delle notifiche, attività esternalizzata alla società DocMail, e su tutte le procedure applicate da PGE, affidando l’incarico a PriceWaterhouseCoopers di compiere tempestive e approfondite analisi sui processi interni.
L’Amministrazione si è impegnata, non appena disponibili gli esiti delle verifiche, a darne la più ampia diffusione ed adottare le decisioni conseguenti: l’Amministrazione Comunale e il Movimento 5 Stelle di Parma, contrariamente al PD, non hanno carrozzoni o banche da difendere, ne’ padri di ministri da beneficiare.
Sulla vicenda amministrativa interna si è giustamente inserita l’indagine giudiziaria volta ad evidenziare eventuali reati penali e le rispettive responsabilità, indagine rispetto alla quale l’Amministrazione Comunale ha manifestato assoluto rispetto e la più ampia collaborazione, nell’interesse dei cittadini di Parma.
Se emergeranno irregolarità amministrative o procedurali, i responsabili saranno perseguiti a norma di contratti, regolamenti e codice civile.
Se la magistratura accerterà reati, i responsabili saranno puniti in base al codice penale.
Due cose devono essere chiare:
1) il CdA di PGE, che si è dimesso anche per il forte impatto mediatico della vicenda, ha comunque avuto mandato fino al momento delle dimissioni, di operare per verificare eventuali situazioni anomale; la magistratura accerterà anche la correttezza con cui è stato svolto.
2) Ci sono persone che hanno violato il codice della strada ed altro e sono state giustamente sanzionate.
Se qualche funzionario non ha correttamente eseguito le procedure di notifica, o addirittura le ha omesse o falsamente attestate, non solo ha commesso reati, ma ha anche arrecato danno alle casse comunali, e sarà chiamato a risarcire il danno.
Infine, al Capogruppo PD in Consiglio Comunale Nicola Dall’Olio, a proposito di parabole, consigliamo di consultare un antennista e di orientare la sua verso Roma, Largo del Nazareno: li troverà, in materia di indagati inquisiti, arrestati e condannati, ampio materiale di riflessione.
Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle