22 marzo – Taglio alberi lungo i torrenti, incontro con gli ambientalisti

22 marzo – Taglio alberi lungo i torrenti, incontro con gli ambientalisti

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“I tagli della vegetazione nei torrenti: Parma più sicura o danno ambientale?”. È questo il titolo di un incontro pubblico organizzato da Legambiente, Lipu, ALF (Lesignano Futura), Centro studi Monte Sporno e WWF per martedì 22 marzo alle 18, presso la sala Barchessa, in via Bizzozero 19 a Parma.

Il taglio di alberi nella fascia ripariale del torrente Parma a Langhirano ha suscitato molte proteste per la desertificazione provocata nelle due sponde dei comuni di Langhirano e Lesignano. Sono numerosi gli interrogativi a cui gli ambientalisti proveranno a dare risposta, anche alla luce di recenti studi accademici sull’importanza del mantenimento della vegetazione nei pressi delle aste fluviali, proprio per garantire più sicurezza.

Se è vero che la vegetazione deve essere gestita per motivi di sicurezza idraulica – sostengono gli ambientalisti – i disboscamenti in molti casi non rendono i fiumi più sicuri, anzi a volte hanno l’effetto opposto, aumentando la velocità della corrente, l’erosione delle sponde e il trasporto solido. Dunque il primo interrogativo da sciogliere è proprio sulla sicurezza a valle, se si impatta così fortemente sulle sponde. Il secondo interrogativo è se nelle modalità di affidamento di questi lavori, si chiedono i rappresentanti delle associazioni promotrici – ci siano affari loschi, come diversi episodi oscuri lasciano intendere. Il terzo interrogativo posto dagli ambientalisti è sulla latitanza delle istituzioni preposte al controllo dei lavori e sul palese contrasto delle direttive della Regione Emilia-Romagna in materia.

Al proposito le associazioni hanno anche lanciato una petizione rivolta al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, proprio per chiedere un intervento deciso a tutela delle leggi, che già esistono, sul trattamento di rispetto della vegetazione in ambito fluviale. Gli ambientalisti ricordano che in Emilia Romagna, fin dal 1994 la delibera regionale 3939 ha messo fuorilegge le “devegetazioni spinte” , che “vanno assolutamente evitate”. Successivamente la legge regionale 7/2004, le linee guida approvate con le delibere 667/2009 e 246/2012, la delibera 9/2006 dell’Autorità di Bacino del Po, hanno specificato meglio perché e come la vegetazione fluviale ed i sedimenti devono essere mantenuti.

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