Rubavano pochi euro dal cassetto, ma lasciavano danni ingenti ai distributori automatici in funzione nei diversi locali dell’Ospedale Maggiore. Diverse le denunce, a partire dal 2014, presentate dai rappresentanti dell’azienda che gestisce il servizio. Con uno stratagemma, però, la Sezione Antirapine della Squadra Mobile di Parma è riuscita a dare un volto e un nome al misterioso ladro. Secondo l’accusa, si tratta di Roberto Pezzani, 32 anni, nei cui confronti è stato emesso un ordine di custodia cautelare ai domiciliari, eseguito dagli agenti della Mobile. Ironia della sorte, proprio mentre gli agenti stavano compilando i verbali per l’arresto, è arrivata l’ennesima denuncia presentata dal responsabile della società di distribuzione con la relativa foto che mette in evidenza il volto dello stesso Pezzani. Che evidentemente non aveva sentito parlare del fatto che il colpevole torna sempre sul luogo del delitto (e lì l’aspettano), né tantomeno del vecchio adagio secondo cui “tanto va la gatta al lardo…”. Così mentre il 32enne veniva accompagnato agli arresti domiciliari per la precedente denuncia, già ne partiva un’altra, l’ennesima, per furto aggravato.
L’azienda fin dal 2014 denunciava furti di denaro contante, somme irrisorie – tra 10 e 40 euro – ma lamentava il fatto che ogni volta venivano causati danni ai distributori per centinaia di euro non coperti da assicurazione. Non potendo evidentemente disporre un servizio mirato con l’impiego di uomini e mezzi, la Squadra Mobile ha quindi suggerito al titolare della società di installare una telecamera all’interno dei “distributori più colpiti”, che sarebbe entrata in funzione soltanto all’apertura dello sportello della macchina. Soltanto due soggetti avrebbero potuto compiere quest’ultima operazione: il dipendente addetto alla manutenzione e il ladro.
Che già dopo pochi giorni è rimasto immortalato dalla minuscola telecamera mentre rubava il denaro presente nel cassetto. L’uomo è stato subito riconosciuto come un dipendente di una società privata che opera all’interno dell’Ospedale Maggiore ed è stato convocato in Borgo della Posta per essere denunciato in stato di libertà per il reato di furto aggravato. Una prassi sì, ma con piccola trappola. All’uomo, infatti, non veniva svelato lo stratagemma investigativo, limitandosi gli agenti a redarguirlo per ciò che aveva fatto.
Questa “difesa passiva” ha consentito poi, nel mese di marzo 2015, di trarre in arresto un tossicodipendente che era stato immortalato in occasione di oltre dieci furti ai danni dei distributori. A quel punto, anche su richiesta della ditta vittima dei furti, stanca di pagare ogni volta centinaia di euro per gli interventi di riparazione, è stata svelata presenza della telecamera, così da creare un deterrente per altri malintenzionati.
In realtà, il dipendente della società privata precedentemente indagato, ha solo affinato la tecnica. L’8 agosto scorso, in occasione di un ennesimo furto, veniva ripreso solamente il suo braccio, mentre teneva il volto lontano dall’inquadratura. Non solo, successivamente, forse per una questione di comodità, il ladro ha pensato bene di staccare la spina del distributore automatico di bevande e snack, facendo così venire meno l’alimentazione anche alla telecamera interna. Diversi i furti messi a segno con questa tecnica.
Ma il ladro aveva evidentemente sottovalutato gli investigatori della Sezione Antirapine, che hanno suggerito al responsabile della società di distribuzione di dotare le telecamere installate all’interno dei distributori a rischio, di una batteria ausiliaria che permettesse all’apparecchiatura di registrare anche in caso di assenza della corrente elettrica. E il 30 agosto seguente, il solito dipendente della ditta appaltatrice dei lavori all’interno dell’Ospedale è caduto nella trappola, rimediando così l’ennesima denuncia per furto aggravato continuato.
Nei primi giorni del mese di gennaio scorso, il responsabile della società dei distributori automatici presentava due ulteriori denuncie consegnando le immagini registrate dalle telecamere interne, che riprendevano sempre il solito ladro. Anche in questo caso l’uomo, che ha sempre operato di domenica e tendenzialmente al termine del turno di lavoro, è stato denunciato in stato di libertà per furto aggravato continuato, ma questa volta con richiesta di emissione di una misura restrittiva della libertà personale. Richiesta accolta dal gip del tribunale di Parma che ha firmato l’ordine d’arresto, anche se con il beneficio degli arresti domiciliari.