Il futuro del rugby passa anche da Colorno, grazie alla società del presidente Cosetta Falavigna che nei ragazzi ha il suo vero e proprio fiore all’occhiello. Il Rugby Colorno ripropone i tornei di primavera che vedranno in campo – tra il 25 marzo e il 5 giugno – l’Under 16, l’Under 14 e il minirugby con le sue under 6, 8, 10 e 12. Un grande spettacolo di sport, una straordinaria opportunità di crescita personale attraverso la conoscenza e la condivisione con pari età in arrivo da tutto il Nord Italia, da Benevento e persino dall’estero.
Gli eventi giovanili di primavera sono stati presentati alla Cittadella del Rugby di Moletolo, ospiti delle Zebre, dal presidente del Rugby Colorno, Cosetta Falavigna, con Mario Spotti, presidente del Comitato regionale Emilia Romagna, e Valerio Manfrini, assessore allo Sport del Comune di Colorno, enti che insieme a Federugby e alla franchigia del Nord Ovest hanno dato il patrocinio a un evento quasi unico per importanza e dimensioni.
L’Under 16, seguita con particolare attenzione dagli addetti ai lavori, sarà in campo il 25 e 26 marzo per il sesto Colorno Tournament Filippo Cantoni. Nella cittadina della Reggia arriveranno circa 400 atleti di 14 società che, suddivise in tre gironi, si contenderanno il titolo del torneo dedicato a Filippo Cantoni, il sorriso che non si dimentica, morto qualche anno fa in un incidente stradale, premiato come miglior giocatore della prima edizione di questo torneo.
L’Under 14, invece, scenderà in campo domenica 3 aprile per il quinto Torneo Farnese – Memorial Paolo Quintavalla, valido per il Super Challenge Under 14. Il torneo è dedicato a Paolo Quintavalla che ha operato anche nella Rugby Colorno oltre che in altre società parmensi di rugby. Sono circa 300 i ragazzi attesi a Colorno per questo torneo, al quale prenderanno parte anche società del calibro di Petrarca Padova, Mogliano e Capitolina Rugby.
I ragazzi del Minirugby biancorosso, infine, saranno chiamati in campo con tutte le loro formazioni domenica 5 giugno, sempre per il quinto Torneo Farnese – Memorial Paolo Quintavalla, quando Colorno sarà invaso da oltre un migliaio di piccoli atleti accompagnati dai genitori.
“Una manifestazione che è diventata ormai una importante consuetudine in regione – ha detto Mario Spotti, presidente del Comitato regionale Emilia Romagna -. Di tornei under 16, in particolare, ce ne sono pochi ed è importante incrementare questa abitudine. Questa manifestazione è un fiore all’occhiello per Colorno e per il Comitato regionale”.
“Manifestazione non da tutti – ha aggiunto l’assessore Valerio Manfrini – sicuramente anche il luogo ospitante merita molto dopo i lavori fatti negli anni con notevoli investimenti. Il Comune di Colorno dà volentieri il patrocinio perché crede molto nel valore sociale di questa manifestazione. Per i ragazzi è importante partecipare a una esperienza che li aiuta sicuramente a crescere”.
Il presidente Cosetta Falavigna ha ricordato Filippo Cantoni e Paolo Quintavalla, persone che “per il tempo avuto a disposizione, hanno dato molto al rugby”. La numero uno della società biancorossa ha poi illustrato i tre appuntamenti con il rugby giovanile, sottolineando come il torneo Under 16 del 25 e 26 marzo rivesta una straordinaria importanza. “Nell’Under 16 ci sono ragazzi che vivono un’età molto particolare, quella dell’adolescenza – ha spiegato Falavigna – e seguono un percorso rugbistico molto più simile a quello degli adulti. Si chiede loro di fare una scelta per il futuro in questo sport: può restare un’esperienza piacevole, ma può anche diventare qualcosa di più. Quindi abbiamo concentrato i nostri sforzi proprio su questo torneo perché più i ragazzi incontrano squadre diverse da quelle affrontate di solito, più vengono aiutati a crescere sia a livello sportivo, sia a livello personale”.
Nota dolente, la carenza di partecipazione a livello locale. “Vorrei lavorare di più con le società del territorio – ha sottolineato ancora Falavigna – perché servono scambi a 360 gradi per favorire la crescita dei ragazzi e dell’intero movimento”. Desiderio destinato, per ora, a restare tale. “La collaborazione non esiste – ha infatti aggiunto con amarezza il presidente Spotti – qui c’è un dialogo tra sordi. Si sente parlare di cose di vent’anni fa, perché tu quella volta hai fatto quello… e quell’altra… Non si parla mai di quello che bisogna fare. Lo vediamo anche con le Zebre, che hanno poco pubblico – ha proseguito Spotti – perché le società del territorio non sentono propria questa realtà. Se dovessero andare via anche le Zebre, anche la costruzione di questo impianto (Moletolo, ndr) è inutile”.