L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma presenterà domani, martedì 15 marzo, al termine delle procedure per il conferimento degli incarichi, i nuovi direttori delle strutture complesse di Pediatria generale d’urgenza, Paolo Ernesto Villani, e Urologia, Umberto Maestroni.
Ma la struttura diretta da Massimo Fabi continua a essere oggetto d’interesse per la Regione Emilia Romagna, in seguito alla nuova interrogazione presentata dal consigliere Tommaso Foti del gruppo Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale. Pomo della discordia, la nomina di Luigi Roncoroni direttore facente funzione della Unità operativa di Chirurgia e urgenza al posto del primario Fausto Catena. Una vicenda approdata anche sui tavoli del Tar di Parma.
“La direzione dell’Azienda ospedaliera Università di Parma ha nominato, con una delibera del 29 febbraio scorso, direttore facente funzione dell’Unità operativa di Chirurgia e urgenza il direttore della Clinica chirurgica e terapia chirurgica”. Segnala Tommaso Foti (Fdi-An) nell’interrogazione rivolta alla Giunta dove specifica che “la direzione di un trauma center hub di primo livello necessita di figure professionali con specifiche esperienze lavorative, in modo da garantire i requisiti richiesti dal decreto legge 158/2012 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, e con la certificazione Atls (Advanced trauma life support). Con questa operazione, aggiunge, il vertice dell’Azienda si opporrebbe “al reintegro del precedente direttore della chirurgia d’urgenza, per altro vincitore di regolare concorso”.
Foti chiede quindi se l’esecutivo regionale intenda verificare se il direttore facente funzione nominato risulti avere prestato la propria attività in un trauma center di primo livello e se risulti in possesso della certificazione Atls.
Visto poi che la parte sindacale avrebbe espresso in più occasioni un parere favorevole al reintegro del precedente direttore della chirurgia d’urgenza, il consigliere vuole sapere se sia noto che la diversa scelta dell’Azienda “non sembrerebbe finalizzata a tutelare l’interesse dei pazienti e la continuità assistenziale di chi si trova già in lista per essere operato dal precedente direttore della chirurgia d’urgenza e di chi lo è già stato, ma potrebbe necessitare di un secondo tempo operatorio (ad esempio, stomie di protezione)”. Il consigliere domanda infine se la Giunta sia a conoscenza del fatto che “il direttore generale dell’Azienda avrebbe nominato, per la prima volta, le nuove figure intermedie in assenza di alcuna consultazione sindacale”.