Per la prima volta dopo 40 anni di richieste, nel carcere di Parma sarà celebrata una ricorrenza non di rito cattolico. Lo ha annunciato il garante dei diritti dei detenuti Roberto Cavalieri. La Direzione del carcere di Parma ha recentemente deciso di autorizzare la commemorazione della morte di Gesù Cristo da parte della Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova prevista per il prossimo 23 marzo. Cosa che per il garante “segna un importante passo avanti nel rispetto della manifestazione della libertà religiosa dei detenuti prevista dalle norme penitenziarie. Per il carcere di Parma si tratta della prima volta che viene autorizzata una celebrazione per una fede diversa da quella Cattolica nonostante la grande varietà di provenienze geografiche, culturali e religiose della popolazione detenuta. La presenza religiosa nel penitenziario della città vede attivi operatori delle fedi dei cattolici
romani, della Chiesa avventista e dei Testimoni di Geova e svolgono attività di sostegno religioso, ascolto e accompagnamento spirituale”.
Uno dei ministri di culto dei Testimoni nel corso del 2014 si era rivolto al Garante dei detenuti esponendo le difficoltà relative allo svolgimento della commemorazione (che è la più importante celebrazione annuale della loro confessione). E il garante è riuscito a trovare l’intesa con la direzione del carcere che permetterà, per la prima volta, la celebrazione alla quale prenderanno parte 4 detenuti e 3 ministri di culto dei Testimoni che operano regolarmente in carcere.