Una donna esce di casa in tutta fretta per raggiungere le amiche, ma finisce nel mirino degli spacciatori che vogliono prenderle il suo telefono cellulare. La zona è sempre quella – viale dei Mille, viale Vittoria, piazzale Matteotti – dove si moltiplicano le segnalazioni e i malumori dei residenti.
Protagonista una donna che ha affidato a Facebook il suo sfogo e alla polizia, intervenuta sul posto, la denuncia di quanto accaduto. La vicenda risale a qualche giorno fa attorno alle 18, non alla sera tardi quando non c’è nessuno o al buio.
“Sono uscita di casa per raggiungere amiche – scrive la donna su Facebook -. Appena uscita dal cancello di casa (Viale Vittoria …..) ho fatto una telefonata e guardato messaggi e foto che mi son state inviate. Sono stata aggredita da 4/5 spacciatori dei soliti sotto casa (ci sono dal mattino alla sera) uno dei quali mi ha intimato, aggredendomi, di dargli il mio cellulare poiché sosteneva che avevo fatto foto di loro.
Sono riuscita a liberarmi grazie ad un ragazzo che ha capito la situazione e si è fermato e perché ho chiamato il 113”.
Solo la prontezza del giovane che si è fermato a darle una mano, dunque, ha scoraggiato gli spacciatori che affollano la zona, quasi sempre in sella alla bicicletta, dal passare dalle parole ai fatti. Alla donna che ha poi fatto denuncia alla polizia insieme al ragazzo che l’ha aiutata, non rimane che un amaro commento affidato sempre alla sua pagina Facebook
“Ho vissuto in Marocco, ho vissuto fino ad aprile a Genova nei vicoli – scrive -. Chi mi conosce sa che “vivo e lascio vivere”. Mai avrei pensato di trovarmi in questa situazione a casa mia, in una città di provincia che millanta “mirabilie” per il futuro”. E aggiunge ancora: “A parte i giorni in cui è piovuto e gli spacciatori erano rari, l’intervento dei vigili (2 pusher tunisini arrestati, ndr) non ha cambiato la situazione”.
L’appello dunque è all’assessore alla Sicurezza, Cristiano Casa, perché intervenga in maniera risolutiva. Come? La parmigiana che ha rischiato di essere aggredita dai pusher ha un suggerimento: “Basterebbe fare come in altri comuni: pene alternative. Considerando che le biciclette sono senza luci, il sequestro del mezzo potrebbe essere un deterrente”.
Ma questa non è l’unica segnalazione di episodi spiacevoli o di paura che arriva dall’Oltretorrente. “Qui molte donne hanno paura a uscire la sera – racconta una residente – e una mia amica non mette più la gonna per evitare problemi”.