La preoccupazione del consiglio comunale di Fidenza sulla situazione del locale distaccamento dei Vigili del Fuoco è legittima e giustificata. Troviamo viceversa insensato il coro di rassicurazioni che gli altri partners sindacali hanno avanzato nei giorni addietro cercando di smentire le preoccupazioni del consiglio comunale.
La verità è che le segreterie nazionali di queste organizzazioni sindacali hanno firmato nel mese di giugno 2014 il progetto di riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con conseguenze devastanti, come l’accorpamento dei nuclei specialistici, l’alienazione di undici motobarche, il declassamento dei distaccamenti in presidi, le partenze ridotte con contestuale riduzione di vigili da cinque a tre unità sul mezzo di soccorso e la chiusura notturna dei distaccamenti con un numero di interventi che non ne giustificano l’apertura in tali ore.
Oggi quindi si trovano a dover difendere tali scellerate scelte che avrebbero invece dovuto contrastare. Per quanto riguarda Fidenza – racconta Gabriele Miele vigile del fuoco e sindacalista dell’USB di Parma – la situazione è questa: mancano due capi reparto, i mezzi di supporto un autoscala di ben 42 anni (1973) e un autogru di 33 anni (1983), benché presenti nella sede, non sono previsti dalla classificazione data dal riordino (SD2), quindi alla loro cessazione, cosa non lontana vista la vetustà dei mezzi, non saranno mai più ripristinati, né tanto meno sono presenti i vigili necessari per poter garantire tali servizi.
Accade quindi che la squadra sempre di cinque unità, sia così costretta a dividersi su due mezzi ogni qualvolta se ne manifesti la necessità. E’ così che su un incidente stradale di rientro da un altro intervento ci si è presentati con una conformazione non ottimale e cioè autopompa serbatoio e autoscala, riducendo così la risposta e la capacità di intervento sia in termini quantitativi che qualitativi per non parlare della tempistica, è del tutto evidente che un autoscala (per giunta ultra quarantenne) non si muove con la stessa velocità ed agilità di un altro mezzo di soccorso come l’autopompa serbatoio.
Altro si potrebbe aggiungere in merito all’attrezzatura – prosegue il sindacalista – non è infrequente che i lavoratori si debbano rivolgere alla comunità ed alle associazioni locali affinché queste comprino l’attrezzatura e gli equipaggiamenti necessari, sono anni infatti che a causa dei continui tagli i Vigili del Fuoco di Fidenza ma non solo, lavorino con attrezzature tecnologicamente superate, spesso mancanti o scadute, per non parlare della mensa autogestita con rimborsi di 3,80 euro lordi per singolo pasto, soldi con i quali ci si deve comprare anche il sapone per lavare i piatti.
UNIONE SINDACALE DI BASE VIGILI DEL FUOCO
Coordinamento Provinciale PARMA