Quattro persone in manette e 4 etti di cocaina sequestrati. Questo il bilancio di due distinte operazioni della Squadra mobile della Questura di Parma, scaturita da una serie di segnalazioni arrivate dai cittadini ormai stufi di vedersi costantemente i pusher sotto casa. Le indagini, condotte alla vecchia maniera, hanno poi dato i dovuti riscontri. Appostamenti e pedinamenti hanno consentito infatti agli agenti di mettere le mani non solo su due spacciatori, ma anche su altri due soggetti sospettati di essere di fatto i fornitori dei pusher “al dettaglio”.
Il primo arresto è scattato lo scorso 3 marzo, quando gli agenti hanno chiuso il cerchio attorno a un cittadino albanese Gertian Dango, 31 anni, irregolare sul territorio italiano e con precedenti specifici in materia di stupefacenti. L’uomo è stato trovato in possesso di complessivi 220 grammi di cocaina. Gli agenti della sezione Antidroga della Mobile, ricevuta la segnalazione che un uomo dell’est a bordo di una vecchia Kia Rio Sw spacciava tra Sorbolo e il quartiere dell’Oltretorrente di Parma, lo hanno seguito, disponendo anche diversi servizi di osservazione, che hanno portato non solo a identificarlo, ma anche a risalire alla sua abitazione, nella frazione San Sisto di Poviglio, nel Reggiano.
La trappola è scattata la sera del 3, quando gli agenti, intercettato Dango a bordo della sua auto mentre rientrava a Parma, lo hanno bloccato per un controllo e per la perquisizione della sua Kia Rio, dove sono stati rinvenuti 20 grammi di cocaina suddivisi in undici involucri termosaldati, occultati sotto l’imbottitura della cappotta. Poca roba secondo gli uomini di Borgo della Posta, che hanno poi proceduto alla perquisizione domiciliare dove sono stati trovati ben 200 grammi di cocaina. Per l’albanese, dunque, è scattato l’arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per lui si sono aperti cancelli della Casa Circondariale di via Burla, dove è tuttora ristretto in regime di custodia cautelare.
La seconda operazione della Squadra Mobile è scattata invece lo scorso 10 marzo, con l’arresto di Chiara Donati, 23 anni, operaia, censurata per violazione alla Legge sugli stupefacenti, Alessia Cavazzini, 23, operaia, senza precedenti, e del cittadino albanese Halo Altin, 29 anni, operaio, anche lui incensurato, tutti accusati in concorso di detenzione di stupefacente ai fini di spaccio. Gli agenti della sezione Antidroga, appurato che il gruppetto era solito spacciare cocaina a Parma, li hanno pedinati a più riprese fino a risalire all’abitazione, a Corcagnano.
Il 10 marzo, dunque, gli uomini dell’Antidroga, al termine di un lungo pedinamento di Altin, nei pressi dell’abitazione della sua fidanzata e presunta complice, lo hanno fermato e perquisito, trovandolo in possesso di numerosi involucri termosaldati contenenti un quantitativo complessivo di 27 grammi di cocaina. La successiva perquisizione all’interno dell’abitazione dove sono alloggiate le due ragazze, ha poi portato gli agenti a rinvenire ulteriori 140 grammi di cocaina “in sasso” e 35 grammi suddivisi in involucri in cellophane termosaldato, pronti per essere ceduti ad eventuali clienti. La polizia ritiene che Altin, che ha ammesso la proprietà del grosso sasso di stupefacente, rifornisse la sua ragazza, gravata da precedenti specifici, che si occupava delle successive cessioni al dettaglio.
Giudicati con rito direttissimo, sono stati condannati alla medesima pena di anni 3 e mesi 8 di reclusione ed euro 12.000 di multa con applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.