Per oltre tre ore il medico parmigiano specialista in chirurgia dell’obesità, accusato di violenza sessuale da 5 pazienti che si sono costituite parti civili, ha spiegato davanti al gup Maria Cristina Sarli i motivi del suo operato. “Solo pratiche mediche” ha detto il 62enne, rispondendo alle domande dei suoi legali Paolo Moretti e Michele Villani e portanto anche documentazione medica a sostegno delle sue tesi. Il prossimo 31 marzo, però, il medico parmigiano dovrà rispondere alle domande che verranno dagli avvocati di parte civile e soprattutto dalla pubblica accusa su quanto avvenuto nel suo studio privato e in clinica fra il 2010 e il 2013.
Il 62enne ha spiegato al giudice la metodologia seguita con le pazienti che chiedevano di essere liberate dal sovrappeso. Per tutte una prima visita generale seguita da un colloquio di tipo psicologico, durante il quale trovavano spazio anche argomenti intimi e attinenti alla sfera sessuale. Il tutto per comprendere le cause dell’obesità e i motivi dell’eccessivo ricorso al cibo da parte delle pazienti. Non solo, avrebbe effettuato anche visite senologiche, avendo avuto un trascorso da oncologo, e visite ginecologiche per accertare possibili legami tra la sfera sessuale e l’obesità. Nulla di diverso, a suo dire, quindi, da quanto previsto dalla pratica medica in caso di obesità e prima di passare a un eventuale intervento di bendaggio gastrico.
Intanto, però, continuano ad arrivare denunce contro il 62enne. Dopo la donna di Varese, anche una ragazza allora minorenne (17 anni), di Reggio Emilia, si è rivolta alla magistratura tramite l’associazione “La Caramella Buona”, denunciando tra l’altro baci sulla bocca (leggi).
