L’ex nido comunale “Girotondo” di via San Donato diventerà un asilo ispirato al metodo Montessori. Dopo ben due gare d’appalto per l’affidamento, ad aggiudicarsi la struttura per i prossimi tre anni è stata l’associazione temporanea d’imprese Terra dei Colori e Associazione Montessori Parma. Che verserà al Comune di Parma un canone di locazione di poco superiore ai 25mila euro.
Dal prossimo 1 luglio e fino al 30 giugno 2019, dunque, l’asilo di Beneceto tornerà in funzione, ma la convenzione che lega il Comune all’Ati può anche essere rinnovata per i tre anni successivi.
Ma la notizia dell’aggiudicazione ai privati dell’asilo comunale non convince proprio tutti. Soprattutto il comitato “Per fare un bambino ci vuole un asilo”. Ecco lo sfogo affidato alla pagina facebook:
L’asilo Girotondo e’ stato esternalizzato: gioco, partita, incontro.
La determinazione dirigenziale DD-2016-482 del 04/03/2016 ha ufficializzato il destino dell’Asilo Girotondo di Beneceto: per i prossimi 3 anni sara’ gestito dall’ATI Terra dei Colori scrl e Associazione Montessori Parma.
L’associazione temporanea di impresa, unica ad aver presentato una offerta, si e’ aggiudicata la gestione della struttura per i prossimi 3 anni, con un rialzo del 1% sulla base d’asta (25.000 di affitto da destinare al Comune.)
Ricapitoliamo brevemente la storia di questa struttura:
-nel 2010 viene ampiamente ristrutturata (amm. Vignali);
-nel 2014 (amm. Pizzarotti) vengono svolti ulteriori lavori di ristrutturazione, compresa la nascita della biblioteca grazie allo sforzo (anche economico) dei genitori;
-a marzo 2015, a bando chiuso, viene comunicato ai genitori dei bimbi frequentanti la chiusura della scuola, a partire da settembre 2015;
– a luglio 2015 viene indetto un primo bando per l’affido della struttura, andato deserto;
– a settembre 2015 viene indetto un secondo bando per l’affido, base d’affitto 38000 euro, l’ati Terra dei Colori e Associazione Montessori presenta l’offerta ma non viene ammessa perche’ difforme dalla prescrizione del disciplinare di gara.
Va detto che il bando indicava esplicitamente il modello pedagogico da utilizzare, il cosiddetto “montessoriano”, che quindi riduceva di molto a priori il panorama delle cooperative interessate al bando.
Oggi, finalmente, possiamo dire di aver la conferma di quanto sosteniamo da tempo: dove il Comune arretra, le cooperative private vanno a colmare gli spazi lasciati vuoti, a dimostrazione del fatto che gli alti costi dei nidi comunali non sono la sola causa del calo della domanda, e men che meno la natalita’.
Buon lavoro ai nuovi gestori dell’asilo Girotondo, che sicuramente sapranno svolgere con passione ed entusiasmo il proprio lavoro.
Noi rimaniamo, ancora una volta, basiti dalla conclusione di una scelta di questa amministrazione che, a parer nostro, era risultata illogica fin dal principio.