Lungo la scia temporale della necessità odierna di ricostruzione artistica, di nuove avanguardie e nuovi linguaggi, l’11 marzo alle ore 18.00 apre a Parma una nuova galleria di fotografia e arte contemporanea: Bag Gallery. Dall’esperienza dell’omonimo spazio espositivo pesarese inaugura nella cittadina emiliana, in Borgo Ronchini, uno spazio fisico e mentale, pronto a “raccogliere” esperienze e ricerche dagli artisti, tramite un percorso completo sotto ogni punto di vista: curatoriale, allestitivo e editoriale, per restituire scritture eterogenee e riflettere sulla complessità comunicativa contemporanea (fotografia, video, scultura, disegno, perfomance, net-art).
In occasione dell’opening della galleria, con la voglia di inserirsi e confrontarsi fin da subito con il vissuto sociale, culturale e politico odierno, viene inaugurata l’11 marzo alle ore 18.00 la mostra Toy Stories di Gabriele Galimberti, a cura di Andrea Tinterri.
Il percorso espositivo si concentra sul progetto omonimo del fotografo, un breve romanzo collettivo e meticcio: bambini provenienti da diversi continenti (Europa, America, Asia, Africa) circondati dai propri giocattoli, inquadrati all’interno dei loro spazi intimi di vita, quasi sempre le proprie camere da letto, interpretate come luogo di rifugio dal mondo esterno adulto. Il progetto Toy Stories (2010-2013) di Gabriele Galimberti è caratterizzato da una profonda esplorazione sociale: attraverso una cameretta o una finestra che guarda su una città, gli oggetti, veri strumenti di comprensione, prendono vita e iniziano a raccontare le loro storie attraverso gli sguardi dei bambini, i veri attori sul palcoscenico.
Galimberti, nato nel 1977, è un fotografo italiano che vive frequentemente in aereo e occasionalmente in Val di Chiana, dove è nato e cresciuto. Gabriele ha passato gli ultimi anni lavorando a vari progetti fotografici a lungo termine intorno al mondo, alcuni dei quali sono diventati libri, come Toy Stories (Abrams Books), In Her Kitchen (Random House), My Couch Is Your Couch (Clarkson Potter) e The Haevens (Dewi Lewis & Delpire). Il lavoro di Gabriele è principalmente lo storytelling, attraverso ritratti e storie di persone intorno al mondo con le loro particolarità e differenze e delle cose che posseggono. I social media, in tutte le loro forme, sono strumenti fondamentali per la ricerca dei soggetti che Galimberti fotografa e sono anche gli strumenti che usa per entrarci in contatto e incontrarli. Gabriele si è dedicato alla fotografia documentaria dopo aver lavorato per alcuni anni nell’ambito della moda e pubblicità e dopo essersi unito nel 2007 al collettivo Riverboom. Gabriele sta continuando a girare il mondo realizzando progetti personali e in collaborazione con altri fotografi, oltre che lavori commissionati da riviste internazionali come LeMonde, Geo, Mare, La Repubblica e vari altri. Le sue fotografie sono state esposte in mostre e festival in giro per il mondo, tra cui il festival di Arles, il festival Image di Vevey e il Victoria&Albert Museum di Londra.