L’asilo e scuola materna Zanguidi sdoganato poche settimana fa dopo che è stato ristrutturato. 600 mila euro spesi ma è bastato il maltempo di questi giorni per far piovere dentro le aule. E tutti ad asciugare con gli stracci i pavimenti e macchie scure sui muri. Infuriati i genitori che avevano subito il disagio di portare i bimbi in altre strutture ora si trovano in una situazione paradossale come se la ristrutturazione non fosse nemmeno stata fatta.
Sulla vicenda interviene adesso anche il capogruppo di Parma Unita, Roberto Ghiretti, secondo cui “quando un asilo appena ristrutturato e presentato in pompa magna alla stampa si trova ad avere infiltrazioni d’acqua dopo poco più di un mese dalla sua riapertura a dir poco si può affermare che qualcosa non ha funzionato“.
Tanto che la ditta che ha effettuato i lavori dovrà intervenire ancora una volta sulla struttura riconsegnata alla città appena lo scorso 7 gennaio.
“Per carità incidenti di percorso come questi possono sempre capitare – commenta Ghiretti – ma al di là del caso specifico, è singolare il rapporto che questa amministrazione ha con le opere pubbliche considerato l’alto tasso di problematiche evidenziato in questi anni. A cominciare da quella scuola Racagni che pur essendo già finanziata al momento dell’insediamento della Giunta Pizzarotti ha già accumulato due anni di ritardo e forse vedrà chiudere il cantiere entro la fine di questo mese. Per non parlare della Don Milani per la quale sono stati annunciati a settembre 2014 lavori di ristrutturazione, riqualificazione energetica e sismica di cui al momento non si ha ancora notizia. Ma se seguiamo la politica degli annunci di questa amministrazione – aggiunge Ghiretti – scopriamo che ad esempio per la scuola Anna Frank a marzo dello scorso anno furono annunciati sempre lavori di ristrutturazione, per adeguamento sismico ed energetico, comprendenti la demolizione e successiva ricostruzione della mensa, della palestra e dell’auditorium. L’obiettivo era cantierizzarla entro la fine di giugno e la mensa addirittura doveva essere consegnata a dicembre 2015. Quindici giorni fa la notizia che adesso l’obiettivo è realizzare una “nuova” Anna Frank, il cui cantiere dovrebbe essere partito a fine febbraio…“.
Insomma, secondo il capogruppo di Parma Unita “agli annunci sempre troppo patinati e affrettati, seguono spesso stop improvvisi e imprevisti vari in seguito ai quali si assiste a dietro front imbarazzanti. Questo a mio parere dovrebbe suggerire da un lato maggiore prudenza, dall’altro controlli più serrati anche, come nel caso dello Zanguidi, alla consegna delle opere. Diversamente temo continueremo ad assistere a questi lavori impalpabili che dopo un avvio a mezzo stampa si perdono nei meandri di iter spesso incomprensibili. Se poi i pochi progetti che arrivano al termine vanno in crisi al primo scroscio d’acqua ecco che il quadro desolante che si viene a configurare non consente di essere ottimisti per quelle opere che dovrebbero essere messe in cantiere nel prossimo futuro, a cominciare dall’inutile abbassamento di borgo Romagnosi“.