Parco Ducale, il disastro dopo il temporale. Pd: colpa del Comune

Parco Ducale, il disastro dopo il temporale. Pd: colpa del Comune

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“È stata sufficiente una giornata di pioggia, per quanto eccezionale per intensità, per trasformare il parco storico dei Farnese in una palude della Florida. Un risultato di cui l’attuale Amministrazione comunale, proprietaria e responsabile della sua tutela, può certamente andare orgogliosa.”

Così hanno stigmatizzato la situazione del Parco ducale i membri del direttivo del Circolo PD Oltretorrente. Il gruppo, che si è subito attivato per rilevare e documentare i numerosi danni subiti dalle aree verdi, dalle piante e dai monumenti disseminati nel parco, ha lanciato l’allarme anche sulla propria pagina Facebook.

“Più volte abbiamo segnalato il degrado e lo stato di abbandono in cui versa il Parco – ha detto il segretario di circolo Raffaele D’Ippolito – e abbiamo individuato proposte, iniziative e aree di intervento per cominciare l’opera di recupero e di valorizzazione. Il Comune, invece, sembra totalmente latitante e incapace di attivarsi. E, paradossalmente, dovremmo dire che forse è meglio così, visto che le uniche volte in cui si è lanciato in iniziative per il Giardino, abbiamo dovuto assistere allo scempio di decine di auto parcheggiate all’ombra dei platani e gare di pesca nella vasca del Trianon. In un parco storico!”.

E così, sottolineano i membri del direttivo del Circolo Oltretorrente, mentre altri parchi storici vengono valorizzati e alcuni di questi sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità e fanno parte della World Heritage List dell’Unesco, il nostro parco storico cittadino – 208mila metri quadrati, voluto dai Farnese e ristrutturato da Filippo di Borbone, che affidò all’architetto Petitot il compito di realizzare un parco neoclassico – restaurato meno di 15 anni fa, si erge a testimone della progettualità dell’attuale Amministrazione comunale.

I rappresentanti del Pd denunciano diverse situazioni di degrado, dal marciume di fogliame sui viali alle buche e alla totale mancanza di ghiaia, dai numerosi buchi nella vegetazione per la morte di piante mai sostituite fino alle scritte sui muri e alla dislocazione random di panchine, spostate da ignoti frequentatori del parco, nell’assenza di un custode. Tutto ciò, aggiungono, con buona pace di strumenti legislativi di tutela come il Codice dei beni culturali e del paesaggio e le Carte di Firenze, e degli incentivi al restauro di monumenti e luoghi d’arte come l’Art Bonus, che il Governo ha messo a disposizione del mecenatismo e della sensibilità di privati e imprese.

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